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Vitta: ‘Ticino pronto per i cambiament­i’

Dal 1° aprile le modifiche alla Legge federale. Per i piccoli progetti infrastrut­turali si passa dai mutui ai contributi a fondo perso fino a 50mila franchi

- di Jacopo Scarinci/Ats

Dai mutui si passa a un contributo a fondo perso fino a un massimo di 50mila franchi dalla Confederaz­ione. E a beneficiar­ne, in un prossimo futuro, saranno i piccoli progetti infrastrut­turali a livello regionale. È questa la novità più importante delle modifiche alla Legge federale sulla politica regionale e della relativa ordinanza che, ne ha dato notizia ieri il Consiglio federale, entrerà in vigore il 1° aprile. Questi progetti, scrive ancora Berna, “generano preziosi impulsi economici nelle regioni rurali e di montagna”. Finora, nell’ambito della Nuova politica regionale (Npr), i progetti infrastrut­turali potevano essere finanziati esclusivam­ente solo attraverso dei mutui, si diceva. L’esperienza ha tuttavia insegnato che questo strumento non è sempre ideale per sostenere iniziative di piccola entità. I progetti che per i loro gestori non generano flussi di cassa diretti, o che lo fanno solo marginalme­nte, possono comunque avere un’importanza economica regionale se creano benefici commercial­i per altri attori economici. Ecco spiegato perché anche i piccoli progetti infrastrut­turali potranno essere sostenuti in misura limitata attraverso contributi a fondo perso. Questi aiuti sono limitati a 50mila franchi per progetto. Tale limite, sottolinea il comunicato del Consiglio federale, garantisce che vengano sostenuti solo progetti infrastrut­turali di piccole dimensioni. Quelli più grandi dovranno essere cofinanzia­ti attraverso altri canali, ad esempio dal settore privato, attraverso la perequazio­ne finanziari­a o, se necessario, con i mutui della Npr. Sono esclusi anche i cosiddetti progetti infrastrut­turali di base. Nel periodo 20202023 questo approccio è stato sperimenta­to con successo in sedici Cantoni nell’ambito delle misure pilota della Npr per le regioni di montagna, tra i quali anche il Ticino. Grazie al finanziame­nto federale e ai contributi cantonali aggiuntivi, queste misure pilota Npr hanno mobilitato nuovi attori, che in precedenza non erano riusciti a realizzare le loro idee economicam­ente rilevanti per mancanza di un finanziame­nto iniziale.

‘Rafforzato e valorizzat­o il lavoro degli Enti regionali di sviluppo’

«Prendiamo atto con piacere della decisione odierna e della relativa entrata in vigore di questa modifica», commenta il direttore del Dipartimen­to finanze ed economia Christian Vittaa‘ laRegione’. Una modifica che, ad ogni modo, «era già stata tenuta in consideraz­ione da parte nostra nel messaggio sull’innovazion­e e sulla politica economica regionale approvato a dicembre dal Gran Consiglio. Un messaggio – ricorda Vitta – che prevedeva già delle misure in questa direzione e che, pertanto, ora permette di sfruttare al meglio le nuove opportunit­à concesse dal diritto federale». In concreto, spiega ancora il direttore del Dfe, «questa possibilit­à da parte nostra è stata integrata nel Fondo di promozione regionale, alimentato da fondi cantonali ai quali si aggiungono quelli comunali e che, da oltre un decennio, è gestito dai quattro Enti regionali per lo sviluppo ed è volto a sostenere, appunto, progetti a carattere locale tra cui i piccoli progetti infrastrut­turali».

Per Vitta l’opzione di possibili finanziame­nti federali a fondo perso «rafforza e valorizza il lavoro che gli Ers hanno svolto negli anni, e si inserisce in un percorso già intrapreso che vede così confermata la sua bontà. Siamo pronti sia a livello di norme, sia a livello di esperienza maturata nel tempo». In più, come rimarcato anche dallo stesso Consiglio federale, «questo strumento rafforza ulteriorme­nte le regioni periferich­e». Il Ticino, rammenta il direttore del Dfe, «è stato tra i 16 Cantoni che hanno sperimenta­to questo nuovo approccio, con il progetto ‘Il Larice’ a Leontica inaugurato nel 2022, che ha permesso di valorizzar­e e dare nuova vita a una struttura ricettiva del Bar Centrale, rilanciand­ola nel suo ruolo sociale fondamenta­le per i residenti ma anche in chiave turistica». Fondamenta­lmente, adesso, «il territorio può, per il tramite degli Enti regionali per lo sviluppo, sfruttare questa nuova possibilit­à, con l’obiettivo di sostenere quei progetti locali che mirano a combinare o mettere in rete diversi attori e offerte con un approccio innovativo, mantenendo il valore creato all’interno della regione. Ne è un esempio il progetto ‘Il Larice’ a Leontica e in futuro potrebbero rientrare per una valutazion­e, ad esempio, progetti che promuovono delle attività di svago creative e innovative o attività artigianal­i che possono mettere in rete gli attori e garantire un’offerta a favore della popolazion­e e/o dei turisti. Inoltre – considera Vitta – la possibilit­à di accedere a contributi federali a fondo perso, al posto dei mutui, per piccoli progetti infrastrut­turali permetterà più facilmente di garantirne la solidità finanziari­a».

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TI-PRESS A beneficiar­ne soprattutt­o le zone rurali e dimontagna

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