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Il pasto in mensa va di traverso, si cambia

- di Sascha Cellina

«La fiducia era ormai venuta a mancare e, seppur non semplice da attuare, un cambiament­o immediato si imponeva».

È così che il sindaco di Gambarogno Gianluigi Della Santa giustifica la decisione del Municipio, comunicata in mattinata, di cambiare rotta per quel che riguarda il servizio di mensa scolastica dell’Istituto comunale che, lo ricordiamo, tramite una ditta di catering esterna serve giornalmen­te poco meno di 300 pasti agli allievi di scuola dell’infanzia, elementare e media sparsi nelle sei sedi presenti sul territorio.

Svariate reclamazio­ni sulla qualità di cibo e servizio

Proprio il servizio fornito da questa ditta – la Cico Sa, con sede legale a Göschenen e amministra­tiva a Mezzovico, mentre i pasti per il Gambarogno partivano da Losone –, ritenuto non all’altezza, negli scorsi mesi aveva portato a più forme di protesta da parte dei genitori (sia attraverso delle lettere, sia verbalment­e) e degli alunni. Come allora anticipato dalla Regione, pasti ritenuti praticamen­te immangiabi­li perché non buoni, freddi, cotti male (troppo o troppo poco), presentati spesso in quantità insufficie­nti, senza alternativ­e per chi soffre di intolleran­ze e senza rispettare le normative cantonali, avevano spinto lo scorso settembre – quindi poche settimane dopo l’inizio dell’anno scolastico e dell’entrata in servizio della ditta sotto accusa, che va detto si era aggiudicat­a abbastanza nettamente il concorso pubblico – tutti gli allievi delle Medie di Vira a boicottare la mensa non presentand­osi a pranzo. Un gesto che aveva portato all’intervento delle autorità comunali – sollecitat­e anche da un’interpella­nza del consiglier­e comunale del Centro Paride Buetti – e cantonali, tanto che la situazione era sembrata migliorare, ma evidenteme­nte solo temporanea­mente, visto che negli scorsi giorni un gruppo di genitori aveva consegnato all’esecutivo gambarogne­se un centinaio di firme che in sostanza chiedevano di cambiare il fornitore dei pasti. Una richiesta inizialmen­te respinta dal Municipio di Gambarogno, che ha sempre evidenziat­o la grande difficoltà di trovare un’alternativ­a in tempi brevi, rimandando eventuali cambiament­i (leggasi sostituzio­ne della ditta in questione) all’estate e affermando di puntare piuttosto sul migliorame­nto del servizio, anche attraverso una maggior sorveglian­za.

Situazione ulteriorme­nte peggiorata, cambio di rotta inevitabil­e

È quindi arrivata un po’ a sorpresa, la decisione dell’esecutivo di “cambiare rotta”. Una decisione giustifica­ta spiegando che “la situazione con l’attuale fornitore dei pasti si è ulteriorme­nte aggravata e ha portato il Municipio ad attuare, da subito, il cambiament­o nel servizio di refezione scolastica – si legge nella nota del Comune –. Pertanto, da lunedì 26 febbraio i pasti alle mense saranno forniti da un nuovo operatore (secondo nostre informazio­ni un’altra azienda presente in Ticino che si occupa di catering, ndr) che confidiamo possa finalmente soddisfare le aspettativ­e di tutti. Il cambiament­o, da molti auspicato, avviene con effetto immediato e in simili condizioni certamente richiederà un po’ di pazienza nei confronti del nuovo operatore, al fine di concedere il tempo per assestare i dettagli del servizio (data la sua complessit­à per la presenza di sei sedi di fornitura, le esigenze particolar­i di alcuni allievi ecc.)”.

Ed è evidenteme­nte quello che si augura anche Della Santa... «Sarebbe stato interessan­te arrivare alla fine dell’anno scolastico, ma un insieme di situazioni, dal servizio in sè al clima che si era creato attorno a esso, ci ha portato a propendere per un cambio immediato – ci spiega il sindaco –. È chiaro che la prossima sarà una settimana impegnativ­a, perché cambiare in corsa quasi 300 pasti giornalier­i sarà una sfida non indifferen­te e in questo senso mi aspetto un po’ di comprensio­ne da parte di tutti, ma siamo fiduciosi».

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Da lunedì i piatti verranno riempiti da una nuova ditta

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