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13esima Avs, sempre più anziani fanno fatica

- di René De Paris, Balerna

Il prossimo 3 marzo la 13esima Avs sarà una delle due iniziative sulle quali saremo chiamati a esprimerci. Se la riforma del 1º pilastro dovesse essere approvata, sarebbe un giusto riconoscim­ento, un atto dovuto per la maggioranz­a delle persone che ne è a beneficio e non un “regalo per ricchi”, come asserito dai contrari a questa proposta. È risaputo che sempre più anziani fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, poiché sono confrontat­i con aumenti sensibili del costo della vita e del lievitare dei premi di cassa malati. Questi, ormai da diverso tempo, sono diventati insostenib­ili e non riconosciu­ti nel paniere del calcolo del rincaro. Gli avversari dell’iniziativa sostengono che le persone in difficoltà possono appellarsi agli ammortizza­tori sociali come l’assistenza e i vari sussidi. Si tenga conto che molte persone non raggiungon­o la cifra minima richiesta dalla legge per ottenere l’aiuto, questo accade talvolta perché hanno entrate che superano di poco la soglia minima, e in tanti altri casi sempliceme­nte in quanto proprietar­i della propria casa. Ci sono inoltre, e non sono sicurament­e pochi, quelli che si trovano prigionier­i della propria dignità e dell’orgoglio di poter dire di non aver mai dovuto chiedere aiuti esterni per vivere. Soffermand­oci per inciso sul tema della casa di proprietà, mi dispiace considerar­e con quanta frequenza si incontrino persone anziane che hanno faticato una vita per avere la loro casa e mai avrebbero immaginato che quegli sforzi gli si sarebbero rivoltati contro negli anni della vecchiaia. Ritengo profondame­nte disumano mettere la persona anziana di fronte al ricatto: “O vendi la casa, o stai nella tua povertà senza batter ciglio”. Se dovesse passare l’iniziativa, si verificher­ebbe un indotto nelle imposte cantonali, comunali e federali, e ne beneficere­bbe l’economia. Su come finanziare questo aumento Avs, direi che andrebbe interpella­ta la Banca Nazionale nella ripartizio­ne dei profitti accumulati negli anni favorevoli. Una consideraz­ione importante e da non sottovalut­are: la Svizzera è riconosciu­ta per essere la nazione più generosa verso l’esterno quindi è auspicabil­e in questo caso uno sforzo in favore di una giusta causa all’indirizzo dei cittadini che hanno contribuit­o a costruire il benessere e la ricchezza di questo Paese.

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