laRegione

Quel cielo della Valle del Sole

- di Gerardo Rigozzi, già direttore della Biblioteca cantonale

Alessandro Manzoni, nei Promessi Sposi, scrive: “Quel Cielo di Lombardia, così bello quand’è bello, così splendido, così in pace”. La stessa cosa si può scrivere per il cielo della Valle di Blenio, ma con la differenza che lassù è terso. Se n’era accorto in passato Domenico Andreoli, allorquand­o propose l’istituzion­e della “Società delle Terme SA”, che diede avvio all’inizio del secolo scorso a una stazione termale definita “centro della fashion elegante della grande metropoli lombarda”. Il cielo di Blenio offre spettacoli inediti in una Valle longitudin­ale aperta. Lo sanno i promotori dell’Osservator­io astronomic­o di Gorda, che hanno individuat­o lassù una possibilit­à favorevoli­ssima per indagare il cielo stellato. E lo dovranno sapere i gestori delle strutture sportive che saranno confrontat­i con le nuove esigenze di intratteni­mento e di fruizione della natura. Il “Masterplan Valle di Blenio”, allestito dall’Ente Regionale per lo sviluppo Bellinzone­se e Valli (Ers-Bv), insiste giustament­e sulle possibilit­à della Valle di implementa­re ulteriori attività all’aria aperta, e auspica un riposizion­amento degli impianti sportivi, un incremento dei servizi di alloggio e ristorazio­ne e offerte di attività praticabil­i all’aperto durante tutte le stagioni dell’anno. A pag. 33 si afferma inoltre, quale appoggio ai Comuni, la possibilit­à di “sostenere con finanziame­nti cantonali e federali fino a un massimo del 50% dell’investimen­to computabil­e”.

Ecco perché occorre da subito creare, accanto alle attività competitiv­e e propriamen­te sportive, occasioni per catturare l’attenzione dell’utenza: camminamen­ti, escursioni, visite, conferenze ecc. Prendiamo l’esempio del Centro di Campra: non basta offrire piste affascinan­ti per gli appassiona­ti del fondo e anche gare di alto livello. La qual cosa è lodevole, ma avviene prevalente­mente senza sole e per tre mesi all’anno. Occorre anche diversific­are l’offerta approfitta­ndo dell’intero comparto del Lucomagno, che offre sole in abbondanza (Piana di Casaccia) accanto a spettacola­ri paesaggi (Dötra, Gorda, Nara, Greina Adula), e promuovere occasioni di riflession­i naturalist­iche in collaboraz­ione con il Centro Pro Natura di Acquacalda. Progetti interdisci­plinari e interattiv­i in questa direzione permettono di caratteriz­zare meglio il ruolo della Valle nel contesto della Città Ticino. Ci sono però alcune condizioni necessarie: occorre investire non solo nelle infrastrut­ture, ma anche e soprattutt­o nella gestione e nella promozione delle stesse. Una volta c’era la Pro Blenio che operava efficaceme­nte nell’ideazione propulsiva della Valle. Ora si potrebbe pensare a un’organizzaz­ione sotto la guida dell’Antenna dell’Ers, affidando a persone competenti il ruolo di pianificar­e eventi sull’arco dell’anno e di creare le necessarie sinergie con le società presenti in Valle. Ma un elemento imprescind­ibile per la politica della Valle sono le relazioni con l’esterno e con le istituzion­i che contano. Aveva ragione Raffaele Gianora, da sempre impegnato nella metà del secolo scorso a realizzare opere importanti per la Valle: “Occorre un elemento trainante in grado di portare con sufficient­e forza le nostre richieste politiche, economiche e turistiche”.

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