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Alberto Giacometti, lettere alla famiglia

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‘Il tempo passa troppo presto - Lettere alla famiglia’ di Alberto Giacometti, edito da Casagrande, il volume che riassume l’arte e la vita dello scultore, pittore e incisore, raccontate ‘in diretta’ nelle lettere scritte alla famiglia. La pubblicazi­one della Alberto Giacometti Stiftung Zurigo, contenente 16 illustrazi­oni a colori e 26 in bianco e nero, è a cura di Casimiro Di Crescenzo.

Il libro raccoglie per la prima volta nella versione originale italiana un’ampia scelta di lettere di Alberto Giacometti (Borgonovo, 1901 - Coira, 1966) alla famiglia, indirizzat­e al paese natale in val Bregaglia. Scrivendo prima dal collegio di Schiers, poi dai suoi viaggi in Italia e da Parigi (con parentesi ginevrina durante la Seconda guerra mondiale), Giacometti si rivolge sì ai propri familiari in quanto tali, ma anche come persone d’arte, stante il padre Giovanni, apprezzato pittore, e ai fratelli che si faranno conoscere nel campo delle arti applicate e dell’architettu­ra. ‘Il tempo passa troppo presto’ è una sintesi degli entusiasmi e dei momenti di difficoltà del giovane artista alla ricerca del proprio stile, è uno spaccato del fermento culturale parigino, è l’insieme di fiducia e insoddisfa­zione di chi ha vissuto una corsa contro il tempo, accusato, appunto di passare “troppo presto”.

‘Il tempo passa troppo presto - Lettere alla famiglia’ viene presentato domani alle 11 al Lac, alla presenza di Casimiro Di Crescenzo. Interverrà Tobia Bezzola, direttore del Museo d’Arte della Svizzera italiana (Masi). Di Crescenzo (Winterthur, 1961) vive e lavora a Venezia. Ha contribuit­o, in qualità di curatore o consulente scientific­o, a diverse mostre di Alberto Giacometti in Europa, tra cui la mostra su Ottilia Giacometti del 2020 al Kunsthaus di Zurigo. È membro del Comité Giacometti di Parigi e dirige l’Archivio Armando Pizzinato di Venezia. Nel frattempo, Casagrande sta preparando l’edizione completa delle lettere di Alberto Giacometti alla famiglia, circa 1’500. La pubblicazi­one sarà curata sempre dalla Alberto Giacometti Stiftung di Zurigo e da Casimiro Di Crescenzo.

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