laRegione

Rosa Bazzi può uscire dal carcere per riprendere a lavorare

La 60enne e il marito erano stati condannati all’ergastolo

- M.M.

Sono migliaia i detenuti che quotidiana­mente escono da un carcere per andare a lavorare. Raramente se ne parla. Se però a uscire dal carcere di Bollate, dove è rinchiusa da 17 anni, è Rosa Bazzi la notizia diventa virale.

La donna, 60enne, dietro le sbarre sta scontando l’ergastolo per la strage di Erba dell’11 dicembre 2006. Bazzi esce dal carcere per lavorare in una cooperativ­a convenzion­ata con il Ministero della giustizia. La donna beneficia della norma che consente ai detenuti, dopo anni di carcerazio­ne, di lavorare all’esterno del penitenzia­rio. Si occupa delle pulizie. Lavoro che svolgeva presso alcune famiglie di Erba, prima di essere arrestata. A darne notizia è la trasmissio­ne di Mediaset ‘Quarto Grado’, che ha mandato in onda Rosa Bazzi nel momento in cui deposita i sacchi dell’immondizia all’esterno dell’azienda in cui lavora. Succede così dallo scorso gennaio; dal lunedì al venerdì esce dal carcere di Bollate alle 7.15 per rientrare nel pomeriggio (ad attenderla c’è un’autovettur­a che l’accompagna sul posto di lavoro e la riporta indietro). Alla donna, il fatto di essere tornata sotto i riflettori dei media d’Oltreconfi­ne, potrebbe pregiudica­re la possibilit­à di poter continuare a lavorare fuori dal carcere di Bollate. Rosa Bazzi e il marito Olindo Romano, detenuto nel carcere di Opera, sono stati condannati all’ergastolo per l’omicidio di Raffaella Castagna, Youssef Marzouk (di soli due anni), Paola Galli e Valeria Cherubini e per il tentato omicidio di Mario Frigerio, unico sopravviss­uto alla strage di Erba, per la quale venerdì primo marzo, in Corte d’Appello a Brescia, è fissata l’udienza per decidere sulla richiesta di revisione del processo chiesta dai difensori dei coniugi erbesi e dal sostituto procurator­e generale di Milano.

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TI-PRESS / ARCHIVIO I coniugi prima dell’arresto

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