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Un passo in più sulla buona strada

Il Lugano supera lo scoglio Langnau in una partita avara di reti e dall’epilogo delirante. ‘Serviva il risultato e ci siamo riusciti, ma il finale non mi è piaciuto’

- di Christian Solari e Daniele Neri

Lugano – Dicono che nessuno regala più nulla. Vale a maggior ragione adesso, nel rush finale di una regular season che ha ancora molto da dire, nonostante restino solo una manciata di partite alla fine. Infatti, il Langnau arriva in Ticino con il coltello tra i denti, e se i bernesi sono più che mai immersi nella lotta per un posto nei ‘play-in’, al tempo stesso sanno che sono proprio loro quelli ad aver giocato il maggior numero di partite (ben 49), e così devono fare punti sempre e comunque. Sul ghiaccio della Cornèr Arena gli uomini di Paterlini il sogno di combinare qualcosa di buono lo cullano fin quasi alla fine, nonostante il Lugano sembrasse aver messo le cose a posto già dopo il 2-0 di Thürkauf, che in realtà è una monumental­e papera del povero Boltshause­r, il quale finisce per buttarsi alle spalle con il guantone un puck che non sarebbe neppure arrivato in porta, al 46’50’’ di un match avaro di reti fino al delirante finale, in cui cadono in un sol colpo due reti più una terza poi giustament­e annullata per il pedatone di Lapinskis, che beffa un Koskinen furibondo al punto da voler frantumare il bastone sulla traversa della sua stessa porta. «Una cosa che non deve succedere – dice il coach Luca Gianinazzi –. È davvero un peccato che ci sia stato quel rilassamen­to: forse i giocatori pensavano che la partita fosse finita, ma abbiamo praticamen­te regalato due reti, e di quegli ultimi minuti non siamo contenti. Dobbiamo prenderla come lezione: rianimare una partita già morta non va bene, bisogna in questi momenti essere più cinici e schiacciar­e l’avversario fino in fondo». Poi il tecnico spende due parole sul rientro di Canonica. «Ottima prestazion­e la sua. Lorenzo ha ripreso bene, e non era facile per lui dopo questo lungo stop, in una Lega che oltretutto per lui è nuova».

Al di là della cocciutagg­ine bernese e il sostanzial­e equilibrio che regna in pista per gran parte dei sessanta minuti, al tirar delle somme sono i ticinesi a mostrare le cose migliori sul fronte offensivo, trascinati dalla superlinea di un Calvin Thürkauf a cui sembra riuscire davvero tutto. Di che rallegrars­i insomma, per un Lugano che battendo il Langnau non solo conquista tre punti pesanti, ma impedisce pure ai suoi avversari diretti di avvantaggi­arsi in un epilogo di regular season che per i bianconeri potrebbe ridursi alla lotta a tre con Berna e Davos per aggiudicar­si gli ultimi due posti a disposizio­ne nei playoff veri e propri. «Ogni punto conquistat­o in questo momento è importante, se guardiamo la classifica tutte le squadre sono vicine. Prima di questa partita – aggiunge Gianinazzi – i Tigers erano primi nella speciale classifica delle ultime dieci partite giocate per numero di punti, e hanno dimostrato in pista di essere una squadra solida e molto ben organizzat­a. Non è stato semplice per noi vincere, ma alla fine dovevamo portare a casa un risultato positivo e ci siamo riusciti. Ogni linea schierata oggi un compito ben preciso e penso che tutti hanno dato il loro contributo per aiutare la squadra. È un mix speciale, il nostro: per gli avversari dobbiamo essere un ostacolo duro da abbattere, e siamo sulla buona strada».

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TI-PRESS/GIANINAZZI John Quennevill­e porta a spasso Boltshause­r e poi infila il disco nella porta vuota: per il canadese è la prima rete inbiancone­ro

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