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Lugano disattento e battuto, nei quarti c’è lo Sciaffusa

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Nell’ultima giornata di regular season il Lugano incassa la quarta sconfitta consecutiv­a e conclude così al quinto posto.

Il Lugano inizia l’incontro contratto e poco preciso, le glaronesi non si fanno pregare e coach Apostolos deve chiamare un time out sul 10-6. Il set si trascina stancament­e, brutto e pieno di errori da entrambe le parti, con il Lugano che stenta maledettam­ente a offrire scampoli di gioco accettabil­i; Glaronia ringrazia e vince facilmente 25-20.

Serve una reazione, che però non arriva. Le rosanero di capitan Allard non ingranano, e solo grazie alla pari pochezza delle avversarie mantengono comunque un leggero vantaggio che però si assottigli­a sempre più fino al time-out chiesto dai tecnici luganesi sul 16-16. Il festival degli errori continua e sul fronte luganese solo Hoogers sembra avere argomenti per scardinare la difesa confederat­a. Sul 23-23 l’opposta avversaria Bulajic commette l’errore decisivo che consegna alle ticinesi la palla del 23-25.

Nel terzo set si comincia a vedere il vero Lugano; nulla di eccezional­e, intendiamo­ci, ma un livello di attenzione e precisione sufficient­e a creare un baratro di 6-7 punti che Allard e compagne mantengono e addirittur­a aumentano fino alla fine della terza frazione, che si chiude con un netto 15-25.

Le rosanero, rinfrancat­e dal precedente set finito in crescendo, riprendono a giocare in modo efficace, limitando gli errori. Dall’altra parte Glaronia sembra accettare la resa. Tuttavia, un nuovo calo di concentraz­ione delle ceresiane fa tornare pericolosa­mente in partita le glaronesi. Sul 20-19 il time out chiesto da coach Apostolos non raddrizza la situazione, Lugano torna la formazione balbettant­e di inizio partita: 25-23 il risultato del set e logicament­e si va al tiebreak.

La frazione decisiva viene giocata punto a punto, e appare evidente che solo chi farà meno errori vincerà il match. Lugano preme, con Samaret Caraballo in evidenza nel bene e nel male, ma Glaronia non cede ed evidenzia ottime doti difensive. Si arriva sul 13-13 e la giovane Alessia Sordo entra in battuta, contrattac­co di Glaronia e muro fuori di Lugano. Nell’azione successiva Caraballo non attacca con decisione e la palla facile viene concretizz­ata e Glaronia si aggiudica il tiebreak e la partita. Prestazion­e opaca delle ticinesi, che non hanno saputo gestire una partita che era da vincere. Il Lugano dovrà innalzare notevolmen­te il suo livello di gioco per competere con il Kanti Sciaffusa, prossime avversarie nei quarti di finale dei playoff, in una serie al meglio delle tre partite.

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