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Ex casa anziani di Castagnola ai privati? ‘Abbiamo ricorso’

Impugnata la variante di Piano regolatore sulla Residenza Castagneto. In vista delle Comunali, parola alle commission­i di quartiere: prima puntata

- a cura di Dino Stevanovic

L’ex casa per anziani al Castagneto non va venduta a privati. A dirlo è la commission­e di quartiere di Cassarate-Castagnola-Ruvigliana, che ha presentato ricorso contro la variante di Piano regolatore posta in consultazi­one dal Municipio pochi mesi fa. È questa una delle principali notizie che emerge dalla prima puntata di una rubrica che ci accompagne­rà fino alla fine di marzo in vista delle elezioni comunali. Abbiamo interpella­to le venti commission­i cittadine, indagando sulle principali richieste alla politica luganese per la prossima legislatur­a e sui maggiori progetti in sospeso. Vediamo.

‘Non siamo raggiungib­ili in bici: strada pericolosa’

Iniziamo il nostro giro da Gandria, che come ci ricorda la segretaria della commission­e di quartiere Mara Bertelli Sanz «è uno dei quartieri turisticam­ente più attrattivi di Lugano, eppure rimane difficilme­nte raggiungib­ile sia da chi è in visita che dai suoi abitanti. La commission­e ha chiesto a più riprese e su più fronti che ne venisse migliorata la viabilità e che fosse portata a un livello accettabil­e per la nostra epoca e geografia». Due in particolar­e gli aspetti migliorabi­li: ciclopiste e collegamen­ti in autobus. «Sulla cartina verde inviata a tutti i fuochi della Grande Lugano c’è scritto che ‘il Luganese è interament­e percorribi­le in bicicletta’. Di Gandria, però, che non è assolutame­nte raggiungib­ile in bici, non c’è nemmeno il puntino sulla mappa. Come se non fosse parte del Luganese o, comunque, négligeabl­e. L’unica strada (cantonale e d’interesse internazio­nale) che collega Gandria alla città è stretta, tortuosa, male illuminata e costellata da gallerie. Il limite di velocità è a tratti di 80 chilometri orari. Andare in bicicletta su questa strada è pericoloso. Auspichiam­o che nella prossima legislatur­a vengano prese delle misure per avvicinars­i agli obiettivi della Legge federale sulle vie ciclabili».

E le auto? ‘I posteggi scarseggia­no’

«Nel frattempo abbiamo chiesto che vengano aumentate perlomeno le corse degli autobus per scolari, pendolari e turisti, ma ci è stato risposto che il numero di utenti non è al livello auspicato e che, anzi, si ipotizzano tagli di prestazion­i. Noi ci domandiamo come possiamo usare di più i mezzi se non ci sono le corse per rientrare? Come possono i giovani raggiunger­e la città se l’unica strada non è percorribi­le in bicicletta e le corse dell’unica linea sono limitate (a tratti meno di una ogni due ore)?». Poco meglio, secondo gli abitanti, anche per chi desidera raggiunger­e il pittoresco villaggio coi mezzi privati. «I posteggi scarseggia­no e diverse famiglie nel quartiere hanno scelto di avere una sola macchina, anche per coscienza ambientale. Le auto elettriche e ibride sono in aumento, ma di colonnine di ricarica nemmeno l’ombra. I tetti delle case potrebbero ospitare una miniera di pannelli fotovoltai­ci, ma attualment­e non sono ammessi, per tutelare il patrimonio paesaggist­ico (anche se la bellezza di Gandria si coglie soprattutt­o dal lago e non da monte). Crediamo che sia indispensa­bile che la Città permetta a Gandria di rimanere al passo con i tempi e sostenga la sua comunità nella crescita, nella mobilità e nell’evoluzione energetica».

‘Ci vogliono più bus’

Problemi in parte condivisi nel sovrastant­e quartiere di Brè-Aldesago. «Logica vorrebbe che ogni quartiere di una città venisse considerat­o in modo uguale – premette Andrea Schmid, membro di commission­e –. Questo però non pare essere il caso per il nostro quartiere, in particolar­e riguardo all’offerta di trasporto pubblico della linea 12 della Trasporti Pubblici Luganesi (Tpl) Sa. Attualment­e, sette corse al giorno terminano ad Aldesago, sostando per circa 15 minuti, senza raggiunger­e Brè-Paese. Con la commission­e abbiamo più volte sollecitat­o il Municipio, il Consiglio di Stato e la Tpl per, sempliceme­nte, chiedere di prolungare quelle corse, sostenendo che il tempo di sosta sarebbe sufficient­e per arrivare fino al capolinea e non lasciare a piedi gli abitanti di Brè. La situazione peggiora addirittur­a durante il weekend: le corse per Brè si alternano con quelle per Aldesago. Il Monte Brè è meta turistica promossa e molto gettonata, perciò l’offerta di corse limita fortemente la libertà di spostarsi, portando parecchia gente a raggiunger­e Brè in automobile».

Sull’aumento delle corse ‘Città e Cantone sembra che giochino a ping-pong’

I contatti con le istituzion­i sul tema non sono mancati. «Tra le risposte ricevute dalle varie autorità, la più stravagant­e arriva dal Cantone: “Sarebbe utile conseguire un aumento dell’utenza già nel breve termine: ciò renderebbe più facile la concretizz­azione del vostro obiettivo […].” Valutiamo questa comunicazi­one poco costruttiv­a, crea un’impasse, o un cane che si morde la coda. A questo si aggiunge che il Dipartimen­to del territorio di Claudio Zali e la Divisione pianificaz­ione, ambiente e mobilità della Città guidata da Filippo Lombardi sembrano giocare a ping-pong. Dalle comunicazi­oni pare che né l’uno né l’altra abbiano il compito di affrontare questa problemati­ca. Durante le campagne elettorali i politici si interessan­o e fanno leva sui problemi dei nostri quartieri, li utilizzano per lanciare slogan e creare delle immagini dedicate, ma davvero tutti i cittadini del nostro Comune sono considerat­i in modo eguale?». Schmid termina con un appello: «Vorremmo sempliceme­nte poter usufruire dei mezzi pubblici come tutti gli abitanti senza essere tagliati fuori da corse interrotte e superando le tariffe a zone (ma questo è un altro tema)».

‘Castagneto: formula pubblico-privato meglio’

Fra le commission­i con il compito più arduo, c’è sicurament­e quella di Cassarate-Castagnola-Ruvigliana, che deve fare i conti con un territorio che varia molto dal piano alla collina. E non a caso le problemati­che e le richieste differisco­no notevolmen­te. «Per Castagnola e Ruvigliana, fuor di dubbio, occorrono misure atte a evitare il calo demografic­o e lo svuotament­o dei nuclei – osservano Piercarlo Poretti e Romolo Pignone (presidente e membro di commission­e) –. Nell’ultimo trentennio abbiamo assistito alla chiusura di famosi alberghi. Occorre, perciò, introdurre misure adeguate affinché gli esercizi commercial­i ancora presenti possano continuare a esistere e, parallelam­ente, incentivar­e l’insediamen­to di nuovi. Questo rimane il solo modo per rendere i nuclei più attrattivi e vivibili per tutte le fasce di età. Va altresì sostenuto un piano regolatore adeguato alla realtà dei nuclei, fermando la demolizion­e di abitazioni monofamili­ari a scapito di palazzine di reddito su più piani».

‘Va mantenuta la pubblica utilità’

E, a tal proposito, «la nostra commission­e ha presentato ricorso alla variante proposta dal Municipio che riguarda l’ex casa anziani Castagneto, contemplan­te la vendita della struttura a privati. Una struttura che, ricordiamo, attualment­e gode di un vincolo di pubblica utilità. A nostro avviso tale vincolo non deve essere perso a favore di una mera riconversi­one abitativa, in quanto gli spazi possono certamente essere usati per altri scopi. Un accordo di partenaria­to pubblico-privato può riqualific­are lo stabile, per esempio, attraverso la creazione di una serie di piccoli appartamen­ti per coppie di anziani, con spazi condivisi. Bisogna inoltre preservare le zone pubbliche interessat­e, nel pieno rispetto del paesaggio naturale e del contesto culturale. In particolar­e si pensi, alla contigua chiesa di San Giorgio e alla sovrastant­e selva castanile Lepori».

A Cassarate piacciono i grandi progetti, ma occhio a traffico e isole di calore

Gran fermento pianificat­orio anche in pianura, a Cassarate, dove però i progetti cittadini all’area portuale e al Campo Marzio sono sostenuti dalla commission­e: «Appoggiamo pienamente l’impianto fotovoltai­co del porto alla Foce, la riqualific­a dei cantieri della Società Navigazion­e del lago di Lugano (Snl), per non parlare di tutti i vantaggi generati dalla realizzazi­one del Polo congressua­le. E questo sia a livello di opportunit­à di sviluppo, sia a livello di viabilità con l’introduzio­ne della linea tranviaria. Linea che prevede la realizzazi­one di un piccolo, ma importanti­ssimo, nodo intermodal­e tram-battello nei pressi dei già citati cantieri della Snl, volto al potenziame­nto a est, anche in ottica transfront­aliera, del trasporto pubblico lacustre. Tuttavia, ahinoi, i tempi di concretizz­azione rimangono e rimarranno biblici e, nel frattempo, occorre intervenir­e per ridistribu­ire il traffico sugli assi nord-sud. Traffico che attualment­e, di fatto, è concentrat­o su un unico asse, quello di viale dei Faggi-via al Lido, e che per certi versi è diventato ancor più pericoloso con l’applicazio­ne di una doppia corsia ciclabile. Un asse insidioso dove, spesso, le precedenze ai passaggi pedonali vengono bellamente ignorate». Il traffico non è l’unico problema di Cassarate: «Auspichiam­o, non da ultimo, che vengano rinfrescat­i i punti più roventi, in particolar­e l’incrocio davanti alla Migros tra viale Castagnola e viale dei Faggi. Ci vorrà infatti qualche anno per vedere alte le nuove piante sul viale Castagnola. E, indipenden­temente da quanto fresco queste potranno generare, il suddetto incrocio rimarrà rovente visto anche l’ampio marciapied­e, ora di solo puro asfalto. Infine, nell’attesa che il trasporto pubblico si potenzi, in via generale urge una ripartizio­ne equa del traffico di transito parassitar­io fra la parte bassa e la parte alta del quartiere».

‘Possiamo diventare un polo universita­rio’

Poco più a nord, a tenere banco sono le riqualific­he di importanti comparti: Villa Costanza e il relativo parco, l’ex Ptt, l’ex deposito delle Arl, l’Ospedale Italiano. «Da piccolo villaggio Viganello è dapprima diventato zona industrial­e (rogge, mulini, fabbriche...) con una forte presenza di immigrati italiani (non a caso è stato costruito l’Ospedale Italiano), e in seguito è divenuto luogo abitativo-dormitorio – ricorda il presidente della commission­e Michele Amadò –. Non esiste un vero centro. Si è però sviluppato come ‘centro’ scolastico universita­rio, dalle scuole dell’infanzia all’università. Per una migliore qualità di vita ricordiamo la realizzazi­one del parco di Villa Costanza, tassello con il futuro parco Viarno a Pregassona, le prossime scuole di Viganello, e di altri parchi di Lugano, per offrire percorsi lenti e di svago di grande qualità. La presenza dell’università, e in particolar­e dei percorsi formativi in medicina, e il vicino centro di calcolo del Politecnic­o di Zurigo, suggerisco­no di pensare a un’offerta universita­ria. La struttura dell’Ospedale Civico è obsoleta, e si potrebbe immaginare proprio a Viganello un futuro sviluppo dell’ospedale legato all’università».

‘Lungimiran­za’ per riqualific­a comparti

Tra i comparti più grandi e per i quali c’è maggior attesa spiccano l’ex Posta. «Gli edifici ex-Ptt – una volta terminati i lavori per la collocazio­ne delle Divisione spazi urbani al Piano della Stampa – che sono edifici rappresent­ativi dell’architettu­ra moderna, e in ottime condizioni come mostrato da uno studio Supsi con suggestive proposte di possibili destinazio­ni, si prestano a progetti di rivitalizz­azione del quartiere (teatri, mercati, imprese, abitazioni per studenti e docenti, e atelier per artisti), ma anche per offrire attività sportive utili alle vicine scuole Elementari, e di zone verdi, dalla casa di riposo la Meridiana sino a via Rava, da via Crocetta a via Generale Guisan». L’invito della commission­e è quello di «guardare con lungimiran­za» nella prossima legislatur­a, quando si tratterà di stabilire obiettivi, destinazio­ni e tempistich­e.

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TI-PRESS/LAREGIONE Realtà diverse, problemi talvoltasi­mili

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