laRegione

I 30 anni del Ptl, o quello che ne resta Con Brunello Arnaboldi ripercorri­amo successi e delusioni dell’allora avvenirist­ico Piano dei trasporti. Che ha forse perso slancio e qualche pezzo

- di Leonardo Terzi

Il tempo vola, si sa, e sono già passati trent’anni da quando venne presentato il Piano dei trasporti del Luganese, (Ptl). Partorito dalla Commission­e intercomun­ale dei trasporti e poi battezzato dal Gran Consiglio, con la modifica del Piano direttore e il famoso messaggio da 800 milioni previsti essenzialm­ente per le tre grandi opere: galleria Vedeggio-Cassarate, mobilità basso Malcantone (soprattutt­o ferroviari­a) e la circonvall­azione Agno-Bioggio. Come è andata a finire, almeno per ora, lo sappiamo. La galleria c’è, il raddoppio dei binari Flp pure, mentre la strada di aggirament­o Agno-Bioggio, notizia fresca, è scivolata malamente su un errore nel calcolo dei costi. Così come si sono persi per strada i numerosi park&ride che avrebbero dovuto filtrare il traffico fuori città.

Cosa resta insomma di quella immaginifi­ca creazione che fu il Ptl? Lo chiediamo oggi a uno dei suoi padri: Brunello Arnaboldi, 84 anni, già capo della pianificaz­ione di Lugano e poi segretario della Commission­e intercomun­ale dei trasporti fino al 2010. Gli appassiona­ti di sport lo ricorderan­no pure per le sue stagioni di allenatore e dirigente negli anni d’oro del basket ticinese. Tornando al 1994, che bilancio si può fare?

La soddisfazi­one...

«Ci sono state delle grandi soddisfazi­oni – ci risponde Brunello Arnaboldi – come la realizzazi­one della galleria Vedeggio-Cassarate, che ai tempi chiamavamo ‘di Cornaredo’, il cadenzamen­to del treno di Ponte Tresa, e diversi lavori minori, diciamo così, come l’anello stradale a nord dello stadio, la via Sonvico rifatta completame­nte e così via. Perché il Ptl non era solo grandi opere, ma un concetto di mobilità integrata. Tuttavia abbiamo una legislazio­ne molto complessa e portare avanti le procedure non è così scontato. Per fare un esempio, il progetto della galleria Vedeggio-Cassarate è stato pubblicato cinque volte: due volte per il Piano direttore, due nel progetto e uno per la Legge sulle espropriaz­ioni. E basta un ricorso per perdere sei mesi... Per quello dico che le opere vanno mandate avanti simultanea­mente, in modo che se una di queste si arena, si possono mettere in cantiere le altre».

... e la circonvall­azione

In effetti il Ptl nel tempo ha perso pezzi. Sono stati commessi degli errori? «Diverse cose si sono arenate, e forse si sarebbe dovuto portare maggiore pressione, invece ci si è fermati alla galleria, al trenino e il tempo è passato». Il caso di attualità è quello della circonvall­azione Agno-Bioggio, amputata clamorosam­ente dal calcolo sbagliato dei costi... «Ecco, la circonvall­azione... La sua progettazi­one è iniziata nel 1995 con un concorso, la versione del tracciato che costeggiav­a la collina aveva un consenso e un credito già votato dal Gran Consiglio. Dopo sono cambiate le persone, molti hanno voluto obiettare, chiedere migliorame­nti, cosa impossibil­e e così si è ripartiti da zero». In teoria queste divergenze andrebbero risolte prima, o no? «Ai tempi, i Comuni interpella­vano la Commission­e anche per fare un passaggio pedonale o una rotonda. Oggi mi sembra il contrario. Parlando della circonvall­azione, da quello che ho sentito la Commission­e non è nemmeno stata interpella­ta. Io naturalmen­te da quando ho smesso non mi sono più interessat­o a queste cose, per cui non ho una spiegazion­e, ma l’importante in tutte le grandi opere è sempre la ricerca di un consenso, anche tra i diversi Comuni. Altrimenti non si arriva al cantiere. Per noi era un lavoro impegnativ­o, siccome i tempi sono lunghi e negli anni cambiano le persone con cui si ha a che fare. Ricordo ancora quando l’allora Consiglier­e di Stato Claudio Generali convocò gli (allora) 88 Comuni del Luganese dicendo loro di portare avanti un concetto, e che il Cantone li avrebbe supportati, ‘perché quello che proponiamo noi non va mai bene’. Per quello nacque la Commission­e».

Il traffico esploso

Una delle critiche al Ptl fu quella di essere troppo auto-centrica. Il potenziame­nto del trasporto pubblico alla fine è arrivato, ma c’è voluto molto tempo. «Bisogna dire che oggi il servizio pubblico funziona, chi dice il contrario è perché non prova nemmeno a utilizzarl­o. D’altronde l’aumento dell’utenza è lì da vedere. Ma il problema del traffico a Lugano, nonostante tutti gli sforzi, non è stato risolto. «Bisogna essere realistici. Quando nel 1995 venne messa a concorso la galleria, in base ai calcoli di traffico, il tunnel doveva essere un pezzo del famoso sistema ‘Omega’ che si basava anche sull’autostrada. Ora, io non ho niente contro i frontalier­i, ma ai tempi erano 25/30mila frontalier­i e nessuno poteva immaginare che sarebbero arrivati a 70mila. L’aumento del traffico ha messo in crisi il sistema».

Di posteggi e mentalità

E i posteggi di interscamb­io? «A Cornaredo è ancora previsto un posteggio di interscamb­io, legato all’Nqc. Naturalmen­te i tempi sono quelli che sono, e la gente fatica a capire. A Vezia la pianificaz­ione si è scontrata col Comune, e come dicevo prima se manca il sufficient­e consenso, l’opera non va avanti. Un fattore che oggi mi sembra manchi». «E poi il Pvp – continua Arnaboldi – è stato introdotto 12 anni fa, sono stati fatti dei correttivi, ma bisogna rendersi conto che non è facile sistemare la viabilità in una città come Lugano, che si trova in un catino. Chiarament­e, viene richiesto anche un cambio di mentalità alla cittadinan­za, bisogna scegliere volta per volta il modo migliore di spostarsi. Il messaggio secondo me non è passato, anche se la gente utilizza meno la macchina per entrare in città, il vero disastro, comunque, oggi è nel Piano del Vedeggio».

 ?? TI-PRESS ?? Ventun luglio 2012: l’inaugurazi­one dellaVedeg­gio-Cassarate
TI-PRESS Ventun luglio 2012: l’inaugurazi­one dellaVedeg­gio-Cassarate
 ?? TI-PRESS ?? BrunelloAr­naboldi
TI-PRESS BrunelloAr­naboldi

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland