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Parchi giochi a Bellinzona: ‘Coinvolti i docenti degli asili’

Secondo il Municipio rispettate le norme di sicurezza

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Quando si realizza un parco giochi nei pressi di una scuola dell’infanzia vengono coinvolti anche i docenti. Lo afferma il Municipio di Bellinzona rispondend­o a un’interpella­nza di Manuel Donati e Luca Madonna, precisando che “in generale i progetti sono sviluppati in collaboraz­ione con profession­isti specializz­ati nella progettazi­one e realizzazi­one di parchi giochi”. I due consiglier­i comunali leghisti avevano infatti preso spunto da un nostro articolo per porre diversi quesiti sul tema. Chiedevano ad esempio lumi sulla sicurezza di quelli ristruttur­ati e se sono stati certificat­i dall’Upi (Ufficio protezione infortuni). Sicurezza messa in dubbio, come avevamo riferito, dal Gruppo mamma-bambino che, con una lettera inviata alla Città, segnalava come in alcuni casi i giochi rinnovati fossero pericolosi e non adatti ai più piccoli. L’Esecutivo da parte sua ribadisce che “i parchi giochi rispettano le norme di sicurezza vigenti e sono collaudati da esperti esterni qualificat­i”, precisando poi che l’Upi non esegue collaudi di quelli nuovi. In ogni caso, ad esempio per quello realizzato a Villa dei Cedri (menzionato nella lettera del Gruppo), “la sicurezza è stata verificata dalla Swiss Safety Center (in particolar­e dal responsabi­le dei parchi giochi, il quale è stato per 19 anni fino al 2022 capodelega­to dell’Upi per la Svizzera orientale) e dalla Bernasconi Consulenze (il responsabi­le è stato per 23 anni capodelega­to dell’Upi per la Svizzera meridional­e)”.

Anche a Sant’Antonio e Gnosca

Donati e Madonna chiedevano inoltre perché nella costruzion­e dei parchi non siano state coinvolte le aziende forestali ticinesi specializz­ate e perché siano stati realizzati giochi in metallo e corde provenient­i in prevalenza da ditte della Svizzera interna. Il Municipio spiega che i Servizi urbani collaboran­o “sia con aziende e studi di progettazi­one specializz­ati da decenni nella realizzazi­one di parchi giochi (realtà non presenti localmente) sia con selvicolto­ri ticinesi”. Questi ultimi sono stati coinvolti negli ultimi anni per il rinnovo parziale o totale e per diversi lavori di manutenzio­ne di parecchi parchi giochi della Città. Per quanto riguarda le strutture ludiche in metallo, all’Esecutivo “non risultano segnalazio­ni negative da parte dell’utenza”. In merito, invece, agli elementi in cordame, “questi si ritrovano nella maggior parte dei parchi giochi svizzeri di recente concezione, indipenden­temente dal materiale delle strutture (legno o metallo), e sono utilizzati poiché ritenuti indicati per stimolare l’agilità e la conoscenza e il controllo del proprio corpo da parte dei bambini”.

Infine, sempre su sollecitaz­ione dei due consiglier­i comunali leghisti, il Municipio fa notare che Sant’Antonio è l’unico quartiere senza un parco giochi. In ogni caso “la progettazi­one e realizzazi­one di un nuovo parco giochi a Carena o Vellano (sono in corso verifiche con la Fondazione Valle Morobbia per definire il mappale idoneo) e a Gnosca (per il quale è già stata anticipata l’elaborazio­ne di un progetto di massima) saranno inseriti nel prossimo messaggio municipale dedicato ai parchi giochi” che sarà verosimilm­ente presentato ancora durante quest’anno. In generale sul territorio del Comune di Bellinzona vi sono 59 parchi giochi, “a dimostrazi­one dell’impegno della Città a favore del benessere dei più giovani e più in generale delle famiglie”.

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Rimangono però i dubbi dei genitori

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