Forza la dogana in Italia, fermato dopo 50 chilometri
Movimentato fermo dopo l’alt dei finanzieri non rispettato
Come si gestisce un conducente che forza il blocco in dogana e prosegue a velocità folle in autostrada? O come nei film, con azioni spettacolari ad alto rischio, o come la realtà impone, per evitare gravi conseguenze. La seconda opzione è quella che la Polizia cantonale ha preferito adottare ieri pomeriggio per gestire una situazione ‘da film’. Erano da poco passate le 14.30 quando nel tratto autostradale italiano che precede la dogana di Chiasso Brogeda, una Fiat Punto grigia non si è fermata all’alt intimato dallaGuardia di finanza. Anzi, il conducente ha attraversato la dogana transitando a forte velocità lungo una corsia chiusa e dopo aver divelto la segnaletica ha proseguito la corsa in territorio elvetico diretto verso nord. È in quel momento che la Polizia cantonale ha messo in atto un dispositivo cui hanno preso parte collaboratori dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini e della Polizia comunale di Bellinzona.
Obiettivo? Inseguire il veicolo e farlo avvicinare il più possibile a un luogo dove fosse possibile ridurre al minimo i rischi ben prevedibili nel caso di un blocco forzato, come ad esempio manovre azzardate, utilizzo di armi, ripartenze, investimenti, eccetera. Luogo quindi prescelto dalle forze dell’ordine gettatesi all’inseguimento per una cinquantina di chilometri: lo svincolo autostradale di Camorino. Lungo il quale la Punto è stata obbligata a transitare dagli agenti che ne seguivano i movimenti. A quel punto l’utilitaria è stata ulteriormente deviata verso l’incrocio Ala Munda, non lontano dalle Elementari, dove ad attenderla c’era un comitato d’accoglienza formato da altre pattuglie. Stando a Tio, il fuggiasco ha tentato la via dei campi a piedi, ma senza troppa fortuna. Breve rincorsa e fine della scorribanda in terra ticinese. Con tanto di fermo e interrogatorio nella vicinissima, manco farlo apposta, centrale di polizia.