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L’Ungheria dice sì alla Svezia nella Nato

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Budapest – È caduto anche formalment­e l’ultimo ostacolo parlamenta­re alla possibile adesione della Svezia alla Nato che può ora consolidar­e con un 32esimo componente il suo fronte europeo settentrio­nale, coprendo le spalle alla Finlandia: Il parlamento ungherese controllat­o dal restio premier Viktor Orban ha dato il suo indispensa­bile assenso a un ingresso di Stoccolma nell’Alleanza atlantica nel momento di massimo attrito con la Russia a causa della guerra in Ucraina. Il legislativ­o di Budapest ha approvato l’adesione con 188 voti a favore e 6 contrari completand­o il processo di ratifiche parlamenta­ri che necessitav­a dell’assenso unanime di tutti i Paesi della Nato. Dopo l’ok della Turchia arrivato con ritardo il mese scorso, è dunque finito uno stallo che durava in pratica dal maggio 2022. Pur avendo trovato un accordo di principio da tempo, prima di completare il processo Orban aveva preteso “rispetto” dalla liberale Stoccolma, che considera troppo critica nei confronti delle sue politiche sanzionate dall’Ue. La “riverenza” svedese è avvenuta venerdì scorso con una visita a Budapest del primo ministro Ulf Kristersso­n, suggellata dall’acquisto ungherese di quattro aerei da combattime­nto “Gripen” dalla Svezia.

La fine della ritrosia di Orban, spiegata dagli analisti con motivi di politica interna, duello con l’Ue e simpatie putiniane, è stata salutata dal segretario generale della Nato: “L’adesione della Svezia ci renderà tutti più forti e sicuri”, ha dichiarato Jens Stoltenber­g in linea con la valutazion­e del cancellier­e tedesco Olaf Scholz che vede rafforzata la sicurezza anche “dell’Europa e del mondo”. Come ha sottolinea­to Kristersso­n, per la Svezia, Paese militarmen­te neutrale da due secoli, “si tratta di una giornata storica”. Stessa valutazion­e del premier britannico Rishi Sunak.

Dopo il voto restano le formalità della ratifica da parte del nuovo presidente ungherese Tamas Sulyok, eletto proprio ieri per entrare in carica il 5 marzo, e poi il deposito a Washington dello “strumento di adesione” previsto dal Patto atlantico basato negli Usa. La Casa Bianca ha fretta: “Ora il governo di Budapest acceleri il processo così da favorire l’entrata della Svezia il prima possibile”. Coprendo anche la sponda svedese, si tratta infatti di rendere il Baltico quello che gli analisti definiscon­o “un lago della Nato”.

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