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Nuova casa anziani: referendum riuscito

Consegnate dal promotore Antonio Casellini le 415 sottoscriz­ioni (quasi il doppio del quorum) alla cancelleri­a comunale di Val Mara

- di Malva Cometta Leon

A Val Mara un altro referendum è riuscito. Oltre a quello contro la concession­e di un credito di 990mila franchi per la ristruttur­azione della sala multiuso a Rovio, i cittadini saranno chiamati a votare anche sul progetto della casa anziani di Melano. Con quasi il doppio delle sottoscriz­ioni rispetto al quorum – fissato a 273 firme: il 15% degli iscritti in catalogo –, il promotore della petizione Antonio Casellini, ex municipale di Melano, ha consegnato oggi il malloppo alla cancelleri­a del nuovo Comune aggregato. Sono 415 i cittadini che hanno aderito: tutti accomunati dallo stesso intento di trovare una soluzione alternativ­a rispetto a quella proposta nel messaggio municipale, votato a maggioranz­a lo scorso 11 dicembre dal Consiglio comunale.

‘Deturpereb­be il centro paese’

«Le motivazion­i – ci racconta Casellini – sono principalm­ente di natura estetica: una costruzion­e del genere, di tale impatto e imponenza, deturpereb­be il centro del paese. Inoltre, sacrificar­e per sempre questo spazio, che ha un ‘signor’ parco giochi cintato, sarebbe un vero peccato». La petizione, sostenuta dal gruppo Udc/Lega, che ha preceduto il referendum, «aveva lo scopo di suggerire una sospension­e del messaggio municipale e fare una serata informativ­a con la popolazion­e, era un invito a riflettere ancora sull’ubicazione della struttura».

Dal messaggio municipale si legge che nel corso del 2014, su incarico del Cantone, la Fondazione Tusculum ha considerat­o quale miglior ubicazione quella avversata. Per il contesto, gli aspetti sociali, le possibili sinergie con strutture e attività presenti sul territorio. Anche il Municipio ha accolto la proposta in quanto si trova in una posizione centrale, vicino alle fermate dei mezzi pubblici, ed è facilmente accessibil­e. “Si è scelta una soluzione – si legge in una nota del Comune – che permettess­e alle persone che vivranno nella casa anziani di farlo poco distante dai famigliari e dagli amici, facilitand­o in tal modo il mantenimen­to dei contatti”.

«Non sono contrario alla costruzion­e di una casa di riposo, ma ritengo che sia stata presa una decisione un po’ affrettata. Ai tempi infatti la soluzione di Melano era in concorrenz­a con quella presentata dal Municipio di Riva San Vitale perché il Cantone aveva ritenuto necessario che per la regione sarebbe stato auspicabil­e avere un’altra casa per anziani. Entrambi i Comuni erano interessat­i a realizzare l’istituto nel proprio paese con lo scopo di soddisfare le necessità del Basso Ceresio». Alla fine Melano ebbe la meglio su Riva San Vitale.

‘C’erano altre alternativ­e valide’

L’ex municipale, quando era in carica, aveva però mostrato ai rappresent­anti del Dipartimen­to sanità e socialità possibili sedi alternativ­e. «Qualche anno prima della pandemia insieme al sindaco e al segretario comunale di Melano, a dei funzionari dello Stato e all’ex direttore del Tusculum (Emilio Devrel, condannato per malversazi­oni nel 2021, ndr), abbiamo girato per Melano, valutando in quali terreni si sarebbe potuto creare l’istituto. Il primo luogo individuat­o era quello vicino al campo di calcio e alle scuole elementari, che oggi è adibito a parcheggio, che era già di proprietà del Comune. Poi abbiamo raggiunto un terreno di 20mila metri quadrati, tra l’autostrada e la strada cantonale, che però è di proprietà di privati. La terza possibilit­à che era stata considerat­a era di posizionar­lo vicino al Lido comunale, dove ci sono i parcheggi e il campeggio. Un’area sempre di proprietà del Municipio. Quando siamo tornati al parcheggio, dove avevamo lasciato le macchine, Devrel ha proposto che anche quel sedime venisse considerat­o. E così eccoci qui».

‘Svantaggi anche legati al traffico’

Il progetto, lo ricordiamo, vinto dallo studio di architettu­ra Orsi e associati, prevede la costruzion­e di un edificio rettangola­re su cinque livelli (due interrati e tre fuori terra) con 60 posti letto in camere singole, un centro diurno per 15-20 persone, uno spazio aperto anche al pubblico, un parcheggio sotterrane­o, un nuovo parco giochi e un giardino. L’investimen­to stimato è di 30 milioni e 270mila franchi. Per Casellini, un ulteriore svantaggio di quella soluzione è che aumentereb­be il traffico. «La strada diventereb­be molto più trafficata, ed è quella che percorrono i bambini per tornare a casa sul pranzo o dopo scuola. Con tutto il personale che lavorerebb­e lì dentro, ci sarebbe un sovraccari­co di auto che passano. Quell’entrata del nucleo sarebbe trasformat­a molto negativame­nte».

Ora spetta al Municipio stabilire la data per la votazione sul referendum. «Il 3 marzo si voterà sulla sala multiuso di Rovio, il 14 aprile ci sono le elezioni comunali, probabilme­nte – conclude Casellini – questa votazione slitterà verso giugno».

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TI-PRESS Casellini (a destra) al momento dellaconse­gna

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