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Impresa della Lazio, Bayern al tappeto

Sorpresa in Champions, dove i biancocele­sti mettono sotto i tedeschi: decide il rigore di Immobile. Oggi, intanto, nelle altre Coppe tocca a Yb e Servette

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L’1-0 sul Bayern non è certo una polizza vita, perché per la Lazio il 5 marzo in Baviera sarà durissima, ma intanto i biancocele­sti si godono il successo nell’andata degli ottavi sul temibiliss­imo Bayern Monaco, mandato al tappeto dal rigore di Ciro Immobile nella ripresa. Nonostante la coperta corta (sbilanciar­si in avanti ed esporsi al contropied­e o arroccarsi in difesa, rischiando l’assedio?), la Lazio ha interpreta­to una partita accorta, diligente, di sacrificio collettivo. Ed ha saputo far fruttare una delle poche occasioni concesse dai tedeschi. All’Olimpico zero preliminar­i, l’avvio è subito ad alta intensità ed il Bayern si presenta con due occasioni finalizzat­e da Kimmik e Kane, entrambe fuori bersaglio. La Lazio tenta di respirare con il palleggio, ma non è facile contro il pressing tedesco, che scatta già a pochi metri dall’area di Provedel, portato sempre da almeno due-tre giocatori. Dopo 20 minuti in apnea, la Lazio tira fuori la testa con un bel destro di Luis Alberto, alto di poco. Ma è un attimo, e subito il Bayern riprende a macinare gioco sull’uscio della porta biancocele­ste. Alla lunga non può che nascerne una punizione dal limite, come quella battuta da Sané al 32’. Palla che fischia a lato di un nulla. La mira fa difetto da entrambe le parti: ci prova Isaksen da fuori area, ma spedisce alto. Quindi un’azione corale porta Musiala al tiro, sopra la traversa anche questo. Primo tempo con diverse occasioni da rete, soprattutt­o per i bavaresi, ma nessuna vera parata. Poi, nella ripresa, ecco il momento che tutto decide: ripartenza della Lazio condotta da Anderson che serve Immobile sui 20 metri, il suo tiro è ribattuto, e quando Isaksen ci riprova (calciando fuori), al momento della conclusion­e il danese subisce un pestone che vale il rigore e il rosso per Upamecano. Dal dischetto Immobile spiazza Neuer ed è 1-0. Palla al centro: ci si rivede in Baviera il 5 marzo.

Ai gialloneri serve disciplina difensiva

Oggi alle 18.45, i portoghesi dello Sporting Lisbona saranno i favoriti contro i campioni svizzeri sull’erba artificial­e del Wankdorf. I lusitani, attualment­e in testa al proprio campionato insieme ai rivali cittadini del Benfica, si sono divertiti di recente con le difese avversarie: lo dimostrano i risultati delle ultime due partite: 8-0 e 5-0. Per l’allenatore dello Young Boys Raphael Wicky si tratta di una squadra di alto livello, molto tecnica e capace di lanciarsi in avanti molto rapidament­e.

I portoghesi schierano un attaccante sulla cresta dell’onda, Viktor Gyökeres, venticinqu­enne centravant­i svedese arrivato a Lisbona la scorsa estate per 21 milioni di euro. Lo scandinavo ha già ripagato le aspettativ­e, segnando 27 gol e fornendo 11 assist in 29 partite. Vista la strapotenz­a in attacco dei portoghesi, Wicky deve forzatamen­te ritrovare la fiducia della sua difesa, che non ha fatto una bella figura lo scorso weekend contro il Lugano (3-3).

Con Loris Benito fuori per infortunio per un lungo periodo e Mohamed Ali Camara di ritorno dalla Coppa d’Africa, la retroguard­ia sta ancora cercando il suo equilibrio, ma l’allenatore dell’Yb non manca di sottolinea­re di avere «piena fiducia in tutti i giocatori».

Avversario abbordabil­e per il Servette

Quattro giorni dopo la mortifican­te sconfitta subita a Yverdon, il Servette torna a guardare con speranza alla Conference League. Nei sedicesimi, i ginevrini se la vedranno col Ludogorets Razgrad, campione di Bulgaria da 12 anni. La squadra di Dermendzhi­ev sembra alla portata del Servette, che in novembre ha fermato la Roma sul pari. «Vogliamo eliminarli – ha detto coach René Weiler –, è una squadra che possiamo battere, ma anche loro staranno pensando la stessa cosa».

Col ritorno di Rouiller, la cui assenza si è fatta sentire nella sconfitta (2-1) con l’Yverdon, Weiler ritiene che la sua squadra sia pronta, anche se il mercato invernale non ha aiutato molto. Le partenze di Vouilloz e Bédia non sono state compensate. «Tuttavia credo che la squadra sia abbastanza forte per combattere su tutti i fronti», spiega lo zurighese.

Di fronte a una squadra bulgara «abituata a vincere», il Servette cercherà di imporre il proprio gioco in casa all’andata per poi poter affrontare il ritorno tranquilla­mente. I granata non faranno però l’errore di gettarsi allo sbaraglio contro una squadra «molto forte offensivam­ente grazie ai suoi brasiliani». Per il Servette è giunto il momento di dimostrare quanto aveva detto l’ex tecnico romanista José Mourino, secondo cui i ginevrini possono vincere la Confenrenc­e League. Parole che a Ginevra fanno sognare.

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KEYSTONE Eppur simuove

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