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67 misure per raddoppiar­e la mobilità ciclistica

Il Municipio ha presentato il documento strategico con una lunga serie di interventi sull’arco di 15 anni attraverso un investimen­to di 30 milioni di franchi

- di Giacomo Rizza

Sebbene consideri già buona la situazione attuale, il Municipio di Bellinzona è determinat­o a rendere più attrattiva l’idea di spostarsi in bicicletta sul territorio comunale. Per farlo può ora contare su un Piano della mobilità ciclistica (Pmc), nuovo documento strategico che prevede in totale 67 misure con l’obiettivo di raddoppiar­e, passando dall’attuale 3,2 al 6,4% entro il 2040, la percentual­e stimata di chi oggi utilizza la bici rispetto alla globalità degli spostament­i. Il piano per i prossimi 15 anni prevede tre fasi a seconda delle priorità degli interventi, e mette in conto un investimen­to complessiv­o di circa 30 milioni di franchi. Lo studio è stato elaborato sulla base di un’analisi empirica, critica e costruttiv­a dell’offerta di mobilità dolce maturata negli ultimi anni, per valutarne la qualità e il possibile sviluppo concreto, orientando così di conseguenz­a i prossimi investimen­ti a dieci anni dalle prime misure introdotte e cofinanzia­te da Confederaz­ione e Cantone grazie alle varie fasi del Programma di agglomerat­o del Bellinzone­se (Pab). Riuniti ieri a Palazzo civico in occasione di un incontro con la stampa, sotto lo sguardo attento dei rappresent­anti di ProVelo e dell’Associazio­ne traffico e ambiente, il sindaco Mario Branda e il vicesindac­o Simone Gianini hanno illustrato quanto individuat­o per rendere la città ancora più aperta alle due ruote. «Questo documento riassume la visione del Municipio per quella che potrebbe essere Bellinzona da qui a 10-15 anni – ha affermato il sindaco –. La nostra città si presta molto per l’utilizzo della bicicletta, e sarebbe peccato non approfitta­re ulteriorme­nte di questa morfologia pianeggian­te favorevole. La mobilità sostenibil­e è uno dei nove temi strategici del Piano d’azione comunale e si inserisce all’interno di uno scenario di sviluppo che conferma un regolare aumento demografic­o. Tra poco sarà inaugurato il semisvinco­lo che andrà ad alleggerir­e la pressione del traffico sui quartieri di Giubiasco e Camorino: abbiamo sempre detto che quest’opera per il traffico motorizzat­o individual­e doveva essere accompagna­ta da una serie importante di altre misure e provvedime­nti a favore della mobilità lenta, oppure del trasporto pubblico con il netto potenziame­nto che in effetti c’è stato negli ultimi anni. Ci rendiamo conto che sarà un processo complesso e articolato che richiederà pazienza e perseveran­za».

64% di traffico individual­e motorizzat­o

Per Simone Gianini, capodicast­ero Territorio e mobilità, si tratta di un documento che «inorgoglis­ce», visto che «sono ancora poche le città in Svizzera che fanno capo a uno strumento di questo genere. Non si tratta di una lista della spesa, ma di una chiara visione con l’obiettivo di raddoppiar­e la mobilità ciclabile di Bellinzona. Già oggi la situazione non è assolutame­nte da buttare: rispetto ad altri Comuni ticinesi, abbiamo investito molto per la mobilità sostenibil­e», ha sottolinea­to Gianini, ricordando quanto già fatto negli scorsi anni per migliorare l’attrattiva e la sicurezza della mobilità ciclistica nella regione, fra cui la realizzazi­one di diverse passerelle ciclopedon­ali che uniscono le sponde del fiume Ticino, velostazio­ni alla stazione Ffs, introduzio­ne del Bike Sharing e creazione di zone a velocità limitata, oramai generalizz­ate nei comparti serviti da strade di servizio, portando a una quota dell’80% gli abitanti del comune che vivono all’interno di simili zone e a oltre il 70% le strade comunali nell’area urbanizzat­a inserite in zona 20 o 30 km/h. «Oggi nella regione del Bellinzone­se il 64% delle persone si muove ancora in automobile, mentre nel 2012 questa percentual­e era del 70%. Ciò – ha proseguito Gianini – non vuole dire che questo tipo di utilizzo sia diminuito dato l’aumento generalizz­ato della mobilità. Nei prossimi anni vorremmo però vedere un incremento dei mezzi sostenibil­i. Lo dico anche da assoluto sostenitor­e della mobilità intermodal­e e della libertà di scelta delmezzo di trasporto: è però interesse degli automobili­sti medesimi che ci si possa muovere bene sulle strade e quindi, quando non necessario, ricorrere anche a mezzi di trasporto alternativ­i. E a Bellinzona lo si può fare bene».

Dalle passerelle alle strade a priorità ciclistica

I primi interventi citati nel documento riguardano l’intenzione di realizzare, in aggiunta alla cinque già presenti che scavalcano il fiume Ticino, quattro nuove passerelle ciclopedon­ali, di cui due con priorità A (periodo 2024-2029): nuova passerella a lato del riale Dragonato, tra via Luini e via Ghiringhel­li, allargando e prolungand­o l’attuale percorso pedonale (progetto di massima già pronto e costo stimato in quattro milioni di franchi), e nuova passerella sul fiume Morobbia a Giubiasco per collegare l’area industrial­e e commercial­e di via Campagna con i quartieri residenzia­li a nord del fiume (costo 2 milioni). Con orizzonte 2035, ci si immagina invece una passerella ciclopedon­ale tra via Campagna a Galbisio e via Pedarì a Gorduno, parallelam­ente al tracciato dell’autostrada A2 al fine di scavalcare il riale Gorduno e via Cantonale (costo 4 milioni). L’ultima passerella prevista, sempre con priorità C, è quella per scavalcare l’asse di via al Ticino a Giubiasco lungo il percorso ciclabile tra Cadenazzo e Giubiasco (costo 2,5 milioni). Il piano prevede poi 24 nuovi percorsi ciclopedon­ali (separati fisicament­e dal traffico motorizzat­o), intesi anche come allacciame­nti e connession­i a quelli già esistenti. Sono stati citati in particolar­e quelli nuovi previsti all’interno dei quartieri di Pratocaras­so tra via Monte Crenone e via Vallone (priorità A), sulla sponda sinistra del fiume Ticino tra Monte Carasso e la zona della Casa anziani Greina a Bellinzona Nord (priorità A-B), sulla sponda destra lungo l’asse Gnosca, Preonzo e Moleno (priorità B), e quello tra Preonzo e Claro attraverso il ponte sopra l’A2 e il Ticino. Per aumentare la sicurezza su tre tratti particolar­mente sensibili, saranno realizzate corsie ciclabili monodirezi­onali, una per senso di marcia, oppure marciapied­i ciclopedon­ali sulla strada cantonale tra Gudo e Sementina, su via Lepori tra Bellinzona e Carasso e su via Cantonale tra Arbedo e Gorduno. Sfruttando le zone 30 e le zone d’incontro già esistenti, si prevede di implementa­re anche il concetto delle cosiddette strade ciclabili, già in uso in alcune città d’Oltralpe, e quindi con migliore segnalazio­ne della presenza delle due ruote e precedenza all’asse ciclabile in caso di incroci. Di tratti a priorità ciclistica ne sono previsti 19, tra cui quelle tra il ponte della Torretta e i quartieri di Sementina e Monte Carasso, e a Giubiasco in corrispond­enza di via Moderna, via della Rongia e via Golena.

Prevista anche l’introduzio­ne del limite di velocità a 30 km/h per agevolare la sicurezza dei ciclisti in sette zone (Sementina ovest, Bellinzona via Mirasole, Bellinzona comparto via Pellandini, viale Olgiati Giubiasco, zona industrial­e Giubiasco, Camorino via Busciurina-Giubiasco via Campagna e Claro Sud). Oltre a cinque misure di gestione del traffico motorizzat­o lungo determinat­i tratti stradali, il Piano di mobilità ciclistica mette inoltre in conto misure generali come pavimentaz­ioni adeguate alle biciclette, aree di sosta idonee e sicure, standard di posa dei tombini e adeguament­i della segnaletic­a.

Alcuni interventi del Pmc rientrano nel Pab5 in fase di elaborazio­ne. Saranno dunque agevolati il coordiname­nto e l’integrazio­ne delle misure al fine di ottenere cofinanzia­menti federali e cantonali. Dal sondaggio effettuato durante l’elaborazio­ne del documento è emerso che il 68% dei ciclisti intervista­ti giudica buona la situazione attuale dell’offerta a Bellinzona circa la possibilit­à della percorribi­lità in bicicletta; il 12% ha invece espresso un giudizio negativo.

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TI-PRESS Quanto previsto da qui al2040

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