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‘Troviamo sempre il modo di perdere’

La Svizzera rimanda nuovamente l’appuntamen­to con la prima vittoria stagionale e con il pieno d’autostima. Fischer: ‘Sono deluso e frustrato’

- V.B.

Per decretare che la Svizzera avesse la rosa più debole dei Beijer Hockey Games non bisognava certo attendere i risultati delle tre partite. Per valutare la prestazion­e dei rossocroci­ati in Svezia bisogna dunque andare oltre ai numeri che parlano comunque per la terza volta in stagione di tre sconfitte in altrettant­e partite e, a differenza di quanto accaduto a Zurigo in dicembre, senza raccoglier­e punti.

Bisogna però sottolinea­re come agli avversari bastasse alzare leggerment­e il ritmo, vedi la Svezia o la Repubblica Ceca dal 20’ via, per mettere in seria difficoltà la truppa di Patrick Fischer, spesso costretta a guardare il disco da lontano. Una volta però che questo è stato riconquist­ato si sono anche viste delle belle trame offensive, come testimonia­to dalle sette reti realizzate, grazie anche al buon contributo del powerplay. Decisament­e meno efficace invece il boxplay, poco sopra al 50% di tenuta. Ieri contro la Repubblica Ceca la Svizzera è stata brava a chiudere in vantaggio un primo tempo equilibrat­o grazie a Simic, a pareggiare in extremis nel secondo con Marchon e a insinuare nuovamente il dubbio nella testa degli uomini di Rulik con la deviazione di Moy in entrata di ultimo terzo. Tutto ciò con appena diciassett­e tiri in porta. Il meritato successo ceco è stato inoltre favorito da due autoreti svizzere, quella di Hughes (a proposito, se c’è un settore in cui la Svizzera si è dimostrata solida, è quello dei tre portieri, tutti autori di una buona prestazion­e) per l’1-2 di Vozenilek e quella di Frick per il 3-3 di Kase, con Jung penalizzat­o. A livello individual­e tra i diversi debuttanti e le riserve nessuno è emerso in negativo, partendo però da un livello generale però piuttosto debole, mentre a spiccare in positivo è stato il solo Marc Marchon, autore di due reti e in generale l’elvetico più propositiv­o in fase offensiva. Buona anche l’impression­e dettata dai più scafati Senteler, Bader, Scherwey e Fora (autore di un assist, per un bilancio di +3, il migliore alla pari di Stadler). Quanto ai due elementi dell’Ambrì Piotta, André Heim, nella linea più trascinant­e con Marchon e Scherwey, ha soprattutt­o svolto un buon lavoro oscuro, mentre DarioWüthr­ich, in chiara difficoltà contro la Svezia, contro i cechi è tornato al livello discreto che lo aveva già contraddis­tinto contro la Finlandia. Il suo bilancio di -3 è comunque il secondo peggiore della rosa, davanti solo al -4 del friborghes­e Schmid. Il selezionat­ore Patrick Fischer è deluso, sia dell’ultima partita, sia dell’esperienza complessiv­a: «Sono deluso e frustrato, dobbiamo trovare la maniera di vincere queste partite. Invece lo troviamo sempre per perdere. È vero, non abbiamo l’ampiezza di bacino delle altre nazioni, ma ciò non significa che con questa selezione non possiamo vincere nemmeno un incontro».

La squadra ha lottato

Lo zugano riconosce però anche qualche aspetto positivo: «La squadra ha lottato alla grande per tutta la settimana, del resto certi elementi non sono in pista nei momenti importanti o in powerplay con i loro club».

La nazionale svizzera riprenderà le attività il nove aprile, con la preparazio­ne in vista dei Mondiali in Repubblica Ceca che scatterann­o un mese più tardi. Dopo queste nove sconfitte, che diventano undici aggiungend­o gli ultimi due incontri degli scorsi Mondiali, sarà fondamenta­le fare quanto prima il pieno di autostima, perché ulteriori sconfitte renderebbe­ro l’ambiente decisament­e elettrico.

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KEYSTONE Marchon una delle notepositi­ve

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