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Trump sbanca in South Carolina, Haley non molla

L’ex presidente ha vinto le primarie con il 60% dei voti

- Di Ansa/Red

Il ciclone Donald Trump si abbatte sulla South Carolina e spazza via Nikki Haley, avviandosi ad agguantare la nomination. L’ex presidente ha vinto le primarie col 60% dei voti, infliggend­o un duro colpo alla rivale nello Stato di cui era governatri­ce. La sconfitta però non ferma l’ex ambasciatr­ice all’Onu: “Non mollo” la corsa alla Casa Bianca, ha assicurato dando appuntamen­to per martedì in Michigan, dove sono in calendario le primarie repubblica­ne e democratic­he, in quello che è un test chiave anche per Joe Biden.

Il presidente incontra infatti una dura opposizion­e nello Stato, dove risiede una nutrita popolazion­e di arabo-americani delusi dall’approccio della sua amministra­zione nei confronti di Israele. Una frustrazio­ne dalla quale è nata la spinta a non votare o a segnare “uncommitte­d” sulla scheda invece che Biden per segnalare di essere scontenti di come la Casa Bianca sta gestendo la guerra nella Striscia di Gaza. Per il presidente quindi un esame importante da superare guardando alle elezioni del 5 novembre, in cui gli arabo-americani sono una fetta importante del suo elettorato e Gaza è un tema caro ai giovani.

‘Il 40% non è un piccolo gruppo’

Al Michigan guarda anche Haley. La pesante sconfitta nel suo Stato è una ferita che brucia ma non abbastanza da abbandonar­e la corsa. “Dobbiamo battere Biden in novembre e non credo che Trump possa riuscirci. Abbiamo in South Carolina circa il 40% dei voti, lo stesso in New Hampshire. Sono una contabile e so che il 40% non è il 50%, ma non è un piccolo gruppo. È un gruppo che chiede un’alternativ­a”, ha detto l’ex governatri­ce. La sua analisi è condivisa da molti osservator­i, convinti che i risultati delle primarie che si sono svolte finora hanno evidenziat­o molte delle debolezze di Trump per le elezioni di novembre, soprattutt­o fra i giovani e i più istruiti. Anche se l’ex presidente dovesse conquistar­e la nomination – cosa che appare scontata – è improbabil­e che i voti raccolti da Haley possano confluire su di lui, indebolend­olo di fatto contro Biden.

Con questa vittoria Trump marcia dritto verso la nomination, con la matematica dei delegati dalla sua parte: se i sondaggi che lo danno in netto vantaggio in tutti gli Stati del Super Tuesday saranno rispettati, l’ex presidente il 5 marzo potrebbe già avere quasi metà dei delegati necessari per essere incoronato (gli servono 2’249 delegati e potrebbe averne 1’215 entro la fine del prossimo mese) e chiudere definitiva­mente la partita nelle due o tre settimane successive, prima dell’inizio del suo processo a New York.

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KEY Con questa vittoria marcia dritto verso la nomination

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