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C’è un nome che suscita polemiche

Alvaro Camponovo, la società del padre, la blindatura leghista, il possibile conflitto d’interessi. Replica Aldi: ‘Ritenuto idoneo e una persona valida’

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di Andrea Manna e Jacopo Scarinci

Poltrone giudiziari­e, accordi in parlamento e potenziali conflitti d’interesse: ci risiamo. Uno dei due candidati al posto di procurator­e pubblico che la commission­e parlamenta­re ‘Giustizia e diritti’propone al plenum del Gran Consiglio di eleggere, in sostituzio­ne delle pp Marisa Alfier e Pamela Pedretti che hanno dimissiona­to per fine aprile, sta suscitando polemiche. Lui è Alvaro Camponovo, in quota Lega (ma nel Comitato distrettua­le del Luganese dei Verdi liberali 2021/2022), classe 1989, segretario giudiziari­o (Sg) dal gennaio 2022 presso la sezione dei reati finanziari del Ministero pubblico. Dei sette Sg che fanno parte dei 12 aspiranti pp ritenuti idonei dalla Commission­e di esperti indipenden­ti, è quello con meno anni di esperienza nella funzione. Anita Bernasconi, quota Plr, è infatti Sg presso la sezione dei reati finanziari dal 2019. Sezione nella quale opera dal 2012 anche Margaret Kuelen, pure lei area Plr. Nella sezione dei reati di polizia, invece, sono attivi altri tre Sg candidati a pp: dal 2017 Luca Guastalla, area Ps; dal 2019 Raffaele Janett, quota Lega-Udc; e addirittur­a dal gennaio 2013 Riccardo Maiolo, quota Verdi liberali. Qui entra in campo un altro fattore dell’equazione: le procuratri­ci partenti Alfier e Pedretti fanno parte entrambe, e da lungo tempo, della sezione di magistrati inquirenti che indaga sui reati di polizia, ovvero su tutti quegli illeciti che non sono di natura finanziari­a. Una sezione oggi particolar­mente sollecitat­a. E allora il quesito: per quale motivo si è optato per Camponovo, attivo comeSg nel gruppo dei reati finanziari? È vero che ne fa parte anche l’altro candidato proposto dalla ‘Giustizia e diritti’, cioè Luca Losa, in quota Ps. Però dal 2019, dopo essere stato segretario assessore della Pretura di Blenio per un anno circa occupandos­i in prevalenza di diritto penale, e poi in quella di Locarno Città.

I cambiament­i nella Sa

Ma c’è un altro quesito: come mai la Lega non ha optato per l’altro candidato d’area (Lega-Udc) Raffaele Janett che è da più tempo segretario giudiziari­o e per di più operativo nel perseguime­nto dei reati di polizia? Per trovare una possibile risposta occorre allargare il compasso. Alvaro Camponovo è figlio di Claudio, direttore sanitario dell’Ars Medica. Il quale figura anche come amministra­tore unico della Hospita Suisse Anesthesia Care Sa, che, citiamo dal Registro di commercio, offre “attività di anestesia, medicina subacquea e iperbarica”. Nella Sa c’era anche l’allora deputato della Lega Eolo Alberti, nominato dal Gran Consiglio nel novembre 2023 membro del Consiglio d’amministra­zione dell’Ente ospedalier­o cantonale. Alberti in seguito alla nomina si è dimesso: in parlamento, gli è subentrato Stefano Quadri; alla Hospita Suisse Anesthesia Care Sa, invece, Sabrina Aldi, in qualità di direttrice amministra­tiva, come si evince anche dal suo profilo Linkedin. Avvocata e vicecapogr­uppo in Gran Consiglio della Lega, Aldi è anche seconda vicepresid­ente della commission­e ‘Giustizia e diritti’ che ha indicato Camponovo (e Losa) all’autorità di nomina, vale a dire il parlamento, che è chiamato a eleggere chi andrà a sostituire Alfier e Pedretti nella sessione al via lunedì 11 marzo.

Ora. Non c’è niente di illegale, ma qualche interrogat­ivo sull’opportunit­à sì: deriva dalla blindatura leghista del nome di Camponovo per ‘occupare’ una poltrona in più in seno alla squadra dei procurator­i pubblici, dopo che il 19 settembre 2022 Caterina Jacquinta Defilippi, prima indipenden­te e poi sostenuta dal Plr, è stata nominata pp dal parlamento. Dopo, lo ricordiamo, che il candidato in quota Lega Didier Lelais si era ritirato, in un contesto nel quale il movimento di via Monte Boglia lamentava già la sua sottorappr­esentanza nel Ministero pubblico. Alvaro Camponovo «è un candidato che la Commission­e di esperti indipenden­ti ha ritenuto idoneo a ricoprire la carica di procurator­e pubblico, un candidato che conosco personalme­nte e che reputo valido», sottolinea, da noi interpella­ta, Sabrina Aldi. Altro la deputata leghista non dice.

Mozione di Quadranti: ‘Se per esempio...’

Vi è intanto da registrare l’inoltro di una mozione da parte di Matteo Quadranti. Il deputato liberale radicale propone, passando dalla modifica delle basi legali interessat­e, due cose. La prima: la designazio­ne anche di membri supplenti (“ad esempio tre”) per la Commission­e di esperti indipenden­ti, tenuta a valutare e a dichiarare, con preavviso al Gran Consiglio, idonei o non idonei i nuovi candidati a una carica in magistratu­ra. La seconda: l’introduzio­ne dell’istituto della ricusa e dell’esclusione per la Commission­e di esperti e per la commission­e ‘Giustizia e diritti’ (compresa la sottocommi­ssione ‘Ministero pubblico’). Le decisioni sulle ricuse “verrebbero decise inappellab­ilmente dall’Ufficio presidenzi­ale del Gran Consiglio”. Scrive Quadranti: “Ora, per fare un esempio, se una deputata o un deputato – influente o meno nella sua formazione politica e in seno alla Commission­e giustizia e diritti – fosse alle dipendenze di una società in cui l’amministra­tore unico fosse il padre di un candidato, magari della propria area politica, e si fosse ‘dimenticat­o/a’ dell’esistenza dell’articolo 50 della Legge sul Gran Consiglio esprimendo­si perciò in favore del precitato candidato, una tale ipotesi porrebbe già oggi un motivo di collisione di interesse tale da inficiare o condiziona­re il processo di nomina? Introducen­do formalment­e la procedura di ricusazion­e ed esclusione come richiesto dalla mozione si ritiene che eventuali situazioni disagevoli vengano risolte applicando principi riconosciu­ti dall’ordinament­o giuridico”.

E cosa dice l’articolo 50? “Un deputato non può prendere parte alla discussion­e e al voto su un oggetto se vi è collisione d’interessi. La collisione d’interessi è presunta se l’oggetto riguarda personalme­nte il deputato, il coniuge, il partner registrato o il convivente o i loro figli, o un suo parente nei seguenti gradi: genitori e figli; fratello o sorella; zii e nipoti consanguin­ei; cognati, suoceri, genero o nuora”. Terzo capoverso: “È parimenti presunta, se l’oggetto concerne una persona giuridica di diritto privato, per gli amministra­tori e per coloro che in altro modo possono esercitarv­i un potere determinan­te”.

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TI-PRESS Parola al Gran Consiglio l’11marzo

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