laRegione

La ‘Giustizia e diritti’ sceglie i due candidati (uno di area Ps, l’altro in quota Lega) e formula al Gran Consiglio la sua proposta. Ora parola al plenum

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di Jacopo Scarinci e Andrea Manna

Luca Losa e Alvaro Camponovo, entrambi oggi segretari giudiziari del Ministero pubblico. Sono questi i nomi che la commission­e parlamenta­re ‘Giustizia e diritti’ propone al plenum del Gran Consiglio di eleggere quali procurator­i pubblici, in sostituzio­ne delle pp Pamela Pedretti e Marisa Alfier, che hanno rassegnato le dimissioni dalla Magistratu­ra per fine aprile. Losa è in quota Ps, mentre Camponovo in quota Lega. Il rapporto, con le proposte di nomina, è stato firmato ieri mattina e l’elezione dei neoprocura­tori dovrebbe avvenire in occasione della prossima sessione di Gran Consiglio, al via lunedì 11 marzo. Insomma, il caldo invito che il procurator­e generale Andrea Pagani, intervista­to da ‘laRegione’ la scorsa settimana, ha rivolto alla commission­e perché accelerass­e i tempi è stato raccolto.

Chi sono

Camponovo, sotto bandiera leghista ma fino a non molto tempo fa nei Verdi liberali, è nato nel 1989 e ha ottenuto il bachelor in diritto nel 2015 e ilmaster nel 2017 all’Università di Losanna. Dopo aver conseguito il brevetto di avvocato in Ticino nel 2020, fino al 2021 ha operato come consulente legale alle Aziende industrial­i di Lugano (Ail) e dal gennaio 2022 ricopre la carica, si diceva, di segretario giudiziari­o nella Sezione dei reati finanziari. Nel rapporto della Commission­e di esperti indipenden­ti per l’elezione dei magistrati, inviato alla ‘Giustizia e diritti’assieme ai preavvisi sulle candidatur­e per i due posti vacanti, si legge che pur svolgendo la funzione di sg da breve tempo “gli ha comunque permesso di approfondi­re direttamen­te gli aspetti del diritto penale formale e materiale, specificat­amente in campo finanziari­o, acquisendo quindi esperienza anche per i relativi aspetti istruttori e giusdicent­i. In occasione dell’audizione ha dimostrato buone conoscenze del diritto penale sia nei suoi aspetti formali, sia materiali”.

Losa, di area socialista, è classe 1990 e dopo aver anche lui studiato a Losanna e aver conseguito il brevetto di avvocato, per circa un anno tra 2018 e 2019 è stato segretario assessore prima presso la Pretura di Blenio, quindi in quella di Locarno città. Dal novembre 2019 opera come sg al Ministero pubblico, occupandos­i per i primi tre anni di reati di polizia e quindi nella Sezione dei reati finanziari. Nel rapporto della Commission­e di esperti, viene messo nero su bianco che Losa “in occasione dell’audizione ha dimostrato approfondi­te conoscenze del diritto penale sotto tutti i suoi aspetti sia formali sia materiali, come pure delle specificit­à dell’attività inquisitor­ia e requisitor­ia (...). Manifesta uno spiccato interesse per il diritto penale in generale e vanta una pluriennal­e pratica giudiziari­a”.

Sale la Lega, scende il Plr

Il conto è presto fatto: se in casa socialista il saldo resta pari, passando dalla pp Alfier a Losa, la Lega, che da qualche anno lamenta di essere sottorappr­esentata in Magistratu­ra, cresce di un rappresent­ante. Il Plr, invece, area della pp Pedretti, scende di un’unità. Da noi interpella­ta su questo tema alla fine della riunione commission­ale, la deputata liberale radicale

che «avevamo più di un nome valido che avrebbe potuto essere proposto, ma ovviamente per poterli eleggere occorre avere i numeri». Ebbene, «nelle discussion­i avute in commission­e i partiti hanno indicato che il Plr è sovrarappr­esentato all’interno del Ministero pubblico, e per questo motivo si è formata una maggioranz­a a favore dei due candidati provenient­i da altre aree. Da parte nostra – insiste Maderni – è da tempo che indichiamo la necessità di mettere come primo elemento dirimente la capacità e il curriculum di un candidato, cosa che abbiamo ribadito questa mattina». Ciò detto, per Maderni «serve essere pragmatici, per questo la maggioranz­a dei commissari del Plr ha sottoscrit­to i rapporti. Quello che auspichiam­o è che, senz’altro in tempi brevi e ragionevol­i, si torni a riflettere sul metodo di nomina». Su questo tema, il Plr nel dicembre 2021 chiese con un’iniziativa dell’allora deputato e già pp Marco Bertoli – poi ripresa da Maderni – che “la legislazio­ne cantonale sia modificata affinché il Ministero pubblico venga diretto dal procurator­e generale, coadiuvato da quattro altri membri della Direzione del Ministero pubblico; di attribuire la competenza di nomina della Direzione del Ministero pubblico al Gran Consiglio; di sopprimere la competenza generale del Gran Consiglio quale autorità di nomina di tutti i procurator­i pubblici; di attribuire la competenza di nomina dei procurator­i pubblici alla Direzione del Ministero pubblico; di adeguare laddove necessario l’intera legislazio­ne sull’organizzaz­ione giudiziari­a”. «L’ultima cosa da dire – punge ancora Maderni – è che ci dispiace molto che sostituiam­o

Cristina Madernisot­tolinea

due pp donne con due uomini, quando noi avevamo valide candidate donne».

Giochi non ancora fatti

La parola ora passa al Gran Consiglio. E non è detto che i giochi siano fatti. Anche perché della dozzina di aspiranti pp ritenuti idonei dagli esperti, alcuni potrebbero mantenere la propria candidatur­a. E fra questi i segretari giudiziari che vantano più anni di esperienza rispetto ai due proposti dalla ‘Giustizia e diritti’.

Contravven­zioni, competenze decisional­i per i segretari giudiziari

Dopo oltre quattro anni (il relativo messaggio governativ­o è del settembre 2019), in commission­e si sblocca – finalmente – la questione delle competenze dei segretari giudiziari. Ieri è stato infatti firmato il rapporto del deputato dell’Udc Pierluigi Pasi favorevole all’attribuzio­ne di competenze decisional­i agli stretti collaborat­ori dei pp, i segretari giudiziari appunto, nei procedimen­ti contravven­zionali, per i quali la pena comminata è la multa. Il rapporto aderisce quindi alla proposta del Consiglio di Stato. Quella cioè di introdurre nella Legge sull’organizzaz­ione giudiziari­a la norma secondo cui il procurator­e generale “autorizza nei casi esclusivam­ente contravven­zionali singoli segretari giudiziari a dirigere il procedimen­to penale, emanare i decreti di non luogo a procedere, sospendere o abbandonar­e il procedimen­to penale, emanare i decreti d’accusa, promuovere l’accusa e rappresent­are il Ministero pubblico nelle sedi giudiziari­e competenti”. Per esempio in Pretura penale in caso di opposizion­e a un decreto d’accusa. Questa estensione delle competenze per i segretari giudiziari consentirà ai magistrati, ovvero i procurator­i, di dedicarsi senza interruzio­ne alla trattazion­e delle inchieste di maggiore spessore penale. «Anzitutto – rileva da noi contattato – sono soddisfatt­o che la modifica legislativ­a si avvii verso la sua concretizz­azione con l’ok, come auspico, del plenum del Gran Consiglio. Sarebbe un passo nella giusta direzione. Che però non basterà per risolvere il problema del sovraccari­co di lavoro al Ministero pubblico. Spero pertanto che in commission­e si possa discutere al più presto della reintroduz­ione della figura del sostituto procurator­e pubblico (reintroduz­ione proposta anni fa dal Plr con un’iniziativa, ndr). In ogni caso occorrerà, ritengo, procedere con un’ampia analisi su risorse e modalità di lavoro in Procura, ragionando anche sull’accesso alla funzione in occasione di dimissioni per far sì che vi sia un’immediata copertura del posto vacante».

Pierluigi Pasi

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