Dillo con parole tue
New York – Oltre il 45% delle circa 7’000 lingue del mondo è a rischio di estinzione e ogni due settimane una lingua scompare per sempre, portando con sé un intero patrimonio culturale e intellettuale. Inoltre, solo alcune centinaia di lingue sono inserite nel sistema educativo e meno di un centinaio è utilizzato nel mondo digitale. Secondo l’Unesco, che il 21 febbraio scorso ha celebrato la Giornata della lingua madre, “ogni lingua è anche un riflesso di una cultura, in particolare le lingue delle minoranze e dei popoli indigeni, che svolgono un ruolo vitale nel preservare la nostra ricca diversità culturale globale”. E quando le lingue si estinguono, “svanisce anche la diversità culturale che è la ricchezza dell’umanità. Con le lingue rischiano di andare perdute anche le tradizioni, la memoria collettiva e i modi unici di pensare ed esprimersi, tutte risorse preziose per un futuro migliore”. Come sottolinea inoltre la direttrice dell’Unesco, Audrey Azoulay, “imparare nella propria lingua madre è una condizione essenziale per il successo scolastico. Si rafforza l’autostima, si risveglia la curiosità del bambino fin dalla tenera età e si facilitano le capacità cognitive”. Iniziando l’istruzione nella lingua madre dello studente e introducendo gradualmente altre lingue, le barriere tra casa e scuola vengono superate, facilitando un apprendimento efficace. Attualmente, invece, il 40% della popolazione mondiale non ha accesso all’istruzione nella propria lingua madre, una cifra che supera il 90% in alcune regioni. L’Unesco insiste, infine, sull’importanza dell’accesso all’informazione nella lingua di propria padronanza per l’emancipazione di tutti. Per questo l’agenzia dell’Onu è impegnata a promuovere il multilinguismo su Internet, così come sulle onde radio. A oggi oltre il 90% dei contenuti online esiste solo in una dozzina di lingue dominanti.