laRegione

Disposta la scarcerazi­one nei confronti del 56enne

Resta l’ipotesi di impediment­o di atti dell’autorità

- di Malva Cometta Leon e Andrea Manna

A più di dieci giorni dal rinvenimen­to del cadavere del 35enne nell’atrio di un palazzo di Montagnola, il caso va ridimensio­nandosi. Stando a ‘laRegione’ è stata infatti disposta l’altro ieri, la scarcerazi­one del 56enne svizzero-tedesco da parte della procuratri­ce pubblica Valentina Tuoni. Tutti gli accertamen­ti effettuati hanno permesso di escludere l’intervento di terzi nel decesso del giovane uomo. Inoltre, è andata parallelam­ente sfumando anche l’ipotesi di omissione di soccorso da parte del 56enne, difeso dall’avvocato Paolo Caroni.

Al momento nei confronti dello svizzero-tedesco resta unicamente l’ipotesi di reato di impediment­o di atti dell’autorità, per il fatto di aver trasportat­o il corpo senza vita del 35enne fuori dall’appartamen­to e di averlo lasciato nell’atrio della palazzina dove il 1º febbraio scorso, alle 7 del mattino, è stato rinvenuto da un inquilino dello stabile, che ha poi allertato le forze dell’ordine. In seguito agli ulteriori approfondi­menti d’indagine, come detto, è sfumata l’ipotesi di reato di omissione di soccorso nei riguardi dello svizzero-tedesco. Il procedimen­to penale ora prosegue con l’imputato a piede libero. Si presume che la causa del decesso possa essere riconducib­ile a un’intossicaz­ione: non è ancora chiaro da quale sostanza, se stupefacen­te, un medicament­o o altro. Mentre le indagini vanno avanti, nella regione si sono susseguite le manifestaz­ioni di cordoglio nei confronti del 35enne, un cittadino italiano, il cui decesso ha scosso molte persone nella regione dove viveva e lavorava da anni, ossia il Malcantone.

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TI-PRESS L’inchiesta è coordinata dalla pp ValentinaT­uoni

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