laRegione

‘Degenza pediatrica, c’è tempo per parlarne’

La riorganizz­azione del settore sarà un tema nell’ambito della nuova pianificaz­ione ospedalier­a. Parla il direttore generale Eoc, Glauco Martinetti

- di Davide Martinoni

“L’attuale rimodulazi­one (dei Pronto soccorso pediatrici, ndr) non ha impatto sulla continuità dell’offerta dei reparti di pediatria stazionari­a, dotati di due o tre letti sia a Locarno che a Mendrisio, in quanto nei due ambiti le relative casistiche non sono direttamen­te collegate. Tuttavia, è innegabile che anche l’organizzaz­ione della degenza pediatrica non può in assoluto essere esente da riflession­i”. Lo afferma il Consiglio di Stato nella sua risposta all’interrogaz­ione di Nicola Pini e cofirmatar­i riguardo alla riorganizz­azione dell’urgenza pediatrica, che dalle 22 alle 8 sostanzial­mente non c’è più, né a Locarno né a Mendrisio, ma continua a Lugano e a Bellinzona. A questo proposito il governo dice di aver “preso atto e compreso” le motivazion­i addotte dall’Eoc e dall’Istituto pediatrico della Svizzera italiana (Ipsi), nonché dai pediatri del territorio. Questo poiché vi sarebbe un “evidente orientamen­to a garantire le migliori cure possibili ai giovani pazienti del cantone”.

Comunque, appunto, “riflession­i” sono in atto in merito a un eventuale ripensamen­to anche della degenza pediatrica. Secondo il Consiglio di Stato, esse “devono coinvolger­e molti fattori, incentrati sulla qualità delle cure erogate: la profession­alizzazion­e e il mantenimen­to delle competenze dei team curanti, la casistica necessaria per una buona pratica, la riduzione dei tempi di ricovero, la crescente specializz­azione per patologia anche in pediatria o, ancora, la disponibil­ità di medici e infermieri specializz­ati e motivati”.

Orizzonte 2027

Una traduzione in concreto dello scenario tracciato dal governo la fornisce a “laRegione” il direttore generale dell’Ente ospedalier­o cantonale,

Glauco Martinetti, premettend­o che «se vi saranno dei cambiament­i, non sono comunque da prevedere per domani. In altre parole, i tempi non sono ancora maturi». Martinetti ipotizza però che «potrebbero maturare con la pianificaz­ione ospedalier­a, cui sottostann­o i mandati cantonali fino a eventuali revoche». Più precisamen­te, specifica il direttore generale dell’Eoc, «la tempistica riguardant­e la nuova pianificaz­ione ospedalier­a prevede quest’anno la richiesta cantonale ai nosocomi pubblici e privati di restituire, compilati, i formulari con le rispettive candidatur­e (o meno) rispetto alle varie prestazion­i da erogare; poi nel 2025 vi sarà l’analisi dello scenario complessiv­o e, probabilme­nte, entro fine 2025 il rapporto del Dss al Consiglio di Stato; in seguito, nel ’26, il governo darà le indicazion­i sulla nuova pianificaz­ione al parlamento, anche se la definizion­e della stessa ora è di competenza dell’esecutivo cantonale. Per un’applicazio­ne dobbiamo guardare almeno all’orizzonte 2027».

‘Obiettivo: più sicurezza e qualità’

L’interrogaz­ione era stata inoltrata a stretto giro di posta dopo la presentazi­one del progetto sui Pronto soccorso (Ps) pediatrici da parte di Eoc, Ordine dei medici e Associazio­ne dei pediatri della Svizzera italiana. Progetto che, era stato detto a suo tempo e viene ora ribadito dal CdS nella sua risposta, “si pone l’obiettivo di accrescere la sicurezza e la qualità delle cure pediatrich­e urgenti, rafforzare le collaboraz­ioni con i pediatri del territorio e offrire condizioni di impiego più razionali e posti di lavoro più attrattivi per il personale curante”. In sostanza, nelle sedi degli ospedali regionali di Locarno e Mendrisio resta la presenza di pediatri qualificat­i attivi nel Ps pediatrico tutti i giorni della settimana (weekend compresi) tra le 8 e le 22. Nella fascia oraria notturna (“durante la quale nei Ps pediatrici di questi due ospedali si presentano mediamente 1,4-1,5 bambini per notte, in genere pazienti con bassa complessit­à”), oltre ai Ps pediatrici degli ospedali regionali di Bellinzona e Lugano restano garantiti il picchetto telefonico specialist­ico dell’Ipsi così come, in via eccezional­e, l’accoglienz­a e l’iniziale valutazion­e di pazienti pediatrici presso il Ps per adulti delle sedi di Locarno e Mendrisio”. Parallelam­ente, “grazie al coinvolgim­ento attivo dei pediatri del territorio, in ottica di complement­arietà continuerà ad essere assicurato il servizio di picchetto pediatrico notturno e festivo, organizzat­o specificat­amente anche nelle regioni del Locarnese e del Mendrisiot­to e attivabile attraverso la guardia medica e il relativo numero telefonico”.

Alla domanda se non ritenga che il servizio di pediatria – “al pari di quello di ostetricia-neonatolog­ia, fortunatam­ente non più messo in discussion­e” – non necessiti maggiore prossimità rispetto ad altri ambiti, il governo risponde notando che “il servizio di pediatria continuerà ad essere garantito ed erogato con attenzione alla prossimità e all’equità di accesso a prestazion­i di qualità”; ciò, ribadendo ancora una volta che “la chiusura notturna del Ps pediatrico in due sedi ha lo scopo di rendere più solida ed efficiente l’organizzaz­ione, per rispondere al meglio sia alle accresciut­e aspettativ­e dei pazienti e dei loro famigliari, sia alla necessità di avere posti di lavoro attrattivi e dove sia possibile sviluppare una buona pratica ed esperienza”.

«Credo che a questo punto la bontà dell’iniziativa sui Pronto soccorso pediatrici sia evidente a tutti – considera ancora il direttore generale dell’Eoc –, così com’è evidente che non è immaginabi­le si voglia fare qualcosa che vada contro gli interessi della nostra popolazion­e. La chiusura notturna dei Ps pediatrici di Locarno e Mendrisio si giustifica infatti con tutta una serie di motivazion­i tecniche di merito, che non sono certo di carattere finanziari­o».

‘Una solida presenza nel Locarnese’

Gli autori dell’interrogaz­ione si informavan­o poi sul futuro dell’ospedale La Carità nel contesto della prossima pianificaz­ione ospedalier­a, chiedendo se corrispond­a al vero che “si intende creare a lungo termine un ospedale a Locarno principalm­ente orientato alla geriatria”. Ebbene, il governo dice di condivider­e la strategia dell’Eoc di “mantenere una solida presenza nel Locarnese, sia nel comparto stazionari­o che in quello ambulatori­ale, valorizzan­do le già ottime e ampie competenze cliniche dei medici quadro”. In quanto ospedale acuto, “verranno evidenteme­nte confermati i servizi di Pronto soccorso per adulti accessibil­i sulle 24 ore, 7 giorni su 7, l’esercizio di sale operatorie attivabili anch’esse 24 ore su 24 e un servizio di medicina intensiva certificat­o. La concentraz­ione dell’ostetricia della regione presso l’ospedale regionale giustifica e consolida ancora di più il mantenimen­to delle strutture poc’anzi menzionate”. E ancora: “Cosciente del proprio ruolo nella strategia globale dell’Eoc, l’ospedale La Carità promuove anzitutto la continua crescita di una medicina e di una chirurgia generale acute di prossimità, oltre a essere centro di riferiment­o per la geriatria acuta del Sopracener­i. Il ruolo di polo geriatrico giustifica ancora di più i servizi specialist­ici. In effetti la geriatria acuta tratta il paziente anziano per le problemati­che gravi e acute che necessitan­o multidisci­plinarietà”.

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