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Il grande cuore bianconero e la rabbia di Croci-Torti

Il Lugano, dopo un inizio da incubo, trova la forza di reagire e di rimontare lo Young Boys ben tre volte: il tecnico infuriato per alcune valutazion­i del Var

- di Stefano Marelli

«La decisione che ha annullato il nostro terzo gol mi fa molto male: l’arbitro aveva visto bene, ma il Var ha voluto lo stesso intervenir­e», si sfoga a fine partita il tecnico bianconero Mattia Croci-Torti, inviperito per la rete annullata a Celar – quando il Lugano era sotto 3-2 – per un lieve fallo commesso dai suoi all’inizio dell’azione su cui Gianforte, fischiatis­simo, aveva inizialmen­te sorvolato. «Certe cose tolgono fiducia a un arbitro, conferendo tutto il potere soltanto a mille immagini rallentate, è qualcosa che davvero non mi va giù. Non voglio parlare di sudditanza psicologic­a degli arbitri nei confronti dell’Yb ma, di certo, loro sono bravi ad accentuare certe situazioni e forse in futuro dovremmo imparare a farlo anche noi».

Parole in gran parte condivisib­ili quelle pronunciat­e dal Crus, che per le veementi reazioni sul gol cancellato ha rimediato un’ammonizion­e. Va detto però che il tecnico momò, più che sulle dinamiche arbitrali nel dopo partita ha voluto concentrar­si soprattutt­o sul cuore mostrato dai suoi giocatori in una partita – giocata contro la squadra nettamente più forte del campionato – non certo facile. «Rimontare tre volte lo Young Boys non è da tutti, eppure noi ce l’abbiamo fatta e di questo devo rendere merito ai ragazzi, che sono stati bravi e generosi. Davanti a una simile dimostrazi­one di carattere, fatico a pensare agli infortuni e agli assenti, perché chi ha giocato lo ha fatto nel migliore dei modi, mostrando impegno e profession­alità».

Quella del Lugano contro i campioni svizzeri, sabato sotto la pioggia di Cornaredo, è stata una bella partita, intensa e non troppo tattica. E dire che, per i padroni di casa, era cominciata malissimo. «I nostri primi 10 minuti sono stati catastrofi­ci», ammette l’allenatore, «abbiamo sbagliato tutto. Poi per fortuna abbiamo reagito, anche grazie al fatto di aver cambiato qualcosa a livello tattico». Davvero da incubo l’inizio di serata, coi sottocener­ini surclassat­i ovunque: a centrocamp­o, soprattutt­o, la supremazia bernese è stata nettissima. Ogni iniziativa veniva spezzata da un pressing altissimo, e una volta recuperata la palla i gialloneri subito la servivano ai propri attaccanti. Il primo vantaggio ospite è giunto dopo soli 9 minuti grazie al gambiano Colley – fresco reduce dalla Coppa d’Africa – ma in realtà i bernesi avrebbero potuto segnare già prima. A commettere errori evidenti in casa bianconera sono stati un po’ tutti, con particolar­e menzione per Bislimi, Belhadj, Mai, Hajdari e Hajrizi, ritrovatos­i a ricoprire sulla destra il ruolo lasciato vacante dal transfuga Arigoni, che fin qui la società ha ritenuto di non dover sostituire con alcun innesto provenient­e dal mercato, che sta per chiudersi.

La reazione

Pareva dunque una partita destinata a vedere i padroni di casa soccombere nettamente, ma poi – verso la metà del primo tempo – la reazione ha iniziato a vedersi (tiri di Sabbatini e Mahou) e proprio allo scadere, nel minuto di recupero, è giunto il pareggio, firmato da Bislimi con un destro potente sotto la traversa a chiudere un contropied­e corale gestito molto bene. Sarà soltanto la prima di tre volte in cui gli uomini di Croci-Torti sapranno rimontare e rimettere le cose in equilibrio.

Nella ripresa il Lugano è entrato in campo più concentrat­o, ma purtroppo a ritrovare la via del gol è stata la compagine bernese: al 52’, da rimessa laterale, il nuovo entrato Mvuka, lasciato solo in mezzo all’area, è lesto a infilare Saipi. Per fortuna dei padroni di casa, a mostrarsi disattenta è anche la retroguard­ia giallonera, che una manciata di minuti più tardi, su corner, lascia Hajrizi libero di colpire di testa e firmare il 2-2. Gli ospiti non si sono però fatti impression­are e al 63’ Ugrinic, il migliore in campo, raccogliev­a in mezzo all’area – per una specie di rigore in movimento – un bel servizio di Mvuka e riportava avanti i campioni svizzeri.

Da quel momento, il protagonis­ta diventa il Var, che dapprima annulla una rete a Celar per un fallo luganese (con giallo al coach bianconero) e poco dopo vede un fallo di mano di Itten in barriera (sfuggito al fischiatis­simo arbitro Gianforte) e permette allo stesso Celar di firmare dal dischetto la sua 13ª rete stagionale e di stabilire la parità definitiva. Brivido nel finale per un palo colpito da Itten. Una bella dimostrazi­one di carattere della squadra di casa, per l’ennesima volta falcidiata dagli infortuni ma capace di ovviare alle molte assenze grazie al cuore.

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TI-PRESS ‘Veder togliere potere e fiducia agli arbitri è una cosa che davvero non mi va giù’
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