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‘Lo sciopero non è un congedo, ma un diritto costituzio­nale’

La Vpod contesta una lettera della Sezione scuole comunali

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Ha fatto discutere – e reso necessaria una precisazio­ne – la lettera inviata il 20 febbraio dalla Sezione delle scuole comunali del Decs, il Dipartimen­to dell’educazione cultura e sport, a tutti i Municipi, consorzi scolastici e direzioni degli istituti. Oggetto della missiva: alcune indicazion­i in vista dello sciopero del 29 febbraio indetto dai Vpod, Ocst e ErreDiPi per contestare il mancato riconoscim­ento del carovita ai funzionari pubblici e il blocco, nella misura del venti per cento, del personale partente. “Vi informiamo – scrive la Sezione – che un’eventuale adesione allo sciopero per i docenti di scuola comunale sarà regolata dall’art. 50 cpv. 1 della Lord (Legge sull’ordinament­o degli impiegati dello Stato e dei docenti, ndr), dove si ricorda che l’autorità di nomina può concedere al dipendente nel corso della carriera un congedo totale o parziale con deduzione di stipendio”. La lettera sottolinea anche che “eventuali spese derivanti da una supplenza saranno interament­e a carico dell’autorità di nomina”. La comunicazi­one, come detto, non è passata inosservat­a. A sollevare dubbi sulla correttezz­a della comunicazi­one è stato il sindacato Vpod, che ha scritto alla direttrice del Decs Marina Carobbio per chiedere una rettifica. “È sbagliato che la Sezione scuole comunali equipari lo sciopero del 29 febbraio 2024 a un congedo non pagato ai sensi dell’art. 50 cpv. 1 Lord”, afferma il sindacato del personale dei servizi pubblici e sociosanit­ari. “Lo sciopero è un diritto costituzio­nale individual­e e ogni docente comunale deve poter scioperare volontaria­mente il 29 febbraio. L’autorità di nomina comunale o la direzione delle scuole comunali – rimarca la Vpod – non può impedire di scioperare o scoraggiar­e il docente che vuole scioperare. La direzione delle scuole comunali deve organizzar­e il servizio minimo per gli allievi che non rientrano a casa alle 15 e non addossarlo a ogni docente scioperant­e, rendendo in tal modo impossibil­e l’esercizio del diritto di sciopero”. Una comunicazi­one di questo tipo, secondo il sindacato, può portare a una serie di problemi. I direttori delle scuole comunali e i capidicast­ero potrebbero infatti sentirsi legittimat­i a: affermare che non autorizzan­o scioperi nella sede scolastica, minacciare i docenti scioperant­i nel caso scrivesser­o alle famiglie una lettera con l’invito a riprendere i bambini alle 15 del 29 febbraio, obbligare tutti i docenti scioperant­i a rimanere in sede.

Arriva la precisazio­ne

Richiesta di precisazio­ne accolta dal Dipartimen­to che, sempre attraverso una comunicazi­one inviata dalla Sezione delle scuole comunali ai comuni e alle autorità di nomina per quanto riguarda le scuole comunali, ha precisato: “Tenuto conto che lo sciopero è un diritto costituzio­nale e l’autorità di nomina non ha diritto di opporsi – afferma il testo – precisiamo che le indicazion­i fornite si riferiscon­o alla modalità attraverso cui raccoglier­e le adesioni (ogni docente dovrà informare con anticipo dell’assenza) e contabiliz­zare la trattenuta salariale analogamen­te a come avviene per un congedo non pagato”. Sempre a proposito dello sciopero, sono al momento 31 le scuole e gli enti che hanno aderito allo sciopero. Lo ha indicato in un comunicato la Rete per la difesa delle pensioni. Si asterranno dal lavoro il Servizio medico psicologic­o di Bellinzona, Locarno, Lugano e Mendrisio, così come vari reparti dell’Organizzaz­ione Sociopsich­iatrica Cantonale di Mendrisio e la Sezione della circolazio­ne (sospension­e del lavoro in officina, la mattina). Fra le scuole comunali nella lista vi sono quelle di Arbedo, Riviera, Capriasca, Canobbio, Coldrerio e Terre di Pedemonte, Intragna e Onsernone. Fra le Scuole medie quelle di Bellinzona 1 e 2, Breganzona, Canobbio, Caslano, Castione, Giubiasco, Losone, Morbio Inferiore, Pregassona, Viganello e Camignolo (che deciderà formalment­e lunedì). Fra i licei cantonali quelli di Lugano 1, 2 e 3, così come di Bellinzona. Secondo ErreDiPi il Liceo di Mendrisio deciderà formalment­e lunedì, mentre quello di Locarno dovrebbe farlo a breve. Inoltre, “in quasi tutte le sedi scolastich­e non citate ci sono gruppi di colleghi e colleghe che scioperera­nno”.

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TI-PRESS In piazza di nuovo il 29febbraio

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