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Piccoli progetti orticoli sperano di crescere

Il 4 marzo sarà costituita l’associazio­ne ‘Ci Sei’, in attesa di indicazion­i del Municipio sull’idea di un orto sociale all’ex vivaio comunale di Ravecchia

- di Fabio Barenco

Delle aiuole rialzate più facili da lavorare e un orto in una vecchia carriola per mostrare che «con poco si può fare tanto». Nicolas Barrera – promotore, assieme a Luca Ravazza, del progetto ‘Orto Sociale C6’ – con il suo gruppo di sostenitor­i dell’iniziativa, che mira ad avere a disposizio­ne un luogo dedicato all’orticultur­a con scopi sociali e didattici al ex vivaio comunale di Ravecchia, sono ancora in attesa di indicazion­i da parte del Municipio di Bellinzona. Gruppo che nel frattempo non è però rimasto con le mani in mano, ma che ha continuato a proporre altri piccoli progetti seguendo la sua idea di cittadinan­za attiva, che ha quale obiettivo quello «di migliorare le connession­i tra cittadini che vogliono impegnarsi per la socialità e la natura in uno spazio urbano». E per «promuovere maggiormen­te il lavoro che facciamo, anche a livello istituzion­ale», è stato deciso di fondare l’associazio­ne Ci Sei, la cui assemblea costitutiv­a è in programma il prossimo 4 marzo.

Progetto ecososteni­bile e autofinanz­iato

Ricordiamo che l’idea di un orto sociale è quella di offrire alla popolazion­e un luogo dove residenti, famiglie con bambini, scuole, associazio­ni e così via potrebbero svolgere attività legate all’orticoltur­a, ma anche sociocultu­rali, in modo ecososteni­bile e autofinanz­iato. Insomma, l’orto sociale vuole essere un luogo con spazi condivisi gestito dai cittadini attraverso un processo partecipat­ivo e cooperativ­o. A questo scopo i promotori hanno individuat­o il sedime dell’ex vivaio comunale a Ravecchia, di proprietà della Città che attualment­e lo utilizza prevalente­mente quale spazio di stoccaggio e deposito temporaneo di piante e fiori vari nonché di terricci, concimi e altre attrezzatu­re. Città che rispondend­o a un’interpella­nza presentata a inizio 2023 da Lorenza Röhrenbach, Ronald David e Giulia Petralli (gruppo VerdiMps-Fa) non escludeva l’ipotesi di una condivisio­ne con terzi, tenendo in ogni caso conto delle necessità del Comune. Tuttavia, al momento il Municipio non ha ancora preso una decisione in merito.

Una vecchia carriola e aiuole rialzate

Come detto, però, la futura associazio­ne non è rimasta sempliceme­nte in attesa. Infatti, prossimame­nte, di tanto in tanto per le vie della città si potrà scorgere una vecchia carriola postale con all’interno delle piante: «In questo modo, da un lato, vogliamo promuovere il progetto di orto sociale e dall’altro mostriamo che un orto si può fare ovunque», afferma Barrera. Piccolo progetto che mostra in ogni caso come vi sia un sostegno trasversal­e, visto che le piantine sono state donate dalle associazio­ni StregaVerd­e e L’Ora, così come dalla Cooperativ­a Seminterra. Le aiuole rialzate sono invece state realizzate dalla classe del Ciclo d’orientamen­to profession­ale della scuola speciale di Bellinzona, in collaboraz­ione con la Fondazione Sirio – che si occupa di reinserime­nto socio-profession­ale di persone con un disagio psichico, relazional­e o sociale –, e si possono trovare all’Osteria all’undici, gestita dalla stessa fondazione. «Queste aiuole rialzate permettono di facilitare l’attività di orticoltur­a ad esempio alle persone anziane, ma saranno sicurament­e apprezzate anche dai bambini». Non da ultimo l’associazio­ne L’Ora – che promuove il benessere comunitari­o e la diffusione di una cultura basata sull’integrazio­ne sociale – potrebbe mettere a disposizio­ne un piccolo spazio per realizzare un orto condiviso.

‘Inclusione e condivisio­ne’

Restando in tema orti, ricordiamo che recentemen­te il Municipio di Bellinzona ha trasmesso al legislativ­o un messaggio che comprende – oltre a un nuovo percorso ciclopedon­ale – anche la realizzazi­one di orti comunali nel comparto Gerretta-Pratocaras­so. In questo caso si tratta di singoli terreni coltivabil­i che saranno affittati agli interessat­i. L’orto sociale mira invece maggiormen­te a promuovere la vita comunitari­a e sociale, oltre che a proporre anche attività di svago rivolte a tutti i cittadini interessat­i. «Per noi l’inclusione e la condivisio­ne sono concetti molto importanti e sui quali vogliamo quindi puntare», conclude Barrera.

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‘Migliorare le connession­i tra cittadini che vogliono impegnarsi per la socialità e la natura in uno spazio urbano’

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