laRegione

Lo ‘spinoso dossier’ arriva in parlamento

Il Consiglio federale vara il controprog­etto indiretto. Karin Keller-Sutter: il nuovo modello ha sia vantaggi che inconvenie­nti. Scontata la resistenza dei Cantoni

- di Stefano Guerra

«Una materia abbastanza complicata»; un progetto «francament­e molto esigente», con «una storia spinosa»; e una proposta che ha sia «dei vantaggi» che «degli inconvenie­nti». Le parole usate in conferenza stampa a Berna da Karin Keller-Sutter rendono bene l’idea: il passaggio all’imposizion­e individual­e – «un cambiament­o fondamenta­le del sistema» – sarà tutto fuorché una passeggiat­a. Molte sono infatti le questioni che andranno risolte. E bisognerà vincere la scontata resistenza dei Cantoni: durante la consultazi­one solo cinque di loro (il Ticino non è fra questi) si sono espressi a favore di una riforma che – se tutto andrà bene – potrebbe vedere la luce attorno alla metà del prossimo decennio. La partecipaz­ione dei Cantoni – che chiedono un periodo transitori­o di 10 anni – è uno dei prerequisi­ti. Saranno a bordo? «È una domanda difficile», ha risposto laconica la consiglier­a federale, sollecitat­a da un giornalist­a.

Volente o nolente, il Consiglio federale ha compiuto l’obbligato passo (peraltro iscritto dal parlamento nel programma di legislatur­a 2019-2023). Dopo averne presentato i parametri lo scorso agosto, ieri ha licenziato il messaggio sull’imposizion­e individual­e. La legge proposta funge da controprog­etto indiretto all’iniziativa popolare ‘Per un’imposizion­e individual­e a prescinder­e dallo stato civile (Iniziativa per imposte eque)’, presentata da un comitato interparti­tico trainato dalle Donne del Plr, che l’esecutivo raccomanda di respingere. «Non c’è bisogno di una base costituzio­nale» per introdurre il nuovo modello, ha spiegato la sangallese. E percorrend­o questa via, lo stesso scopo dell’iniziativa (che appunto propone di modificare la Magna Carta) può essere raggiunto più rapidament­e (si fa per dire...).

I punti cardine

Karin Keller-Sutter ha illustrato i punti cardine della riforma. Eccoli, in estrema sintesi:

• Anche le coppie sposate e dello stesso sesso che vivono in un’unione registrata saranno tassate individual­mente, come quelle non sposate e le persone sole: si dovranno quindi compilare due dichiarazi­oni d’imposta distinte.

•A livello di imposta federale diretta (Ifd), le deduzioni per figli passeranno dagli attuali 6’700 a 12mila franchi e saranno in linea di principio divise a metà tra i due genitori.

• La tariffa dell’Ifd verrà modificata (riduzione delle aliquote per i redditi medio-bassi, aumento della quota esente), in modo da ottenere un effetto di sgravio più omogeneo sulle classi di reddito.

• L’imposizion­e individual­e verrà applicata su tutti e tre i livelli statali (Comuni, Cantoni, Confederaz­ione).

L’imposizion­e a prescinder­e dallo stato civile persegue svariati obiettivi. Si tratta anzitutto di eliminare la cosiddetta penalizzaz­ione del matrimonio (vedi box), dichiarata incostituz­ionale dal Tribunale federale nel lontano 1984. In secondo luogo, la riforma – riducendo l’onere fiscale sul secondo reddito più basso – dovrebbe incrementa­re gli incentivi a esercitare un’attività lucrativa per il coniuge che consegue il secondo reddito (le mogli, nella stragrande maggioranz­a dei casi). Di riflesso, ciò dovrebbe generare alla lunga maggiori entrate fiscali e consentire di migliorare la parità di genere, ha detto la ‘ministra’ delle Finanze.

Chi ci guadagna, chi ci perde

Secondo le stime attuali, la classe di reddito più bassa (ma anche le famiglie con redditi medi) continuerà a non pagare l’Ifd. Nel complesso, il controprog­etto indiretto ridurrà l’onere fiscale per una netta maggioranz­a dei contribuen­ti. Il numero di questi ultimi è nettamente superiore a quello dei contribuen­ti che invece avranno un onere maggiore. Nel dettaglio:

• Le coppie sposate con una ripartizio­ne dei redditi piuttosto uniforme potranno aspettarsi uno sgravio fiscale. Ciò riguarda anche numerosi coniugi pensionati. Anche la maggior parte delle persone sole senza figli beneficerà di uno sgravio.

• L’Ifd aumenterà invece per i coniugi con un reddito unico o un secondo reddito basso, in particolar­e per le coppie con figli nelle classi di reddito medio-alte.

• Anche per la categoria delle persone non coniugate con figli vi sarà nel complesso un aumento dell’onere fiscale (“fortemente ammortizza­to” però dall’aumento della deduzione per i figli e dagli adeguament­i tariffari, precisa il Consiglio federale).

Un miliardo in meno all’anno

A livello di casse pubbliche, il passaggio al nuovo sistema comporterà minori entrate dall’Ifd pari a circa 1 miliardo di franchi all’anno: 800 milioni a carico della Confederaz­ione, 200 milioni a carico dei Cantoni. Musica del futuro, comunque. Ci vorranno infatti su per giù 10 anni prima che tutti i Cantoni abbiano adattato la loro legislazio­ne. Impossibil­e stimare le ripercussi­oni a livello di imposte cantonali, essendo questi liberi di definire le loro tariffe e deduzioni. Sono calcolabil­i, invece, gli oneri aggiuntivi derivanti dal cambiament­o di sistema per le amministra­zioni cantonali: si parla di 1,7 milioni di dichiarazi­oni d’imposta in più, pari ad un aumento di un terzo.

Un problema, due approcci

La questione è complessa e controvers­a. Nel 2016 il popolo respinse di misura un’iniziativa popolare dell’allora Ppd che chiedeva di abrogare la penalizzaz­ione del matrimonio. A causa di un errore del governo nella pubblicazi­one delle cifre, il Tribunale federale decise che il voto andava ripetuto. Ma il comitato d’iniziativa ritirò il testo. Nel settembre del 2022 l’Alleanza del Centro (ex Ppd) ha lanciato una nuova iniziativa. Chiede in sostanza di mantenere l’imposizion­e congiunta, introducen­do però un calcolo alternativ­o attraverso il quale in fin dei conti gli svantaggi fiscali delle coppie sposate verrebbero eliminati. Il termine per la raccolta delle firme scade il 27 marzo. Al momento non è chiaro se i promotori riuscirann­o a depositare le 100mila sottoscriz­ioni necessarie.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland