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Il progetto Arctic Watch

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Per contribuir­e a mitigare i rischi e ridurre i danni ecologici nell’Artico, il WWF e il Marine Exchange of Alaska degli Stati Uniti d’America (MXAK) stanno lavorando con esperti per sviluppare una serie di allarmi sulla fauna selvatica che, una volta approvati dalla National Oceanic and Atmospheri­c Administra­tion e approvati dalla Guardia Costiera degli Stati Uniti, saranno trasmessi stagionalm­ente dal MXAK alle imbarcazio­ni, segnalando loro gli habitat importanti della fauna selvatica e le misure volontarie che le imbarcazio­ni possono adottare per ridurre il rischio di colpire o danneggiar­e la fauna selvatica. Questi avvisi sulla fauna selvatica fanno parte di un’iniziativa più ampia chiamata “Arctic Watch” condotta da MXAK. Perché è essenziale che anche il WWF prenda parte a questo progetto? Arctic Watch è unico tra i programmi di gestione del traffico marittimo perché viene costruito dal basso verso l’alto, ponendo le comunità, la fauna selvatica e l’ambiente al centro della gestione del traffico marittimo. Tuttavia, si tratta pur sempre di una gestione ufficiale che necessita di ottenere il consenso dei partner aziendali, soprattutt­o perché molte delle migliori pratiche comunicate da Arctic Watch saranno volontarie. Il WWF è un partner fondamenta­le nella realizzazi­one di Arctic Watch perché può fungere da ponte tra il locale e il globale. Il nostro Programma Artico si impegna a mettere al primo posto le persone e la natura e ha instaurato rapporti di fiducia con le comunità di tutta l’Alaska. Gli esperti del WWF fanno parte di un team “Oceani” del WWF Usa e grazie al Programma Artico Globale possono entrare in contatto con l’industria marittima globale e con gli organismi di regolament­azione internazio­nali.

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© DOUG ALLAN/WWF Migrazione di beluga

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