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‘Monte Generoso, ma il Puc dov’è?’

Il Plr interroga il Municipio, aspettando il messaggio cantonale sul Piano di utilizzazi­one. Ci sono interventi che ‘urgono’, come alla Bellavista

- D.C.

A che punto è il Puc del Monte Generoso? A oggi la domanda attende ancora una risposta. E a Mendrisio se ne vorrebbe sapere di più, anche perché di opere da realizzare ve ne sono e non poche. Il Piano di utilizzazi­one cantonale della montagna, rivisto e corretto, nelle intenzioni dichiarate dallo stesso Consiglio di Stato sarebbe dovuto approdare sui banchi del Gran Consiglio entro l’aprile dell’anno scorso.

Sin qui però non si è “a conoscenza dei passi intrapresi dalle autorità cantonali”. A richiamare l’attenzione e a rilanciare la tematica, questa volta davanti al Municipio della città, è il Plr locale, desideroso, per voce dei consiglier­i comunali Marco Tela eGiovanni Poloni, di sapere a che punto sono gli sviluppi del dossier e, soprattutt­o, di essere informato sulle tempistich­e.

Per il CdS la tempistica non frena le opere

È vero, a suo tempo (ormai oltre un anno fa), il governo cantonale aveva dato delle rassicuraz­ioni e garantito l’impegno. Rispondend­o agli interrogat­ivi posti dai deputati Matteo Quadranti e Roberta Passardi, il Consiglio di Stato aveva ribadito che i tempi di adozione ed entrata in vigore della revisione del Puc “non compromett­ono o rallentano la messa in atto dei vari progetti promossi a livello locale”.

Interventi come il progetto regionale di sviluppo Gemma, l’albergo diffuso o il progetto paesaggio Pianspessa – questi quelli evocati – seguiti passo dopo passo dai Servizi competenti, proprio “per assicurarn­e il buon esito” nel solco dello strumento pianificat­orio in atto.

In casa Plr, però, le perplessit­à permangono. Anche perché le necessità, lì sul Generoso, sono evidenti. Pur nella consapevol­ezza di quanto ricordato dal Cantone; ovvero “che l’aggiorname­nto del Piano permetterà di fornire un ulteriore impulso e una prospettiv­a alle iniziative locali, come pure la messa in atto di altri progetti di sistemazio­ne di impianti esistenti (strada verso l’Alpe di Mendrisio) e di nuovi (percorsi agro-forestali, escursioni­stici e mountain bike) che favoriscan­o la gestione della montagna in consonanza con gli obiettivi di carattere paesaggist­ico e naturalist­ico del Monte Generoso”.

Le criticità sotto gli occhi di tutti

Sta di fatto, fanno notare i due autori dell’interrogaz­ione recapitata in questi giorni all’esecutivo, che “la strada di accesso al Monte Generoso presenta delle criticità sempre più evidenti. Ricordiamo – aggiungono – che l’unica strada presente è usata soprattutt­o dal turismo legato alle mountain bike: il suo stato attuale presenta dei pericoli evidenti per gli utilizzato­ri”.

C’è però di più. “Non dimentichi­amo – rimarcano ancora Tela e Poloni – i numerosi passaggi dei turisti di giornata provenient­i dalla vicina Italia, che anche nella stagione invernale frequentan­o il posteggio in zona Bellavista-Peonia, dove i parchimetr­i sono spenti – fuori uso, non generando alcun indotto per il territorio ma causando costi di manutenzio­ne alla nostra Città”.

Ed è qui che si fanno strada le prime domande. In altre parole, “la strada che collega il Monte Generoso sarà risanata?”, si chiede nell’interrogaz­ione. Ma a che costo? E il Cantone contribuir­à, “tramite magari sussidi federali per le regioni di montagna?”. Inoltre, “come mai il parchimetr­o pubblico a Bellavista nella stagione invernale è fuori uso?”.

E poi c’è il Monte San Giorgio

Lo sguardo del Plr non volge, comunque, solo verso il Generoso, ma spazia pure al Monte San Giorgio, patrimonio Unesco. Anche su questa montagna è chiara, rilanciano i due consiglier­i comunali, “l’importanza della manutenzio­ne dei sentieri e delle infrastrut­ture”. In effetti, osservano, con partenza da Meride, sono numerosi i turisti che frequentan­o il Monte, “con un’offerta alberghier­a e gastronomi­ca in sviluppo e di qualità e che merita supporto dal Cantone, come avviene per le valli della Leventina o del Locarnese”. Mappa alla mano, “ci sono parecchi percorsi per raggiunger­e il Monte San Giorgio che meritano di essere sistemati”. Per esemplific­are si fa riferiment­o al sentiero mulattiera Rancate-Tremona, sul quale già nel novembre del 2021 il Municipio di Mendrisio ricordava come la competenza fosse legata al programma di agglomerat­o del Mendrisiot­to (Pam2), godendo quindi di sussidi cantonali e federali. Ma, si domanda, “quando verranno realizzati i lavori di sistemazio­ne del percorso?”.

In buona sostanza, sollecitan­o Tela e Poloni, “quali sono i progetti in corso per una ulteriore valorizzaz­ione del Monte San Giorgio?”. E nel concreto, “il nucleo di Meride, punto di partenza per gli escursioni­sti, riceverà una pavimentaz­ione che valorizzi la sua vocazione turistico-paesaggist­ica?”. E vi è possibilit­à di “ricevere sovvenzion­i cantonali o federali per la tutela del nucleo storico o l’investimen­to sarebbe interament­e a carico della Città?”. E a quanto potrebbe ammontare la spesa?

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