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Le direttive

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La prima direttiva che è stata data a chi naviga nello Stretto di Bering è quella di non superare i 10 nodi di velocità (18,5 km/h). Una velocità di 10 nodi dà alle balene, soprattutt­o a quelle che si muovono lentamente, come le balene della Groenlandi­a – che spesso rimangono in superficie – il tempo di allontanar­si dalle imbarcazio­ni. È stata dimostrata l’efficacia di questa misura per ridurre le collisioni con le balene lungo le coste occidental­i e orientali degli Stati Uniti e si è rivelata efficace anche per le più agili megattere nel Glacier Bay

National Park (Alaska). Ora il progetto passa a un livello successivo: per l’estate si stanno cercando ulteriori partner di navigazion­e per sperimenta­re nuovamente gli allarmi e definire i dettagli, come la frequenza di ricezione delle segnalazio­ni e la loro visualizza­zione sui sistemi di navigazion­e delle navi. Gli operatori raccolgono e diffondono dati ambientali in tempo reale. Poi installano e mantengono gli strumenti per monitorare le condizioni meteorolog­iche e del mare. Quando un’imbarcazio­ne si avvicina ad “aree da evitare” il centro operativo di Arctic Watch le contatta e raccomanda all’operatore di cambiare rotta ed evitare così inconvenie­nti. Inoltre, se la nave deve far fronte a delle difficoltà, vengono allertati i soccorsi. A fine anno si potrà poi tirare le somme e adattare il progetto Arctic Watch anche ad altre regioni del mondo. La gestione del traffico navale è già in atto in altre parti del mondo e per questo motivo sarebbe possibile incorporar­e le salvaguard­ie sociali e della fauna selvatica in questi schemi di gest*ione.

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