laRegione

Dadò sbaglia i calcoli

- di Bruno Storni, consiglier­e nazionale Ps

Il Granconsig­liere Fiorenzo Dadò, Presidente del Centro, con una impulsiva e poco ragionata reazione al mio articolo su Ofima Ofible si butta a capofitto nel partitismo picchiando duramente la testa contro la realtà dei numeri. Pretende che Ofima Ofible sarebbero controllat­e all’80% da Città rosso-verdi invitandom­i a intervenir­e presso i miei colleghi che governano le Città confederat­e “chiedendo magari di anticipare la restituzio­ne del bottino (per la Vallemaggi­a fissata al 2035 e al 2048), o perlomeno a fare un gesto di buona volontà”.

Devo disilluder­lo ma ha sbagliato due volte: primo, le Città confederat­e non hanno la maggioranz­a ma il 34% di Ofible rispettiva­mente il 27,5% di Ofima e secondo, le maggioranz­e politiche in queste Città non sono tutte rosso-verdi: Basilea, esecutivo e legislativ­o non sono a maggioranz­a rosso-verde. Ad avere maggioranz­e 52,5% di Ofima e 46% di Ofible sono le tre grandi Axpo Bkw Alpiq.

Azionisti di maggioranz­a assoluta di Axpo e Bkw sono Cantoni a chiara maggioranz­a di centrodest­ra, Alpiq è di proprietà mista pubblico-privata con una maggioranz­a controllat­a da diversi investitor­i e aziende tra le quali Ail. De facto le Città rosso-verdi Berna e Zurigo detengono il 15% di Ofima e il 23% di Ofible, siamo molto lontani dall’80% di Dadò che di questo passo potrebbe pretendere che AIL controlli Alpiq.

Controprov­a: le due Città rosso-verdi hanno 2 membri su 10 nei Consigli d’amministra­zione di Ofima e Ofible, sempre ammesso ma dubito che tutti e due siano o rossi o verdi siamo comunque lontani dal controllo rosso-verde all’80% di Dadò.

I calcoli (aritmetici e politici) del presidente del Centro sono errati: i rosso-verdi non controllan­o né Ofima né Ofible e io, di conseguenz­a, non sono vicino (purtroppo) ai padroni delle nostre acque, spiace ma è così.

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