laRegione

Due centri, massimo 3mila persone

-

Un Centro di primo approdo nel porto di Shëngjin, 75 km circa a nord della capitale Tirana, in una apprezzata zona turistica, dove far attraccare le navi italiane con i profughi. E un centro più grande – detto Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) – nell’entroterra, nell’area dell’ex aeroporto militare di Gjader, 20 km più a nord. Sono le due strutture previste nel Protocollo tra Italia e Albania. In sintesi i punti principali:

• Il Centro di primo approdo, dove verrà effettuata l’identifica­zione dei profughi, avrà un perimetro di 240 metri, con una recinzione esterna alta 4 metri dotata di filo spinato. Il Cpr, dove le persone alloggeran­no mentre la loro domanda d’asilo viene esaminata, sorgerà su una superficie edificabil­e di 77’700 m2 con 10 edifici per 2milam2. Il trasporto fra i due centri sarà effettuato dall’Italia, che provvederà anche alla sicurezza interna nelle strutture. All’Albania è affidata la sicurezza esterna.

• I due centri potranno accogliere simultanea­mente fino a un massimo di 3mila persone (36mila all’anno, si stima). L’intenzione è di aprirli in primavera, ha indicato all’agenzia Reuters una fonte del governo italiano. Una volta identifica­ti sia i migranti che hanno diritto alla protezione internazio­nale sia quelli che devono essere “respinti” nel proprio Paese, dovranno essere trasportat­i in Italia.

• Saranno portati in Albania solo profughi e migranti salvati da navi italiane o di Ong in acque territoria­li italiane o di altri Paesi, o in acque internazio­nali. In linea di principio, nel Paese balcanico non saranno inviate le persone vulnerabil­i (minori, minori non accompagna­ti, donne incinte, disabili fisici e psichici, anziani, vittima di tratta e di tortura ecc.). La ‘scrematura’ tra persone vulnerabil­i e non avverrà sulle stesse navi.

• L’Italia spenderà circa 600 milioni di euro nell’arco di cinque anni per costruire e gestire i due centri sotto la sua giurisdizi­one.

• Il protocollo d’intesa afferma che l’Italia si impegna affinché il trattament­o dei migranti “rispetti i diritti e le libertà fondamenta­li dell’uomo, conformeme­nte al diritto internazio­nale”.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland