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Dall’Onu a Campione, summit sui laghi di confine

- M.M.

Da Ginevra a Campione d’Italia, o se si vuole dal Lemano al Ceresio, per parlare di un tema che considerar­lo importante sarebbe riduttivo, qual è quello di proteggere la salute umana attraverso una migliore gestione dell’acqua. Si tratta di ridurre le malattie legate alle risorse idriche, che anche a causa dei cambiament­i climatici scarseggia­no sempre più. Nell’enclave il 7 e l’8 marzo è in programma la 17esima riunione del ‘Comitato di attuazione della Convenzion­e sulla protezione e l’uso dei corsi d’acqua transfront­alieri e dei laghi internazio­nali’, promossa dall’Unece (Commission­e economica per l’Europa delle Nazioni Unite) di Ginevra, il cui campo d’azione si estende oltre che sull’Europa anche sulle repubblich­e caucasiche e sull’Asia centrale.

La scelta di Campione d’Italia quale sede della riunione di inizio marzo da parte dei vertici ginevrini non è stata casuale: ha tenuto conto del fatto che l’enclave è bagnato da un lago internazio­nale. “Quando da Ginevra è giunta la richiesta da parte di Unece di ospitare la riunione dei nove esperti abbiamo aderito senza remore” commenta Roberto Canesi, sindaco di Campione d’Italia, anche se non sono mancate le critiche della minoranza, per la spesa di 10mila franchi che il Comune ha impegnato per organizzar­e la riunione tecnica, peraltro considerat­a l’evento dell’anno, che fa seguito all’incontro dello scorso anno presso la sede delle Nazioni unite a New York, e nel 2022 a Ginevra in cui avevano partecipat­o 300 rappresent­anti di 45 Paesi.

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TI-PRESS Cruciale la qualità delleacque

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