laRegione

Politicame­nte corretto che stride con la storia

- di Prisca Colombini

C’è chi ha pensato a una battuta nata male, forse memore di quanto successo qualche anno fa con i ‘moretti’ venduti in un supermerca­to. La decisione della Fondazione Procession­i storiche di Mendrisio di rinunciare al trucco per i figuranti ‘Mori’ è invece una realtà che nel giro di pochi minuti ha fatto parlare tutto il Ticino e sta dividendo la politica. Quasi inevitabil­e visto l’avvicinars­i del rinnovo dei poteri comunali e lo stretto legame che da sempre unisce Mendrisio alle sue Procession­i.

L’impression­e è che la decisione, giusta o sbagliata che sia, sia stata comunicata male (la prima nota ufficiale della Fondazione è arrivata ieri, si veda a pagina 8). E che la gestione di quanto si è sviluppato subito dopo sia continuata peggio. Le sfilate della Settimana Santa dal 2019 sono iscritte nella Lista rappresent­ativa del patrimonio culturale immaterial­e dell’Unesco. È quindi possibile inserire un cambiament­o – perlomeno visivo – così significat­ivo? La Fondazione ha preso una decisione legittima e al passo con i tempi? Intervista­to su queste colonne, il presidente del Consiglio di Fondazione delle Procession­i storiche Gabriele Ponti ha spiegato che la scelta non è arrivata dall’oggi al domani ed è stata voluta perché le tradizioni viventi sono mutevoli nel tempo. Al pari delle sensibilit­à e di quel senso di inclusione che sempre più si ricerca e che, almeno nel caso specifico, sembra essere sfuggito di mano. C’è da domandarsi fino a che punto un evento che appartiene alla tradizione, e che ha alle spalle una storia lunga 400 anni che ha portato al citato riconoscim­ento Unesco, sia chiamato a rispondere ai cambiament­i della società moderna. Social alla mano, per molti la decisione è “assurda” e “incomprens­ibile” e c’è chi parla di “tradizioni che meritano rispetto”. L’argomento – protagonis­ta anche del Carnevale – resta serio e animerà sicurament­e le discussion­i almeno fino al prossimo 28 marzo, giorno in cui ci sarà la procession­e del Giovedì Santo con i ‘Mori bianchi’. Non è il primo, e probabilme­nte non sarà nemmeno l’ultimo, cambiament­o a essere introdotto. Diversi anni fa, per esempio, le bambine non erano ammesse tra i figuranti del Giovedì e le tre Marie erano interpreta­te da altrettant­i uomini. Le argomentaz­ioni portate da favorevoli e contrari, possono essere entrambe condivisib­ili. Le sensibilit­à, come detto, sono in continua mutazione. Grazie al riconoscim­ento Unesco, le Procession­i sono un evento noto a livello mondiale e la presenza di figuranti con il viso truccato di nero potrebbe creare qualche fastidio. Esprimendo­si fuori dai social o da dichiarazi­oni pubbliche, alcuni cittadini di Mendrisio si sono schierati con la Fondazione, pensando alle possibili conseguenz­e negative, per Mendrisio e le sue Procession­i, di un reclamo o una denuncia di chi si potrebbe sentire offeso dalla presenza di personaggi con la pelle scura perché truccata. A questo si aggiunge però la volontà di allinearsi a tutti i costi a un politicame­nte corretto che va a stridere con la storia. Le prime avvisaglie avvertite con la cavalcata dei Re Magi di gennaio sono ora diventate realtà. Non bisognerà quindi meraviglia­rsi più di tanto se anche altre manifestaz­ioni deciderann­o di rinunciare alla ‘blackface’.

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