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Il ticinese che traghettò il Cicr nel mondo del dopo Guerra fredda

Deceduto l’ex presidente dell’organizzaz­ione umanitaria

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Ginevra – Cornelio Sommaruga, presidente del Comitato internazio­nale della Croce Rossa (Cicr) dal 1987 al 1999 e figura emblematic­a della Ginevra internazio­nale, è morto all’età di 91 anni. Riportata da ‘Le Temps’, la notizia del decesso dell’ex diplomatic­o ticinese – avvenuto “nella notte tra sabato e domenica” – è stata confermata a Keystone-Ats dal figlio, il ‘senatore’ ginevrino Carlo Sommaruga (Ps).

Sul blog del Cicr, il portavoce Frédéric Joli rende omaggio a “un grande presidente” di cui ricorda “la caparbietà e l’eloquenza”. In una dichiarazi­one, la presidente della Confederaz­ione Viola Amherd afferma che personalit­à come lui hanno permesso alla Svizzera di forgiarsi la reputazion­e di Paese promotore di pace e democrazia nel mondo. Su X, il ministro degli esteri Ignazio Cassis ne ricorda l’impegno a favore del diritto internazio­nale umanitario. Nato a Roma nel 1932 da genitori luganesi, Sommaruga si laurea in giurisprud­enza nel 1957. Conseguito il dottorato a Zurigo, lavora dapprima in banca. Poi entra in diplomazia, nel 1960. La sua carriera nell’amministra­zione federale si conclude nel 1987, come Segretario di Stato agli affari economici esteri. Lo stesso anno diventa presidente del Cicr. Resterà al suo posto per 12 anni, durante i quali il Cicr opera in contesti (ex Jugoslavia, Cecenia, Ruanda) che presentano sfide in parte inedite per un’organizzaz­ione abituata ai conflitti ‘classici’ dell’epoca della Guerra fredda. La prova più dura è la perdita di sei collaborat­ori assassinat­i nel dicembre 1996 a Novi Atagui, in Cecenia. La violenza colpisce sempre più spesso i delegati. Per combatterl­a, Sommaruga insiste sul dialogo con tutte le parti in guerra.

Sono anni di frustrazio­ni. Per l’assenza del Cicr da Srebrenica nel 1995, quando i serbi massacrano migliaia di abitanti dell’enclave musulmana in Bosnia; o per la partenza forzata dei delegati dal Kosovo nel 1999, cinque giorni dopo l’inizio dei bombardame­nti Nato. Tra i successi, la ripresa del dialogo con la comunità ebraica. In occasione di una cerimonia ad Auschwitz, nel 1995, Sommaruga deplora «i possibili errori e omissioni del Cicr durante l’Olocausto». Il carismatic­o ticinese non manca occasione per ribadire l’indipenden­za del Cicr. E in un certo senso rifonda l’istituzion­e: è infatti del 1996 la modifica statutaria che autorizza altre nazionalit­à oltre a quella svizzera.

Lasciato il Cicr, non rimane inattivo. Nel 2000 diventa presidente del Centro internazio­nale di sminamento umanitario di Ginevra. Il suo impegno sfocia nella firma del Trattato di Ottawa per la messa al bando delle mine antiuomo. Collabora poi a un rapporto molto critico sulle operazioni di pace dell’Onu. Sommaruga fa sentire la sua voce anche su temi di politica interna, schierando­si ad esempio a favore delle iniziative ‘per multinazio­nali responsabi­li’ (2020) e ‘contro le retribuzio­ni abusive’(2013).

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KEYSTONE Figura carismatic­a, aveva 91anni

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