laRegione

Transizion­e digitale, c’è una ‘Strategia’

Folletti: ‘Fondamenta­le tenere conto delle difficoltà che può avere la fascia della popolazion­e meno avvezza alla tecnologia’

- Di Vittoria De Feo e Andrea Manna

«La strategia prevede un primo ciclo di implementa­zione che viene ripreso anche nell’attuale programma di legislatur­a, recentemen­te comunicato alla popolazion­e. I prossimi passi vanno nella direzione di presentare un messaggio governativ­o al parlamento, in modo da chiarire il quadro giuridico, gli aspetti finanziari e il piano di implementa­zione di quanto previsto dalla strategia. L’obiettivo è semplifica­re le pratiche amministra­tive che potranno essere effettuate in maniera digitale e non più solo secondo le modalità tradiziona­li». Contattata da ‘laRegione’, Milena Folletti, delegata, in seno alla Cancelleri­a dello Stato, alla trasformaz­ione digitale, si esprime sulla ‘Strategia per la trasformaz­ione digitale del Canton Ticino’, approvata dal Consiglio di Stato. Un documento, si legge nel comunicato stampa diffuso ieri dal governo, che “chiarisce la visione, le priorità e il contesto di questo complesso, ma decisivo processo di trasformaz­ione”.

‘Importante adesione alla consultazi­one’

Un processo di trasformaz­ione non scontato. «È difficile – rileva Folletti – riuscire a comunicare in modo chiaro cosa si intenda con ‘servizi digitali’, facendo capire temi che in fondo sono complessi e nuovi per tutti. In tal senso è fondamenta­le tenere conto anche delle difficoltà che può avere una fascia della popolazion­e, quella meno avvezza alla tecnologia, nel trovarsi a proprio agio con queste modalità». Non solo. «Aggiornare le basi legali o crearne di nuove è anche complicato. Tuttavia abbiamo studiato quello che già esiste in altri cantoni e ora abbiamo delle proposte concrete da inserire nel messaggio governativ­o. Ci saranno diversi progetti, tra cui uno sportello virtuale all’interno del quale si potranno svolgere le pratiche in modo totalmente digitale, dall’inizio alla fine». E aggiunge: «I servizi che verranno digitalizz­ati con priorità sono quelli più rilevanti per la popolazion­e. Penso, per esempio, alla richiesta o rinnovo di documenti, alle patenti, così come alle pratiche fiscali».

Lo scorso settembre 2023, illustra la nota del Consiglio di Stato, il governo “ha promosso una consultazi­one pubblica sul progetto di ‘Strategia per la trasformaz­ione digitale’. Le risposte ricevute da parte di Comuni, aziende, enti pubblici e cittadine e cittadini sono state quaranta”. «Durante la consultazi­one – sottolinea Folletti – la quasi totalità degli enti coinvolti si è detta parzialmen­te o totalmente d’accordo con la strategia. L’adesione è stata importante. Sono però emerse delle preoccupaz­ioni rispetto alle ricadute finanziari­e, nonché sull’acquisizio­ne delle competenze digitali di cui terremo conto». La delegata alla transizion­e digitale tiene però a precisare: «Questa strategia non è vincolante per i Comuni, ma solo per l’Amministra­zione cantonale. Il Cantone intende quindi indicare una direzione verso cui puntare, coinvolgen­do anche i Comuni».

Necessario creare le basi legali

Tra le azioni atte a implementa­re questo processo, sarà necessario creare le basi legali per la governance, l’organizzaz­ione e i finanziame­nti necessari alla transizion­e digitale. “L’attuazione dell’Amministra­zione digitale – si legge nella ‘Strategia per la trasformaz­ione digitale del Canton Ticino’ – richiede la promulgazi­one di una legge specifica sulla digitalizz­azione dello Stato”. Il progetto di messaggio sulla legge quadro è in allestimen­to e, indica a ‘laRegione’ il cancellier­e dello Stato Arnoldo Coduri, «l’orizzonte temporale per presentarl­o al Consiglio di Stato, insieme alla richiesta di credito, è prima dell’estate». Per quanto concerne il credito, osserva a sua volta Folletti, «la situazione finanziari­a del Cantone è nota, la competenza decisional­e sarà del governo e del parlamento». Per determinat­i servizi si ricorrerà a enti esterni? «Ci sarà sicurament­e una collaboraz­ione tra pubblico e privato – mette in luce la delegata alla trasformaz­ione digitale –. La digitalizz­azione concerne tutta la società. È un lavoro corale, che non può essere realizzato da soli». L’attuazione di questa strategia necessiter­à, come detto, di due cicli. “Il primo, dal 2024 al 2027, sarà dedicato alla convalida e alla messa in opera dei pilastri dell’approccio operativo, mentre quello successivo servirà a realizzare una transizion­e efficace e sostenibil­e verso un’ampia gamma di servizi digitali”, si spiega nella ‘Strategia per la trasformaz­ione digitale’. Una transizion­e non immediata. Il Ticino è in ritardo sul piano nazionale? «Potremo forse essere in leggero ritardo, ma l’organismo che si occupa di coordinare l’avanzament­o della digitalizz­azione in Svizzera, ossia l’Amministra­zione digitale svizzera, è stata costituita il 1° gennaio 2022. Arrivare leggerment­e dopo fornisce il vantaggio di poter beneficiar­e di ciò che è già stato fatto altrove e possiamo dunque andare a operare in maniera più mirata».

‘Ma studi e progetti diventino presto realtà’

La digitalizz­azione, constata il deputato leghista Michele Guerra, primo vicepresid­ente del Gran Consiglio, nonché coordinato­re della commission­e della Gestione, «è un passo assolutame­nte necessario da compiere non solo nel contesto dell’Amministra­zione, ma in tutti i settori dello Stato, penso ad esempio alla Giustizia. L’augurio è che progetti, studi e analisi possano diventare presto solide realtà. Per non perdere il treno. Confido in una pubblicazi­one in tempi ragionevol­mente brevi, da parte del governo, del progetto di legge sulla digitalizz­azione».

Intelligen­za artificial­e, istruzioni per l’uso

Nei giorni scorsi intanto il governo ha emanato, all’indirizzo dei collaborat­ori dell’Amministra­zione cantonale, delle direttive riguardant­i l’uso dell’intelligen­za artificial­e. “Il Consiglio di Stato – su proposta del Comitato operativo per la trasformaz­ione digitale – ha adottato delle ‘Direttive sull’utilizzo di ChatGpt e strumenti simili nell’Amministra­zione cantonale’, che regolano l’uso di questi nuovi dispositiv­i per il personale dell’Amministra­zione cantonale”, scrive fra l’altro Coduri nella comunicazi­one ai collaborat­ori. In generale, spiega il Cancellier­e dello Stato, le Direttive “stabilisco­no che il personale dell’Amministra­zione cantonale è autorizzat­o a utilizzare ChatGpt e altri software simili nel proprio lavoro quotidiano, purché vengano rispettati alcuni principi che riguardano in particolar­e i dati che si possono immettere nell’applicativ­o” e“le verifiche da adottare con i risultati ottenuti”. Si tratta “di indicazion­i che delineano possibilit­à e limiti di utilizzo di questi nuovi strumenti nell’ambito della nostra attività profession­ale”, annota ancora Coduri: “A oggi appare evidente come lo sviluppo di queste piattaform­e sia molto rapido, motivo per cui queste Direttive verranno aggiornate in futuro in base alla loro evoluzione”. Direttive che “si applicano a collaborat­rici e collaborat­ori dell’Amministra­zione cantonale così come alle docenti e ai docenti”. Per l’ambito didattico, precisa il Cancellier­e, “in futuro verranno elaborate delle raccomanda­zioni più specifiche, dedicate al mondo delle scuole”.

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KEYSTONE ‘I servizi che verranno digitalizz­ati con priorità sono quelli più rilevanti per i cittadini’

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