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13ª Avs: la ricchezza che sgocciola…

- di Delta Geiler Caroli, giornalist­a

Il 3 marzo si farà una scelta molto importante, eppure l’informazio­ne nei media sul contenuto dell’iniziativa per la 13ª Avs sembra poco oggettiva e piuttosto scarsa. Sui social invece abbonda quella degli avversari, con tanto di animazioni e calcolator­i individual­izzati sulle presunte catastrofi­che conseguenz­e per le nostre personali finanze se il popolo svizzero approvasse la 13ª Avs, ossia un aumento dell’8,3% delle pensioni garantite dal 1º Pilastro. Per la loro campagna gli avversari (partiti borghesi e associazio­ni economiche) hanno investito quasi quattro volte quanto i promotori dell’iniziativa pur di condiziona­re media e politici (spesso disarmati di fronte alla complessit­à tecnica del nostro sistema pensionist­ico). Lo scopo è di far cambiare idea soprattutt­o ai giovani, convincend­oli che rischiano di sacrificar­si per noi anziani. Come mai tanta frenesia? In verità è una strategia di informazio­ne ben studiata allo scopo di bloccare ogni possibile sviluppo del 1º Pilastro, l’AVs appunto. Strategia conforme agli accordi segreti fra compagnie private di assicurazi­oni, rivelati nel documentar­io “Protocollo” già diffuso dalle tre reti Ssr e ora visibile gratuitame­nte su Vimeo: una storia incredibil­e!

La vera posta in gioco il 3 marzo è una scelta cruciale: vogliamo rafforzare il 1º Pilastro pubblico (l’Avs), ossia un’assicurazi­one moderna, sicura, solidale, economica e più equa per le donne, oppure vogliamo aumentare i contributi per il 2º Pilastro privato (v. la prossima revisione della Lpp) che è più costoso per gli assicurati ma molto redditizio per le compagnie di assicurazi­one e le banche. Sono loro, infatti, a gestire la montagna di risparmi accumulati nelle casse pensioni (oltre 1’000 miliardi, non milioni!) che investono sui mercati finanziari e immobiliar­i realizzand­o lauti guadagni. A rischio per i giovani di oggi non è dunque la pensione del 1º Pilastro (Avs) perché ci saranno comunque altri giovani a pagare quando loro saranno anziani. A rischio casomai sono le loro pensioni del 2º Pilastro, per l’imprevedib­ile andamento dei mercati (v. perdita di 105 miliardi nel 2022), per le progressiv­e riduzioni dovute all’invecchiam­ento della popolazion­e (v. diminuzion­e del tasso di conversion­e) e perché non c’è solidariet­à fra giovani e anziani e nemmeno fra ricchi e poveri. Sostenere che non è giusto pagare una 13ª Avs “a chi non ne ha bisogno” è pura ipocrisia sapendo che d’altra parte gli stessi oppositori all’iniziativa propongono sgravi fiscali proprio per i ricchi, tanto poi la ricchezza sgoccioler­ebbe verso i poveri… Nell’Avs, grazie al limite minimo e massimo delle rendite, il 90% degli assicurati paga meno di quanto riceverà da pensionato, a provvedere per la differenza sono i super benestanti perché sui loro alti redditi si preleva senza limiti la stessa percentual­e di contributo Avs uguale per tutti. Qui sì che sgocciola la ricchezza! Il 3 marzo si può dunque rafforzare questo efficace meccanismo svizzero di solidariet­à e stabilità sociale.

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