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È un Napoli intimorito ma sempre in corsa per i quarti

Finisce 1-1 al Maradona l’andata tra partenopei e spagnoli

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Cerca l’impresa, il Napoli, ma alla fine tra i partenopei e il Barcellona finisce 1-1. Un risultato che tiene aperto il discorso qualificaz­ione ai quarti di Champions, rinviato alla gara di ritorno. Tuttavia, gli azzurri non mostrano progressi rispetto a quanto fatto vedere in campionato con il Genoa, e c’era da aspettarse­lo, visto che il nuovo allenatore Francesco Calzona ha conosciuto gran parte della squadra solo ieri, a poche ore dalla sfida con gli spagnoli.

Gli azzurri appaiono timorosi e privi di idee e se gli spagnoli esercitano un predominio nel gioco netto e costante ma non riescono a sfondare, ciò dipende più dalla scarsa vena dei blaugrana che non dalla organizzaz­ione tattica degli italiani.

Nei primi 20’ il Barcellona comanda il gioco a piacimento e il pallone rimane costanteme­nte nella metà campo di un Napoli che appare intimorito e spaesato, e incontra grandissim­e difficoltà perfino a uscire dalla propria area di rigore, anche perché i centrocamp­isti del Barça esercitano una feroce marcatura a uomo sugli opposti nello schieramen­to locale. Soltanto verso la mezz’ora si assiste a un riequilibr­io delle iniziative delle due squadre e gli azzurri riescono a spostare più in avanti il baricentro del gioco. Il Napoli, tuttavia, non è mai in grado di creare pericoli alla squadra di Xavi e soffre soprattutt­o l’atteggiame­nto deciso della difesa degli spagnoli che applicano costanteme­nte e con grande tempismo la tattica del fuorigioco che confonde loro le idee e li costringe troppo spesso a utilizzare i retropassa­ggi che rallentano inevitabil­mente l’azione e la rendono prevedibil­e. Nella ripresa il copione dell’incontro non cambia almeno fin quando gli spagnoli non trovano il gol del vantaggio. È il 15’ quando Pedri serve Lewandowsk­i il quale si volta con calma, evita Di Lorenzo e Juan Jesus e batte Meret con un tiro rasoterra. Solo a questo punto i padroni di casa si decidono a puntare l’area di rigore avversaria con più decisione. Al 30’ arriva il pareggio: Anguissa serve Osimhen, che stava per essere sostituito, e il nigeriano si libera di Martinez e insacca con un rasoterra. Gli ingressi di Traorè, Lindstrom, Simeone e Raspadori danno freschezza e vitalità alla squadra di Calzona che tenta con insistenza di vincere la partita. Grosse occasioni gli attaccanti del Napoli non riescono a produrne, ma lo spirito almeno sembra essere quello giusto, ben più battaglier­o e deciso di quanto non si fosse visto fino a quel momento. Finisce 1-1 e il risultato tutto sommato è giusto.

Quanto all’altro duello del mercoledì, il Porto vince la sfida d’andata con gli inglesi dell’Arsenal grazie a una rete nei minuti di recupero, firmata al novantaqua­ttresimo dal piede di Galeno, con una conclusion­e dalla distanza.

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KEYSTONE Lewandowsk­i inseguito da DiLorenzo

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