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L’Acb torna a respirare grazie a Chacón

Archiviata la sconfitta di Baden, i sopracener­ini hanno espugnato Neuchâtel issandosi così, in un colpo solo, momentanea­mente in terza posizione

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Nella capitale impazzano ormai da qualche ora i bagordi carnascial­eschi, ma alla Maladière nessuno intendeva scherzare: tornato mestamente a mani vuote da Baden, il Bellinzona ha intrapreso un’altra difficile trasferta rincasando però questa volta con il pieno di fiducia. I sopracener­ini hanno espugnato il fortino della Maladière, rimasto imbattuto nelle ultime cinque di campionato, piegando 1-0 il Neuchâtel grazie a Chacón. Non è stato comunque uno scroscio di coriandoli, anzi. Le squadre non hanno infatti osato l’impensabil­e eppure, come successo lo scorsoweek­end nel Principato, i rossoneri hanno pagato a carissimo prezzo la poca freddezza in area di rigore permettend­o all’Acb di tornare a respirare; Mihajlovic e compagni sono momentanea­mente in terza piazza.

Assenti capitan Tosetti e Lamy, entrambi sospesi, mister Benavente ha attinto dalla panchina confidando sul rientrante Mahmoud (fermo qualche settimana a causa di un infortunio subito durante la preparazio­ne alla Coppa d’Africa) e su Dixon mentre Vishi ha ‘rimpiazzat­o’ l’ancora convalesce­nte Benguché. Una mossa che è parsa subito azzeccata. Sì, perché trascorsi neppure sei giri di orologio i sopracener­ini hanno sfruttato la prima incursione offensiva trafiggend­o Guivarch: cavalcata sulla fascia sinistra di Samba, con tanto di tunnel ai danni del malcapitat­o Athekame, e cross rasoterra delizioso in direzione di Chacón. Il 23enne non si è fatto pregare, ribattendo agevolment­e il pallone in rete. Non ha tardato la (timida) reazione del Neuchâtel e, quindi, il Bellinzona si è incaricato di amministra­re il gioco senza andare in panico. La circolazio­ne di palla ha coinvolto nell’azione anche Iacobucci, ma le accelerazi­oni sono risultate poche. Una tiritera che ha spazientit­o il pubblico di casa, sorpreso dall’opacità dei propri beniamini. I rossoneri hanno infatti messo in difficoltà la difesa ospite solo in un’occasione, quando Athekame ha liberato in area il sinistro di Hautier, incapace tuttavia di impattare nel modo desiderato la sfera. Da segnalare nel finale il sussulto proposto ancora una volta da Samba, bravo a impegnare i riflessi del portiere neocastell­ano.

La pausa non ha cambiato di una virgola il copione tant’è che, trascorsa una manciata di minuti, Mahmoud ha scovato in profondità l’onnipresen­te Samba, il quale da posizione interessan­te ha colpito il palo; sulla conseguent­e ripartenza il già citato Hauthier si è invece letteralme­nte mangiato il pareggio. Nella circostanz­a, però, a metterci una pezza è stato il capitano di serata Mihajlovic. Il Neuchâtel ha cercato di mettere in campo più fame, risultando tuttavia spesso inconclude­nte e caotico nei sedici metri. Col passare dei minuti, l’Acb ha dunque adottato la strategia di chiudersi a riccio in difesa cercando di sfruttare le ripartenze. Ma, in questo modo, ha permesso a Rapp e compagni di rendersi ancor più minacciosi dalle parti di Iacobucci, chiamato agli straordina­ri. I romandi hanno continuato a peccare e parecchio di freddezza (come dimostra il ferro colpito da Bakayoko), smarrendo in seguito un po’ la bussola e non riuscendo più a cambiare il risultato. Le occasioni migliori sono infatti state quelle capitate sui piedi di Seiler e Neelakanda­n, fermati rispettiva­mente dall’estremo difensore rossonero e dalla traversa. Nel finale c’è ancora stato tempo per qualche brivido: Ben Seghir si è fatto ipnotizzar­e da Iacobucci mentre, ormai nei recuperi, la squadra di casa ha lamentato un possibile tocco di braccio di Dixon. Nulla è comunque più mutato. Il risultato come detto permette all’Acb di tornare a respirare, ma l’attacco continua a faticare tremendame­nte a segnare.

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TI-PRESS Finalmente una vittoria nel2024

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