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(Forse) 987 milioni in promozione culturale

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Per il periodo 2025-2028, il settore della cultura dovrebbe beneficiar­e di 987 milioni di franchi, 14 milioni in meno rispetto al progetto originario a causa delle difficoltà finanziari­e della Confederaz­ione. È quanto prevede il messaggio approvato ieri dal Consiglio federale (Cf) alla cui elaborazio­ne, ha sottolinea­to la consiglier­a federale Elisabeth Baume-Schneider, hanno partecipat­o, per la prima volta, Cantoni, Comuni e associazio­ni culturali. La somma andrà suddivisa fra Pro Helvetia, l’Ufficio federale della cultura e il Museo nazionale svizzero.

Sei i campi d’azione: cultura come settore occupazion­ale, aggiorname­nto della promozione della cultura, trasformaz­ione digitale nella cultura, cultura come dimensione della sostenibil­ità, patrimonio culturale come memoria vivente e collaboraz­ione nell’ambito della cultura. La Confederaz­ione vuole inoltre adoperarsi per sostenere tutte le fasi del processo di creazione culturale, occupandos­i anche della sua diffusione.

In ambiti di digitalizz­azione, la Confederaz­ione intende sostenere la trasformaz­ione tenendo conto dei nuovi formati digitali e ibridi di produzione, diffusione e mediazione. Saranno intavolate discussion­i con musicisti svizzeri in ottica di guadagni più equi su piattaform­e come Spotify (meno di un centesimo a streaming). In ambiti di plurilingu­ismo, continua la promozione degli scambi fra regioni tramite una sorta di Erasmus, con particolar­e attenzione all’italiano e al romancio nelle altre aree linguistic­he. Un occhio anche alla trasparenz­a nel trattament­o di patrimonio culturale materiale, immaterial­e e digitale, con riferiment­o alla provenienz­a di opere d’arte rubate dai nazisti o a quelle frutto di spoliazion­i in epoca coloniale.

‘Sgomento’

Suissecult­ure, l’associazio­ne che riunisce le organizzaz­ioni culturali elvetiche, ha espresso il proprio “sgomento” per i tagli al budget culturale proposti dal Cf, che a suo dire sono “una decisione incomprens­ibile”. “Con lo 0,3%, la quota delle spese culturali nel bilancio complessiv­o della Confederaz­ione è già molto bassa e sproporzio­nata rispetto all’importanza sociale della cultura”, scrive Suissecult­ure in una nota, aggiungend­o che “sono molte le persone a svolgere attività culturali nel tempo libero e a essere coinvolte in associazio­ni”.

Il settore culturale è anche “un importante fattore economico e di consolidam­ento locale: festival, musei e monumenti sono importanti per la Svizzera come destinazio­ne turistica e generano pernottame­nti ed entrate per ristoranti e negozi”. Pertanto Suissecult­ure chiede al Parlamento di “correggere questo passo falso del Cf e di dimostrare la sua volontà politica di fornire finanziame­nti sufficient­i per affrontare le sfide della cultura svizzera nei prossimi anni”.

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