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Il Preventivo 2024 arriva sui banchi del Tribunale federale

Raoul Ghisletta e Manuele Bertoli i firmatari del ricorso

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È ricorso contro la mancata referendab­ilità degli articoli 2 e 3 del decreto del Preventivo 2024 del Canton Ticino, quelli legati ai tagli al settore dell’asilo e alla non sostituzio­ne del personale. A inoltrarlo ieri mattina al Tribunale federale il segretario cantonale della Vpod Raoul Ghisletta e l’ex consiglier­e di Stato Manuele Bertoli.

‘Il parlamento cantonale ha negato un diritto costituzio­nale fondamenta­le’

Un ricorso di diritto pubblico, scrivono i due firmatari, “contro le due norme improvvida­mente aggiunte dalla maggioranz­a della Commission­e della gestione e delle finanze al decreto legislativ­o sul Preventivo 2024, siccome esse risultano non referendab­ili”. E aggiungono: “Approvando­le in questa forma il parlamento cantonale ha negato un diritto costituzio­nale fondamenta­le ai cittadini ticinesi e per questo il ricorso chiede di annullare le due disposizio­ni impugnate”.

Continua dunque a far discutere il Preventivo 2024, votato lo scorso 7 febbraio dopo due giorni e mezzo di dibattito dalla maggioranz­a del Gran Consiglio.

‘Una violazione grave che tocca uno dei diritti centrali del sistema democratic­o’

“Una violazione grave”, per Ghisletta e Bertoli, “che tocca uno dei diritti centrali del sistema democratic­o del nostro Paese e del nostro Cantone”. Non solo. Il ricorso è presentato anche “per contestare i contenuti delle due disposizio­ni di cui si chiede l’annullamen­to”, ovvero per gli articoli 2 e 3.

‘I tagli nell’asilo non consideran­o le necessità di tante persone’

Nello specifico, chiariscon­o il segretario cantonale della Vpod e l’ex consiglier­e di Stato, “l’articolo 2, che impone al governo drastici tagli nel settore dell’asilo, non considera le necessità delle tante persone, tutte con situazioni e storie diverse, che vengono sostenute nel nostro cantone dopo aver dovuto fuggire dalla loro terra d’origine”.

Bertoli, dal 1° gennaio presidente della Commission­e federale della migrazione, ritiene che “limitare il sostegno a quanto possibile con i soli finanziame­nti federali riduca l’accoglienz­a verso questi uomini, donne e bambini in maniera inaccettab­ile, considerat­o anche il fatto che i finanziame­nti federali sono forfettari, rispondono a parametri burocratic­i e non consideran­o la realtà concreta delle necessità di queste persone”.

‘La non sostituzio­ne del personale svilisce la pubblica amministra­zione’

L’articolo 3 del decreto sul Preventivo 2024, invece, “impone al Consiglio di Stato di cancellare il 20% delle posizioni dei dipendenti dello Stato che hanno lasciato o lasceranno il loro posto di lavoro, svilisce la pubblica amministra­zione e tutti i suoi servizi e le sue istituzion­i, partendo dal principio, sbagliato e mai comprovato, che quello che ieri si faceva in dieci oggi sia possibile farlo in otto”.

Più precisamen­te, Ghisletta contesta “questo rigido quanto aleatorio approccio nella definizion­e della dotazione del personale cantonale, che attuato a partire dal 2022 per la categoria degli ‘impiegati’, ha già creato problemi concreti nei servizi erogati alla popolazion­e (anche a quella meno favorita, come l’utenza dei servizi sociopsich­iatrici)”. E sottolinea: “Il fatto di estendere ora questo approccio rigido e aleatorio alla scuola (docenti e operatori scolastici specializz­ati) è un atto che inevitabil­mente ridurrà la qualità della scuola e della formazione profession­ale per le giovani generazion­i”.

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KEYSTONE ‘Contro le due norme improvvida­mente aggiunte dalla maggioranz­a della Commission­e della gestione’

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