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Christophe­r Nolan premiato dai cineasti

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Hollywood brucia un’altra tappa nella corsa agli Oscar. Dopo Golden Globes e Critics Choice awards, il mondo dello spettacolo si è riunito lo scorso fine settimana al Beverly Hilton, hotel di Beverly Hills, per i premi assegnati dal Directors guild of America (Dga), il sindacato dei registi e degli aiuti registi. Tra le opere per il grande schermo, i colleghi hanno votato Christophe­r Nolan miglior regista dell’anno per ‘Oppenheime­r’, il kolossal sul padre della bomba atomica prodotto dalla Universal. I membri del Dga hanno preferito Nolan a Yorgos Lanthimos, candidato per ‘Povere creature!’, e a Martin Scorsese (‘Killers of the Flower Moon’), che saranno i suoi avversari anche il 10 marzo al Dolby Theatre. È la quinta volta che il cineasta britannico corre per questo riconoscim­ento dei colleghi registi: nel 2002 gareggiava per ‘Memento’, nel 2009 per ‘Il Cavaliere oscuro’, nel 2011 per ‘Inception’ e nel 2018 per ‘Dunkirk’. Ogni anno la cerimonia del Dga precede la notte delle stelle di circa un mese ed è un indicatore quasi infallibil­e di chi si aggiudiche­rà la statuetta come miglior regista. Solo una manciata di volte, nelle 76 edizioni del premio, il voto dei registi e quello dell’Academy hanno incoronato nomi diversi. Vento in poppa anche per Celine Song, miglior regista di un’opera prima per il suo ‘Past Lives’. La regista di origine sudcoreana non è candidata all’Oscar come miglior regista, ma l’opera – un caso di successo di critica e pubblico – gareggia come migliorfil­m.

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