Plr e Centro soddisfatti Dure critiche da sinistra
Berna – Plr e Centro approvano l’orientamento strategico dell’esercito deciso ieri dal Consiglio federale e il conseguente aumento delle spese. Per il Ps, invece, il programma di armamento deve essere annullato perché insostenibile finanziariamente. Le principali reazioni in sintesi.
• Plr Il rafforzamento della difesa dev’essere la “priol rità assoluta” dei prossimi anni. Al freno all’indebitamento va attribuita “la massima importanza”, ma la capacità di difesa non deve essere “trascurata”. “Esiste un margine di manovra a livello di sovvenzioni e di spese vincolate” per soddisfare simultaneamente queste due esigenze.
• Centro L’esercito ha bisogno di maggiori risorse. l Complimenti a Viola Amherd, che è riuscita ad aumentare nuovamente il budget dopo decenni. Per far fronte alle minacce legate all’aggressione russa in Ucraina e alla guerra in Medio Oriente, l’esercito deve modernizzarsi. E “l’esercito è in grado di far fronte ai propri obblighi finanziari”.
• Ps “Per poter chiedere ancora più soldi al parlamento, l vogliono dare all’opinione pubblica l’impressione che l’esercito non sia in grado di adempiere ai suoi obblighi, nonostante un massiccio aumento del suo budget. Queste richieste oltraggiose, che stanno prosciugando il resto del bilancio federale, devono finire”, afferma la consigliera nazionale Laurence Fehlmann Rielle (Ge). “L’unica misura sensata dal punto di vista della politica finanziaria” è la cancellazione “in toto” del programma di armamenti 2024. La pianificazione 2035? “Irrealistica e troppo cara”.
• Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE) l La decisione del governo è “incomprensibile”. Alla luce di quanto emerso recentemente, “non ha senso che il Consiglio federale approvi ora stanziamenti d’impegno di diversi miliardi per l’esercito”. L’aumento “sproporzionato” del bilancio dell’esercito porterà a “tagli massicci” nell’istruzione, nell’assicurazione contro la disoccupazione e nella cooperazione internazionale. “Gli errori di pianificazione e gli sforamenti dei costi nelle forze armate non devono andare a scapito di altri settori della sicurezza”.