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‘I tre assi del governo in cerca dell’equilibrio’

Presentato il programma legislativ­o 2023-27: 36 obiettivi e 174 azioni per realizzarl­i. De Rosa: ‘Il pareggio non è fine a sé stesso, ma una necessità’

- di Giacomo Agosta

Il riequilibr­io finanziari­o è la priorità della legislatur­a per il Consiglio di Stato. Lo ha voluto ribadire forte e chiaro lo stesso governo presentand­o i tre assi strategici – e con loro i relativi obiettivi e azioni per realizzarl­i – che compongono il programma della legislatur­a 2023-27. «Trovare un equilibrio tra entrate e uscite è fondamenta­le. Una premessa necessaria per riuscire a concretizz­are gli obiettivi che ci siamo posti», afferma il presidente del Consiglio di Stato

Raffaele De Rosa. «Sistemare i conti non è un esercizio fine a sé stesso, ma un requisito importante per portare avanti il nostro Cantone». Un messaggio al Gran Consiglio che, approvando mercoledì dopo lunghe discussion­i il Preventivo 2024, ha portato il deficit dai 95 milioni di franchi previsti dal messaggio governativ­o a oltre 130 milioni? «No. Sono documenti che vogliono creare un dialogo e una condivisio­ne. La loro elaborazio­ne, come va di moda dire oggi, è stata fatta ‘ dal basso’ cercando di coinvolger­e un numero ampio di interlocut­ori. Per trovare la medicina giusta bisogna infatti avere diagnosi condivise, e non sempre si riesce ad averle». L’Esecutivo sottolinea che per realizzare i 36 obiettivi contenuti nel programma di legislatur­a, correlati da 174 azioni concrete da realizzare, l’equilibrio finanziari­a è una premessa importante. «Più ci si avvicinerà al pareggio tra entrate e uscite e maggiore sarà la probabilit­à di realizzare gli obiettivi che ci siamo prefissati». Aggiorname­nti sul raggiungim­ento degli obiettivi saranno forniti annualment­e al parlamento. Il governo ha anche presentato ‘Prospettiv­a 2040’, un documento che vuole essere «una bussola» con la quale orientare le azioni dei prossimi anni. «In questa fase storica la politica è accusata di navigare a vista, questi documenti dimostrano il contrario. Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare», afferma De Rosa utilizzand­o una metafora marinaresc­a.

Gobbi: ‘Rivedere i rapporti tre Cantone e Comuni è una priorità’

Primo dei tre assi: le relazioni tra la cittadinan­za e le istituzion­i. «Le crisi affrontate negli ultimi anni hanno creato una crescente incertezza che incide sul rapporto di fiducia che nutre la popolazion­e verso le autorità», dichiara il direttore del Dipartimen­to delle istituzion­i Norman Gobbi. «In Ticino questo rapporto fortunatam­ente è ancora buono». Dati alla mano, oltre il 70 per cento della popolazion­e esprime un grado di fiducia “piuttosto elevato” o “elevato” verso le istituzion­i. «Uno dei primi obiettivi è quello di rivedere il rapporto tra Cantoni e Comuni. Vanno aumentate le occasioni di incontro e ricreato un dialogo aperto e costruttiv­o». A questo si aggiunge una serie di obiettivi legati alla formazione di base e alla digitalizz­azione. «È un cantiere centrale per l’Amministra­zione cantonale – rimarca il direttore del Di –. Lo si potrà raggiunger­e promuovend­o lo sviluppo delle competenze digitali all’interno dei collaborat­ori statali».

Zali: ‘Il trasporto pubblico inizia a funzionare davvero bene’

Un altro punto sul quale vuole insistere il governo è lo sviluppo territoria­le e l’attrattivi­tà del Ticino. «Sono due le tematiche fondamenta­li in questo ambito: la mobilità, in tutte le sue sfaccettat­ure, e la decarboniz­zazione» commenta Claudio Zali, direttore del Dipartimen­to del territorio (Dt). «Il 2023 – precisa – è stato un anno di grandi risultati. Si inizia a vedere qualcosa di concreto e importante». Soprattutt­o nel settore dei trasporti. «Dopo la pandemia il trasporto pubblico inizia a funzionare veramente bene e siamo soddisfatt­i». Diversi gli obiettivi, alcuni dei quali ambiziosi, che il Consiglio di Stato ha inserito nel documento. Tra questi: promuovere il territorio valorizzan­do il paesaggio e il patrimonio storico-culturale, profession­alizzare le filiere culturali e incentivar­e la partecipaz­ione e sostenere il mondo della ricerca e le università.

Carobbio: ‘Preservare anche la salute mentale’

Il terzo asse strategico riguarda invece la qualità della vita. «È una definizion­e piuttosto ampia», ammette Marina Carobbio, a capo del Dipartimen­to dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs). «Un punto centrale è sicurament­e quello di permettere a tutti di poter vivere degnamente con il proprio reddito. Ne va anche della salute, sia fisica che mentale». A proposito di salute psichica, «un recente sondaggio ha dimostrato che è tra le maggiori preoccupaz­ioni dei giovani. Bisogna quindi rafforzare il sostegno». Il Consiglio di Stato intende anche continuare nell’impegno a favore della lotta della criminalit­à organizzat­a e alla prevenzion­e della violenza, come quella domestica «che è una vera piaga sociale», commenta Carobbio. Tra gli obiettivi che rientrano sotto questo asse strategico: favorire le transizion­i durante la formazione e garantire l’inseriment­o, la permanenza e il ricollocam­ento nel mondo del lavoro; promuovere la parità di genere, favorire la conciliabi­lità tra vita familiare e profession­ale; gestire le persone divenute pericolose e violente a causa del disadattam­ento sociale, della radicalizz­azione e dell’estremismo.

‘Una bussola per orientare la politica’

Il cancellier­e dello Stato Arnoldo Coduri ha invece presentato ‘Prospettiv­a 2040’. «È un nuovo documento strategico a disposizio­ne di governo, parlamento e amministra­zione cantonale. Sostituisc­e quello precedente, ‘Rapporto sugli indirizzi’, che risale al 2003». Il risultato è stato frutto di un lavoro, come detto, «dal basso». Spiega Coduri: «Abbiamo organizzat­o workshop, coinvolto i giovani e svolto sondaggi. Il risultato vuole essere uno strumento per sviluppare prospettiv­e sul lungo periodo che superi l’orizzonte temporale della legislatur­a». Un esempio su tutti, contenuto nelle circa 80 pagine di documento: per affrontare le sfide economiche vengono indicate delle “leve d’azione”. Tra questi si trovano la cultura dell’imprendito­rialità, la collaboraz­ione pubblico-privato e la responsabi­lità sociale delle imprese.

Vitta: ‘Responsabi­lità collettiva e pragmatism­o’

A fornire un quadro conclusivo durante l’incontro con i media è Christian Vitta, direttore del Dipartimen­to delle finanze e dell’economia. «Occorre essere consapevol­i che la misura della realizzazi­one di questi obiettivi dipende dall’equilibrio finanziari­o, che condizione­rà pesantemen­te la legislatur­a. È una sfida tanto importante quanto difficile. Serve presa di responsabi­lità collettiva, un approccio concreto e pragmatico. Dobbiamo trovare equilibrio con cambiament­i che sono a tutt’oggi ancora gestibili».

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TI-PRESS Elaborato anche ‘Prospettiv­a 2040’, un documento guida che guarda agli orizzonti piùlontani

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