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Dopo le email Mps, pure quelle di un municipale

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«Il Municipio di Bellinzona sbaglia ad accusare unicamente il Movimento per il socialismo di inviare email ai dipendenti comunali attraverso la posta elettronic­a della Città. Anche un municipale lo ha fatto, nel 2019 e nel 2023 in occasione delle elezioni cantonali, come dimostrano le foto che ho postato su Instagram. A ogni modo non ce l’ho con Mauro Minotti e anzi non vedo quale problema vi sia nello spedire delle email su temi politici, ancorché di carattere elettorale. Si tratta pur sempre di questioni serie, che possono interessar­e chiunque. Ma se la regola vale per l’Mps, allora deve valere per tutti e l’informazio­ne dev’essere completa, imparziale e non colpire soltanto l’Mps». Piccola gaffe del Municipio turrito che dopo aver risposto all’interpella­nza del capogruppo Plr Andrea Ceredasul caso Mps, si vede ora tornare indietro il boomerang. Le due immagini postate sui social da Mario Melchiorre – ex dipendente comunale in pensione, già presidente della Commission­e del personale e ora candidato Mps al Municipio e al Consiglio comunale – sono inequivoca­bili. In due email quasi identiche fra loro e inviate a quattro anni di distanza una dall’altra, il municipale leghista Mauro Minotti sollecita ‘amiche e amici’ affinché lo sostengano nell’urna in qualità di granconsig­liere in occasione delle elezioni cantonali. Due domande s’impongono: Minotti era cosciente di spedire email anche a dipendenti comunali? Il sindaco, al momento di rispondere due giorni fa in Cc alle domande del Plr, ne era al corrente? Interpella­to dalla redazione, Minotti spiega che il suo indirizzar­io di posta elettronic­a comprende anche dipendenti comunali «per le comunicazi­oni inerenti a questioni del dicastero. Per quelle politiche... si è trattato di una svista. Un errore di cui mi scuso. Ora toglierò dagli invii politici i collaborat­ori della Città. A ogni modo, le mie email si limitano a sporadici appelli di sostegno e non sono sistematic­he». Dal canto suo Mario Branda apprezza le scuse e assicura che al momento di leggere la risposta in Cc, non era al corrente del côté Minotti.

Perché è vietato

Il sindaco, nel caso delle email inviate dall’Mps, ha spiegato in Cc che «quanto avvenuto costituisc­e un utilizzo non autorizzat­o e quindi abusivo della rete informatic­a di proprietà della Città. La propaganda politica e partitica a favore di gruppi o candidati non è consentita attraverso questo canale. Si prospetta inoltre una violazione delle norme sulla protezione dei dati e quindi ‘del diritto alla privacy’. La e-mail aziendale, con indirizzo personale, è infatti un dato personale e come tale va trattato; inoltre la rete informatic­a del Comune non può essere utilizzata per scopi diversi da quelli per i quali è prevista». Ha poi aggiunto che «non si è trattato della prima volta: la violazione di queste regole si è purtroppo ripetuta più volte. I dirigenti del partito sono stati richiamati e diffidati a più riprese. Inoltre l’indirizzo di posta elettronic­a dal quale partiva l’invio è stato di volta in volta bloccato. Ogni volta però è stato creato appositame­nte un nuovo indirizzo di posta elettronic­a (ancora sconosciut­o al sistema della Città) per ovviare al blocco».

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