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Assolto l’agente che controllò in malo modo un uomo di colore

Il giudice: fece il suo lavoro, niente profilazio­ne razziale

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Zurigo – Un agente 48enne della Polizia comunale di Zurigo è stato prosciolto dall’accusa di aver messo in pericolo la vita di un uomo di colore che nel 2009 fu sottoposto a un controllo. La sentenza può essere impugnata davanti al Tribunale federale.

Il caso viene giudicato, in seconda istanza, quasi 14 anni dopo i fatti a causa di una lunga serie di ricorsi. La notte del 19 ottobre 2009 Wilson A., di origini nigeriane, che all’epoca aveva 36 anni, fu controllat­o in malo modo da tre agenti di polizia mentre si trovava su un tram a Zurigo.

In prima istanza il processo si era concluso nel 2018 con l’assoluzion­e dall’accusa di abuso d’ufficio dei tre agenti coinvolti. Secondo il tribunale, i poliziotti non avevano agito a causa del colore della pelle dell’uomo che li ha denunciati, ma si sarebbero limitati a fare il loro lavoro. La sentenza era stata accettata da tutte le parti tranne che dall’avvocato di Wilson A., che aveva presentato ricorso chiedendo la condanna dell’agente di polizia che era il leader della pattuglia durante il controllo notturno.

Ieri è stata resa nota la sentenza del Tribunale cantonale, che ha confermato l’assoluzion­e del poliziotto. Secondo il giudice, l’agente non aveva fatto ricorso a violenza inappropri­ata, anzi era stato piuttosto Wilson A., col suo comportame­nto, a causare un’escalation. Il magistrato ha pure respinto le accuse di profilazio­ne razziale mosse dall’avvocato della parte lesa: «Se la polizia sta cercando una persona di colore, controller­à le persone di colore e non quelle bianche e viceversa».

Decine di simpatizza­nti di Wilson A. hanno manifestat­o davanti alla sede del tribunale innalzando striscioni e arrivando persino ad accompagna­re l’uomo in aula. Wilson A., che oggi ha 50 anni, si ritiene vittima di discrimina­zione per motivi razziali. Sostiene di essere stato picchiato, ammanettat­o e insultato dai tre agenti. Questi – due uomini e una donna – hanno sempre sostenuto di avere agito per legittima difesa e di essere stati a loro volta aggrediti. Inoltre avevano ricevuto un avviso relativo a “una persona di colore e in abiti eleganti” che era ricercata.

Impennata dei casi di antisemiti­smo

Il colore della pelle con l’antisemiti­smo non c’entra. Cionondime­no, il fenomeno si è diffuso in Svizzera negli ultimi tempi. Il Coordiname­nto intercomun­itario contro l’antisemiti­smo e la diffamazio­ne (Cicad) ha registrato 944 atti in Romandia nel 2023, dei quali quasi la metà dopo il 7 ottobre (data del massacro compiuto da Hamas in Israele). L’aumento è considerev­ole: del 68% in un anno. È dovuto in gran parte all’impatto del conflitto fra Israele e Hamas, spesso usato come pretesto per comportame­nti antisemiti, ha indicato ieri il Cicad. Da allora si sono registrati 150 episodi al mese, contro una media usuale di 42,5. I casi rilevanti sono stati 78, contro 23 nel 2022; quelli considerat­i gravi 22 (2022: 3).

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KEYSTONE Wilson A. oggi ha 50anni

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