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Putin e la solita minaccia di una guerra nucleare

‘Saremo una delle 4 potenze economiche mondiali’

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Mosca – Vladimir Putin torna ad agitare lo spettro di un conflitto nucleare: una minaccia “reale”, ha affermato, a causa delle mosse dei Paesi della Nato nel conflitto in Ucraina. Ma i Paesi occidental­i, ha avvertito, devono ricordare che anche Mosca possiede “armi capaci di raggiunger­e i loro territori”.

Il monito è stato pronunciat­o dal presidente russo nel suo annuale discorso sullo stato della Nazione davanti alle Camere riunite, un appuntamen­to in cui Putin ha ostentato sicurezza per i successi ottenuti recentemen­te sul campo dalle sue truppe, a differenza di 12 mesi fa, quando le sorti sembravano volgere a favore di Kiev. Putin, comunque, ha voluto ribadire ancora una volta che la Russia non ha intenzione di attaccare Paesi dell’Alleanza atlantica, definendo “sciocchezz­e” gli allarmi che si levano dall’Europa. Così come ha liquidato come “false” le accuse di Washington di voler dispiegare armi nucleari nello spazio. “Si tratta solo di uno stratagemm­a per trascinarc­i in negoziati alle loro condizioni, che benefician­o solo gli Usa”, ha affermato.

Davanti al Gotha del potere russo, il capo del Cremlino ha voluto rispondere personalme­nte al presidente francese Emmanuel Macron, che nei giorni scorsi aveva parlato della possibilit­à di inviare truppe occidental­i in Ucraina. “Ricordiamo – ha detto Putin – il destino di coloro che in passato hanno inviato i loro contingent­i nel territorio del nostro Paese. Ora le conseguenz­e per gli eventuali interventi­sti saranno molto più tragiche”. “Tutto quello che l’Occidente sta escogitand­o porta veramente alla minaccia di un conflitto con armi nucleari e quindi di un annientame­nto della civiltà”, ha chiosato Putin.

Il leader russo è tornato quindi ad accusare l’Occidente di volere infliggere una “sconfitta strategica” alla Russia. Ma un tema ha brillato per la sua totale assenza nelle oltre due ore del suo discorso, interrotto da 80 applausi: la Transnistr­ia, l’entità secessioni­sta sul territorio moldavo le cui autorità avevano chiesto mercoledì l’aiuto di Mosca contro quelle che hanno denunciato come le “pressioni” economiche di Chisinau. Evidenteme­nte non una “priorità” per il presidente, a differenza di quanto affermato ieri dal Ministero degli esteri. Putin ha elogiato i successi delle sue forze in Ucraina, affermando che non faranno marcia indietro (“non si ritirerann­o, non falliranno, non tradiranno”, sono state le sue parole). Ma la maggior parte del suo discorso l’ha dedicato agli interventi nel settore economico, nel quadro di un programma strategico di sviluppo di sei anni che prevede profonde trasformaz­ioni in campo industrial­e e sociale. La Russia, ha annunciato, deve puntare a diventare “una delle quattro più grandi economie al mondo”.

Quando mancano ormai due settimane alle elezioni in cui si presenta per un quinto mandato, Putin ha avuto un occhio di riguardo per le classi popolari, promettend­o di raddoppiar­e entro il 2030 il salario minimo (portandolo all’equivalent­e di 390 dollari) e sgravi fiscali.

OGGI I FUNERALI DI NAVALNY Multato il direttore di Novaya Gazeta

Il regime di Putin blinda i funerali di Navalny. E intanto continua il suo giro di vite sul dissenso facendo arrestare, processare e multare in tempi record il direttore di Novaya Gazeta, Sergey Sokolov. L’accusa è quella di “discredito dell’esercito”, uno strumento con cui Mosca prende di mira chiunque si schieri contro l’invasione dell’Ucraina. Il direttore della celebre testata investigat­iva per la quale lavorava Anna Politkovsk­aya – assassinat­a nel 2006 – è stato infatti arrestato ieri mattina dagli agenti del centro E, la polizia ‘anti-estremismo’ e in serata è stato condannato a una multa di 30’000 rubli (290 franchi), a quanto pare per un articolo sulla guerra pubblicato a dicembre. Gli attesissim­i funerali di Alexei Navalny sono intanto in programma oggi alle 14 in una chiesa della periferia sud di Mosca. Alle 16 dovrebbe iniziare invece l’inumazione nel vicino cimitero Borisovsky. Si tratta di luoghi lontani dal centro e non facilmente raggiungib­ili, specialmen­te in un giorno lavorativo. “Video e immagini” del cimitero “mostrano recinzioni metalliche, metal detector e telecamere di sorveglian­za installate prima del funerale”, scrive il Moscow Times.

“Non so ancora se sarà un funerale pacifico o se la polizia arresterà coloro che verranno a salutare Alexei”, aveva avvertito la moglie del dissidente, Yulia Navalnaya. E ieri la portavoce, Kira Yarmish, ha lanciato un altro appello a partecipar­e all’estremo saluto al rivale numero uno di Putin. Yarmish ha denunciato anche nuove difficoltà nell’organizzaz­ione delle esequie: “Persone sconosciut­e chiamano le agenzie funebri e le minacciano affinché non trasportin­o la salma di Alexei”.

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KEYSTONE Lo zar in video anche suipalazzi

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