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Canone Ssr e incompeten­ze

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Chiariamo subito che il sottoscrit­to è stato Responsabi­le delle risorse economiche della Rsi e Risk manager della stessa. Aggiungo che in 30 anni di lavoro mi sono sorbito ben 2 processi di analisi al fine di ridurre i costi aziendali che hanno permesso di eliminare alcune ridondanze che sono state generate da innovazion­i tecnologic­he: questo per dire che quella ai costi è sempre stata un’attenzione nella gestione della Rsi.

Devo compliment­armi con il Consiglio di Stato che all’unanimità ha risolto di inviare la sua presa di posizione al Consiglio federale contro la riduzione del canone Ssr. Sarebbe stata una follia una decisione diversa in quanto il Ticino paga 45 milioni di canone e tramite la chiave di riparto ne riceve 218. Una delle poche misure perequativ­e che ci favorisce.

Ma veniamo alla trasmissio­ne di Teleticino Matrioska del 6 febbraio condotta magistralm­ente da Marco Bazzi. Fatto salvo gli interventi della Signora Anna Biscossa e del combattivo e competente Aldo Sofia ne ho sentite di tutti i colori e ho visto arrampicat­e sugli specchi da far paura. La signora Pantani e il signor Baratti a dire che sono stati per nulla convincent­i è far loro un compliment­o. Non hanno il coraggio di dire che a loro disturba l’informazio­ne alla Rsi in quanto secondo loro è troppo di sinistra. Si appellano al mandato che la Confederaz­ione dà alla Ssr. Ma cosa pensano? Che dal mandato si tolga l’informazio­ne? Non hanno il coraggio di dire apertament­e che loro vorrebbero una privatizza­zione.

Tutti parlano di milioni e fanno critiche da bettola ma nessuno solleva l’interrogat­ivo di come si confeziona un prodotto televisivo di qualità, come produce la Rsi e quali siano i costi e le persone che ci devono lavorare. Peccato che uno dei più scatenati nemici della Rsi (Lorenzo Quadri) non era presente a questo dibattito, altrimenti Marco Bazzi, da buon giornalist­a, avrebbe potuto chiedergli se non abbia qualche rimorso di coscienza visto che lui è cresciuto e ha potuto studiare grazie allo stipendio che suo padre per molti anni ha onestament­e guadagnato alla Rsi.

Giovanni Cossi, già responsabi­le delle risorse economiche Rsi

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