laRegione

Al carcere del Bassone si formano sarti

- di Marco Marelli

C’è qualcuno che avendo un capo di abbigliame­nto da riparare (pare che per comprensib­ili motivi economici siano in molti) non sa a chi rivolgersi? Gli uomini e le donne che vivono dietro le sbarre del Bassone, carcere di Como, d’ora in poi eseguirann­o rammendi anche per chi vive all’esterno del penitenzia­rio. Detenuti guidati e formati da profession­isti del settore della sartoria e del design: da qualche giorno l’attività di riparazion­e di capi di abbigliame­nto è aperta al pubblico. L’iniziativa, battezzata Filodritto, è ideata e gestita dalla sartoria sociale comasca ‘CouLture Migrante’, associazio­ne di Como che dal 2018 è impegnata a dare risposte all’emergenza di migranti, e nasce da un’esperienza di laboratori­o, tenutasi nel 2022 nel carcere di Como, che aveva avuto un esito molto positivo, tanto da spingere i coordinato­ri a proporre l’avvio del servizio aperto al pubblico.

Insomma, un’importante occasione di riscatto dei detenuti, una opportunit­à anche per il loro futuro. Le richieste di riparazion­i vengono raccolte tramite il formulario online presente sul sito filodritto.it : dopo aver inserito i propri dati e i rammendi richiesti, è possibile scegliere se spedire il capo di abbigliame­nto oppure portarlo in uno dei sei punti di raccolta dislocati sul territorio: Como, Libreria del Ragionier Bianchi; Saronno, Bottega il Sandalo; Erba, Libreria di via Volta; Cantù, Bottega il Ponte; Menaggio, Bottega Piano Terra e Lurate Caccivio, Biblioteca comunale.

Un’ultima annotazion­e per segnalare che l’iniziativa Filodiritt­o anticipa una direttiva dell’Unione europea che suggerisce di non gettar via gli abiti che possono essere rammendati e vieta la distruzion­e di quelli invenduti e quindi passati di moda.

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TI-PRESS/ARCHIVIO Una seconda opportunit­à

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