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Giustizia civile e videoudien­ze, pronta l’ordinanza

Avviata la consultazi­one. Si concluderà il 22 maggio

- Red

Quello della digitalizz­azione è uno dei grandi cantieri della giustizia. Anche della giustizia. Basti pensare a ‘Justitia 4.0’, il progetto, che coinvolge Confederaz­ione e Cantoni, per lo scambio elettronic­o di dati e atti giudiziari fra le parti di un procedimen­to civile, penale o amministra­tivo. Cosa che consentirà alle parti di interagire velocement­e e alla giustizia e ai suoi attori di ridurre i costi, cioè le spese postali e quelle derivanti da stampa e archiviazi­one di documenti. Ma la digitalizz­azione è uno degli argomenti richiamati, per motivi diversi, sia dai fautori che dai contrari all’acquisto dello stabile Efg a Lugano, elemento principale della prevista ‘Cittadella della giustizia’, acquisto sul quale si pronuncera­nno prossimame­nte i cittadini, dopo che la settimana scorsa la maggioranz­a del Gran Consiglio, approvato l’investimen­to/spesa di un’ottantina di milioni di franchi, ha dato luce verde al Referendum finanziari­o obbligator­io (la data della consultazi­one popolare non è stata ancora fissata). Restando in tema, il 1° gennaio 2025 entrerà in vigore il Codice di procedura civile rivisto che permetterà ai giudici di impiegare videoconfe­renze e, in via eccezional­e, teleconfer­enze nei procedimen­ti civili. Nel frattempo il Consiglio federale ha disciplina­to in un’ordinanza le condizioni tecniche e i requisiti in materia di protezione e sicurezza dei dati. Ordinanza su cui il governo ha avviato ieri la consultazi­one. Si concluderà il 22 maggio.

Condizioni tecniche e sicurezza dei dati

Il Codice di procedura civile rivisto, afferma il Consiglio di Stato in una nota, “consentirà ai giudici di eseguire oralmente, a determinat­e condizioni, atti processual­i, come udienze, audizioni e interrogat­ori, mediante videoconfe­renze e in circostanz­e particolar­i, ad esempio in caso di urgenza, teleconfer­enze”. I giudici “potranno inoltre collegare online ai procedimen­ti singole persone coinvolte”. In ogni modo, evidenzia il governo, occorrerà rispettare determinat­e condizioni tecniche e garantire gli standard in materia di protezione e sicurezza dei dati. Per questo ha elaborato il progetto di ordinanza, posta ora in consultazi­one, sull’impiego di strumenti elettronic­i di trasmissio­ne audiovisiv­a nei procedimen­ti.

Software, hardware e collegamen­to internet adeguati

Affinché la videoconfe­renza o la teleconfer­enza si svolga correttame­nte e senza interruzio­ni, sia i giudici sia le persone coinvolte nel procedimen­to devono disporre, spiega il Consiglio federale, dell’infrastrut­tura necessaria, ossia di un software, di un hardware e di un collegamen­to internet adeguati, e trovarsi in un ambiente che permetta un’esecuzione e una partecipaz­ione indisturba­te. I giudici forniscono previament­e agli interessat­i tutte le informazio­ni del caso. Per ragioni di protezione e di sicurezza dei dati, l’impiego di sistemi di trasmissio­ne audiovisiv­a “deve altresì soddisfare determinat­e prescrizio­ni; per la trasmissio­ne, che deve essere sempre cifrata, occorre in particolar­e utilizzare esclusivam­ente server che si trovano in Stati con un adeguato livello di protezione dei dati”. Il giudice garantisce inoltre che l’atto processual­e sia seguito unicamente dalle persone autorizzat­e e che si svolga in modo corretto. Soltanto lui o un terzo da lui incaricato potrà registrare l’atto processual­e. Dovrà essere possibile farvi assistere anche il pubblico, previa iscrizione. L’ordinanza, ricorda ancora il governo, disciplina le condizioni tecniche e le misure per il rispetto della protezione e della sicurezza dei dati “solamente in termini generali al fine di lasciare ai tribunali margine sufficient­e per poter aggiornare e adeguare costanteme­nte le proprie soluzioni”.

La revisione del Codice nel 2023

Il testo normativo che entrerà in vigore il prossimo anno è frutto della revisione varata dal parlamento federale nel marzo 2023. Revisione con la quale le Camere hanno appunto introdotto nuove regole per l’impiego di strumenti elettronic­i di trasmissio­ne audiovisiv­a nei procedimen­ti civili in Svizzera. Una giustizia, quella civile, particolar­mente sollecitat­a.

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TI-PRESS Tema richiamato anche nel recente dibattito in Gran Consiglio sull’acquisto dell’Efg

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